“My Future” raccoglie la grande sfida per l’ambiente e il futuro, rigenerare vecchi cellulari e produrre energia pulita

 L’ambiente e il suo rispetto. Un tema importante per Vodafone che da sempre è attenta a valutare l’impatto delle proprie attività e a sostenere una cultura e dei comportamenti responsabili, in linea con uno dei valori dell’azienda: Passion for the World Around Us. Questo valore ha portato Vodafone a pensare My Future, un grande progetto che raccoglie le iniziative per un business responsabile e a tutela dell’ambiente. Con My Future Vodafone raccoglie la grande sfida per l’ambiente e il futuro: rigenerare vecchi cellulari e produrre energia pulita. La prima azione sara’ “il tuo telefonino ha ancora tanta energia”: la campagna di raccolta e rigenerazione dei telefoni non piu’ utilizzati che contribuira’ alla realizzazione di impianti fotovoltaici nelle scuole d’Italia. Il progetto si avvale del contributo oltre che di Vodafone, di Enel e di Legambiente, partner attivi della iniziativa.

Dove nasce il design: Viaggio nelle istituzioni formative milanesi

 (Macef Magazine). Unanimamente riconosciuta come la capitale del design, della moda e della creatività italiana, Milano presenta un’offerta didattica completa e articolata, in grado di rispondere alle attese di migliaia di ragazzi, grazie ad alcune tra le realtà più affermate e note a livello internazionale, che intercettano una domanda in costante crescita proveniente da tutto il mondo: il Politecnico di Milano, Ied, Istituto Europeo di Design, Isad, Istituto Superiore di Architettura e Design e Naba, Nuova Accademia di Belle Arti.
Il Politecnico di Milano – formato da sette campus distribuiti a Milano (campus Leonardo e Bovisa), Como, Lecco, Cremona, Mantova e Piacenza – è tra le più importanti realtà universitarie del design oggi esistenti a livello internazionale. Dispone di un vero e proprio “Sistema Design”, composto dalla Facoltà del Design, Indaco (Dipartimento di Industrial Design, delle Arti, della Comunicazione e della Moda) e dal Consorzio Polidesign.

IED è un network internazionale in continua espansione, che organizza corsi triennali post-diploma, corsi di aggiornamento e formazione permanente, corsi di formazione avanzata e Master post-laurea.
ISAD si rivolge a chi intende specializzarsi nell’interior design offrendo corsi istituzionali che si completano con una serie di work-shop, mentre Naba punta a fornire una formazione generale alla cultura progettuale negli ambiti del design del prodotto, degli interni e degli allestimenti, dotando lo studente degli strumenti concettuali, metodologici e tecnici di volta in volta più appropriati.

Enel: nuova centrale di Civitavecchia l’impianto a carbone pulito più avanzato al mondo

 I numeri sono da capogiro: 3.500 persone impegnate di cui più di 450 tecnici Enel, 4 mesi per la demolizione delle strutture esistenti, 50 per la messa in esercizio della prima unità, 15 milioni di ore lavorate, 200 mila tonnellate di strutture e apparecchiature, 4 mila km di cavi installati, oltre 200 ditte coinvolte. Tutto per un investimento complessivo di circa 2 miliardi di euro.
Un progetto industriale complesso e all’avanguardia quello avviato da Enel nel 2003 per la conversione a carbone pulito della centrale di Torrevaldaliga Nord, a Civitavecchia. Il risultato raggiunto è una struttura che utilizza le più avanzate tecnologie disponibili sul mercato in grado di garantire il minimo impatto ambientale, bassissime emissioni di gas inquinanti e il massimo rendimento in termini di energia prodotta. Di fatto l’impianto più avanzato al mondo nella sua categoria.

Senigallia: “Design Carousel. Progetti dal Museo Alessi”

 Aperta fino al 31 agosto la mostra “Design Carousel. Progetti dal Museo Alessi” per RAMinarte. Si tratta di uno spaccato della storia del disegno industriale italiano attraverso 28 progetti realizzati da alcuni importanti autori internazionali. L’allestimento si articola intorno al modello di una giostra, la “Giostra delle meraviglie” disegnata da Alessandro Mendini, nella quale sono miniaturizzati alcuni degli oggetti-icona dell’industria italiana Alessi, mettendo in mostra una giocosa sintesi della sua sorprendente storia. Una mostra di grande interesse, che permette al pubblico di avvicinarsi al design e alla ricchezza di espressioni che esso può assumere. Gli oggetti in mostra simbolo della storia del design industriale, dalla teiera Bombé, disegnata nel 1945 da Carlo Alessi, alla caffettiera espresso 9090 progettata da Richard Sapper e primo oggetto Alessi incluso nella collezione permanente del MOMA di New York. Ma anche la fruttiera-scolatoio di Achille Castiglioni, sintesi funzionale che ha originato una nuova tipologia per il servizio della tavola e altri oggetti ludici usciti da uno dei primi workshop organizzati dal Centro Studi Alessi.

Lombardia: progetto Deco’. Bando per giovani designer e imprese

 Il progetto Decò si rivolge ai giovani designer e a quelle imprese che, pur provenendo da settori diversi, utilizzano il design come leva primaria per innovare e competere sul mercato. L’obiettivo è fornire ai designer emergenti un percorso agevolato per acquisire visibilità all’interno del loro settore, ma anche tradurre idee innovative in concrete idee di business. Possono partecipare al progetto tutti gli studenti o i laureati in discipline relative al design, anche in gruppi, residenti in lombardia o che abbiano frequentato istituti/Università lombarde, di età inferiore ai 35 anni e che non abbiano mai “firmato” col proprio nome prodotti commercializzati o in corso di commercializzazione. Le idee di design devono far parte di una di queste tematiche: casa, ufficio, ambiente, spazi adibiti a comunità. Un team di esperti valuterà e premierà le migliori 50 idee.

Enel: dall’Inghilterra l’ecogadget del risparmio energetico

 Dopo l’istallazione di 31 milioni contatori elettronici che già consentono a Enel di monitorare i consumi dei propri clienti, si guarda al futuro. Magari al sistema di alert in costruzione a Londra che permetterà al consumatore di controllare i propri picchi energetici ed evitare gli sprechi. Il contatore elettronico dell’Enel è già entrato in 31 milioni di case, permettendo all’azienda di leggere a distanza i “comportamenti” dei clienti e incoraggiare una migliore distribuzione dei consumi nell’arco della giornata. Il contatore è un’innovazione tecnologica che offre la possibilità di ottimizzare i consumi, ma che per ora in Italia, per motivi di sicurezza, nella maggior parte dei casi è tenuto lontano dagli appartamenti. In Inghilterra stanno studiando il quadrante elettronico in casa su cui “spunta l’allerta iperconsumo”. Si tratterà, si legge nell’articolo “Ecogadget: dalla cantina al salotto per risparmiare”, pubblicato sul quotidiano La Repubblica, di uno “specchio in cui ognuno possa rimirare la propria immagine ecologica”.

Toscana: l’acqua potabile arriva dal mare

 Oggi in Toscana possiamo produrre, ricavandola da quella marina, meno di 3.000 metri cubi al giorno di acqua potabile. Invece si può e si deve fare di più. E’ arrivato il momento di potenziare questa nostra capacità, attraverso un uso intelligente dei dissalatori. Partiamo dal raddoppio di quello del Giglio e dalla ultimazione dell’impianto di Giannutri, per contribuire a risolvere i problemi idrici delle isole dell’Arcipelago. Intanto porteremo la nostra capacità a 4.300 metri cubi al giorno. Poi verificheremo se è possibile realizzarne altri lungo la costa, a partire da Punta Ala e Scarlino. Destineremo a questo scopo una parte dei 5 milioni di euro previsti per quest’anno dal Patto per l’acqua». L’assessore alle risorse idriche, Marco Betti, ha scelto questo inizio di ennesima estate siccitosa per fare il punto della situazione regionale e per lanciare la sua idea di un sistema di dissalatori che si aggiunga ai due già esistenti. «Ormai – precisa Betti – questa tecnologia ha raggiunto costi competitivi. Basti pensare che un dissalatore capace di servire 100.000 abitanti costa 1 milione di euro e ha spese di gestione che variano da 0,75 centesimi ad 1 euro e 50 al metro cubo di acqua prodotta. Significa che ricavare 1 litro di acqua potabile da quella marina costa al massimo 15 millesimi di euro, cioè 2,9 delle vecchie lire. Se a ciò si aggiunge che alimentando gli impianti con pannelli fotovoltaici anche il consumo di energia si riduce, che l’acqua trasportata con le bettoline costa 30 euro al metro cubo e a parte lo spreco energetico nel 2004 abbiamo speso per questo 4 milioni di euro, ben si dimostra come un dissalatore si ripaghi ampiamente, e in poco tempo».

Provincia di Torino: tre anni per progetto, localizzazione, appalti e via ai lavori del termovalorizzatore

 La garanzia di finanziamento da parte delle banche per far partire i lavori del termovalorizzatore del Gerbido a settembre, un grande parco che contornerà l’area e riqualificherà la zona, la localizzazione definitiva del secondo termovalorizzatore che verrà decisa in settimana: sono alcune delle “certezze” annunciate oggi dal Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta al termine della consueta riunione di Giunta e in occasione della firma del protocollo di intesa per l’organizzazione del conferimento dei rifiuti al Gerbido. “Nessuna regione italiana è riuscita ad ottenere i nostri risultati” ha detto Saitta “In soli tre anni, dal 2005 a oggi, abbiamo progettato il piano provinciale dei rifiuti, localizzato la sede dei termovalorizzatori, progettato in via definitiva quello del Gerbido, trovato i finanziamenti, assegnato l’appalto e avviato i lavori”. Il protocollo d’intesa siglato questa mattina fra la Provincia di Torino, l’Associazione d’ambito torinese per il governo dei rifiuti (Ato-r) e i Consorzi: Acea, Cados, Ccs, Consorzio di bacino 16, Consorzio di bacino 18, ha come obiettivo regolare gli obblighi e le modalità di conferimento dei rifiuti nel termovalorizzatore e impegna i consorzi a entrare a far parte della compagine sociale di TRM, a seguire le indicazioni del’Autorità d’ambito per i rifiuti in merito ai flussi di conferimento e a rispettare la programmazione del piano provincale di gestione dei rifiuti. “Grazie a quest’atto burocratico abbiamo la garanzia che le banche erogheranno il finanziamento di 360 milioni che servono per il Gerbido” ha ripreso Saitta “ed è opportuno ricordare che non c’è finanziamento pubblico per quest’opera, Trm la pagherà con il funzionamento del termovalorizzatore”.