Toscana: pannelli solari al posto dell’eternit sui tetti delle case popolari

 Pannelli fotovoltaici al posto dell’eternit sui tetti delle case popolari. La Regione Toscana sostiene e coordina un programma innovativo che permetterà di rimuovere l’eternit, che contiene amianto, e di istallare pannelli fotovoltaici. Il progetto permette anche di ricavare energia elettrica “pulita” e di generare un ritorno economico, che copre i costi. L’iniziativa, che è già stata attuata su 26 edifici (24 nell’area fiorentina e 2 in quella di Massa e Carrara) coinvolgerà ora un altro centinaio di stabili appartenenti al patrimonio di edilizia residenziale pubblica della Toscana. «Si tratta di un progetto assolutamente innovativo – spiega l’assessore alla casa della Regione Toscana, Eugenio Baronti – che consente di fare tre cose utili a costo zero. La prima è quella di bonificare i tetti delle case popolari della Toscana, molti dei quali, a suo tempo erano stati costruiti in eternit. E l’eternit, come tutti sanno, è fatto con l’amianto.

Anaci: impianti condominiali in regola

 ANACI ed ANACAM in rappresentanza delle categorie degli amministratori di condominio e degli installatori e manutentori di impianti di sollevamento, in occasione di un incontro di approfondimento svoltosi il 7 giugno scorso a Favignana (TP) in ordine alle problematiche relative alla sicurezza degli ascensori, hanno rilevato quanto segue: 1) la norma europea UNI EN 81-80 ha evidenziato le situazioni di rischio con priorità alta, media e bassa che possono determinarsi nel funzionamento degli impianti, con gli interventi necessari per eliminarle, a seguito di opportune valutazioni del rischio stesso da effettuare caso per caso; 2) l’Italia non ha ancora provveduto, a differenza di altri Stati membri dell’UE (Belgio, Francia Spagna, Grecia e altri), ad emanare un provvedimento legislativo che partendo dalle indicazioni della norma tecnica europea indichi gli interventi prioritari da attuare sugli impianti più obsoleti e i relativi termini per l’esecuzione; la materia è stata trattata dal decreto ministeriale 26 ottobre 2005, mai applicato in assenza della norma attuativa;

Edili: Troppo lento il rilascio del durc, burocrazia tartaruga per mille imprese, fino a 30 giorni per il rilascio del documento unico di regolarità contributiva

 Meccanismo assurdo per il rilascio del Durc. Durc originale per ogni cantiere ma non si può stampare da internet. Paolo Ciotti, Direttore Cna: “Siano i centri Caf a poterlo rilasciare”. Nell’era di internet e di my space la burocrazia, nonostante i proclami delle istituzioni ed enti di snellire e velocizzare il mondo delle imprese, resta ancora una chimera. Al centro della nuova battaglia “per la velocità” degli edili di Cna apuani il Durc, il certificato che, sulla base di un’unica richiesta, attesta contestualmente la regolarità di un’impresa per quanto concerne gli adempimenti Inps, Inail e Cassa Edile. Un documento obbligatorio per tutte le imprese (edili, impiantisti etc) che operano in un cantiere capace di bloccare la possibilità di partecipare ad una gara di appalto, o addirittura di non poter pretendere il pagamento sullo stato di avanzamento dei lavori o ancora, iniziare i lavori. E badate bene: ogni cantiere esige un durc originale con il paradosso che se un’azienda ha aperto nello stesso momento dieci cantieri, deve richiedere 10 volte il durc. Originale s’intende. In Provincia di Massa Carrara, come in molte alte realtà italiane – ma in molte serve al massimo 1 settimana per averlo – ottenere “fisicamente” il durc è un problema. Servono – spiegano gli edili – anche 30 giorni per ottenere la copia del documento agli oltre mille potenziali richiedenti (edili e impiantisti ed in generale in tutti i lavori di appalto e subappalto) dal momento della richiesta al Caf, il centro fiscale di riferimento nonostante la posizione contributiva sia visibile “al mondo” 24 h su 24 sul sito congiunto tra Inps, Inail e Cassa Edile. Ma non vale.

La soluzione giusta per camminare nel vostro giardino

 Camminare sull’asciutto sempre restando in mezzo al verde: per ottenere questo effetto bisogna progettare vialetti e aree calpestabili senza troppi vincoli geometrici, lasciando piuttosto che il materiale scelto per sostenere il prato sfumi dolcemente nella vegetazione. Talvolta è il disegno della pavimentazione e dei percorsi a determinare la forma del giardino, mentre in altri casi è l’articolazione del prato a dominare. È molto importante scegliere bene il materiale in modo che risalti rispetto all’ambiente in cui è inserito (marmo, cemento e mattoni) oppure vi si integri senza evidenti fratture (pietra, legno, ciottoli). A volte sono gradevoli anche le pavimentazioni miste, realizzate con l’accostamento di diversi materiali, come ghiaietto e dischi di legno (disegno 1, pagina seguente). Per stabilire la larghezza del sentiero, che in genere unisce due zone importanti della casa quali il cancello del giardino con l’ingresso dell’abitazione, bisogna misurare lo spazio coperto da almeno due persone che procedono accostate. Qualunque soluzione si scelga, una lieve pendenza del vialetto verso un lato va sempre prevista per favorire il deflusso dell’acqua piovana, così come un adeguato sottofondo di drenaggio.

Confedilizia: nuove norme per gli impianti domestici

 La Confedilizia ha impugnato avanti il Tar Lazio il decreto in materia di impianti domestici adottato dal passato Governo il 22 gennaio scorso. Com’è noto, la Confedilizia ha a suo tempo ottenuto dall’Ufficio legislativo del Ministero per lo sviluppo economico esaustive precisazioni che hanno consentito alle strutture della Confederazione di riprendere – dopo la sospensione che aveva dovuto essere decisa – l’assistenza per la stipula dei contratti di locazione. Ma il chiarimento amministrativo richiede, all’evidenza, una verifica. Di qui, il ricorso. Dopo aver sottolineato la differenza tra regolamenti ministeriali (o interministeriali) e regolamenti governativi, si evidenzia nello stesso che solo questi ultimi possono avere natura e portata di regolamenti di delegificazione: natura e portata che sono invece stati illegittimamente attribuiti al decreto impianti (tra l’altro, emanato oltre un mese dopo la scadenza del termine fissato per l’esercizio della delega), che – infatti – abroga la legge 46/’90.

Per la pavimentazione del vostro giardino ecco alcuni consigli

 Nelle pavimentazioni esterne per il giardino, per il passaggio carrabile il risultato finale dipende molto dal materiale scelto, che può essere naturale o artificiale. Oltre al costo, può variare molto la richiesta di manutenzione e la possibile interazione con le piante circostanti, in base a quanto la pavimentazione permette al terreno di traspirare. Pietra naturale. È il materiale che offre la maggiore varietà di posa, perché a seconda del progetto la pavimentazione potrà essere formata da pietre di forma regolare o irregolare, con superficie grezza o levigata. È meglio scegliere pietre di provenienza locale o, comunque, un tipo che si abbini, per finitura e tonalità, con l’edificio o eventuali altri elementi già presenti nel giardino. Le due pietre più utilizzate sono il porfido e l’ardesia. Una soluzione particolare e decorativa può essere la disposizione dei mattoncini in forme circolari e concentriche, collegate da raggi e alternate a terriccio su cui è possibile far crescere l’erba.

Emergenza casa. Bari: 101 nuovi alloggi per gli sfrattati

 Con l’approvazione della delibera per la realizzazione di 101 alloggi da destinare agli sfrattati per finita locazione, con priorità agli ultrasessantacinquenni, a famiglie con disabili, malati terminali o con figli a carico, prosegue l’azione dell’Amministrazione comunale a contrasto dell’emergenza abitativa nella città di Bari. Il sindaco Michele Emiliano e l’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica, Giovanni Giannini, nel corso di una conferenza stampa, hanno illustrato i dettagli la delibera approvata il 23 maggio all’unanimità dal Consiglio Comunale, su proposta degli assessorati all’ERP e all’Urbanistica. I 101 alloggi – 15 del Comune, 86 dell’Istituto autonomo case popolari (Iacp) – saranno realizzati grazie ad un finanziamento statale di 9,6 milioni di euro. I fondi provengono dal programma da 550 milioni di euro approvato nel 2007 dal Governo Prodi: di questi, 30 milioni sono stati assegnati alla Regione Puglia, che li ha poi suddivisi fra i Comuni che hanno partecipato al bando riconoscendo a Bari i 9,6 milioni in questione.

Piemonte: Torino Design

 Cultura del progetto e del prodotto industriale dal 20 giugno al 21 settembre. Nel novembre 1991 usciva “Torino Design”, numero monografico di Atti e Rassegna Tecnica (SIAT-Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino) che per la prima volta si poneva l’obiettivo di esplorare la realtà regionale del design. Il panorama risultò così ricco e diversificato che SIAT, allora diretta da Giorgio De Ferrari, negli anni successivi colse l’occasione per promuovere una ricerca a tutto campo finalizzata alla documentazione della cultura del progetto e del prodotto industriale nell’area regionale attraverso un’esposizione ideata per il grande pubblico, ma dove anche i cultori del design potessero trovare un quadro aggiornato del fenomeno. I due anni di ricerca che furono necessari fecero della mostra Torino Design un caso-studio unico; da fenomeno inesplorato, il design a Torino e in Piemonte divenne fenomeno visibile e condivisibile: non solo auto, non solo grandi nomi, ma una diffusa cultura progettuale radicata in una secolare tradizione del fare con mentalità industriale.
Nell’aprile 1995 si inaugurava a Torino la mostra “Torino Design – dall’automobile al cucchiaio” che con oltre 400 prodotti industriali progettati e/o prodotti in Piemonte dal 1970 al 1995 testimoniava la vivacità del design, fino ad allora noto solo per la risonanza del settore automotive. La mostra, oltre a documentare il processo progettuale attraverso elaborati, modelli e prototipi originali, era organizzata in settori: taluni a carattere merceologico, altri più concettuali, testimoni di movimenti e periodi storici. Il successo di quella mostra convinse dell’opportunità di esportare questo patrimonio fuori dai confini nazionali. Una lunga e prestigiosa itineranza (Stoccarda 1996, Amsterdam e Chicago 1997, Nuova Delhi 1998, Tokyo 2000) contribuì a rinnovare l’immagine del territorio attraverso la conoscenza della sua variegata realtà produttiva, caratterizzata da creatività integrata alle fasi ingegneristiche del progetto di design, attenzione all’innovazione tecnologica e da una eccezionale rete di servizi al progetto (modellatori, prototipatori, ingegnerizzatori, comunicatori del prodotto). Da quella positiva esperienza è nata la nuova mostra “Piemonte Torino Design – cultura del disegno industriale nell’area regionale”. Oltre 250 prodotti progettati e/o realizzati nel territorio piemontese da 200 designer e aziende documentano lo stato del design in Piemonte e le sue eccellenze. I prodotti sono organizzati in sezioni precedute da brevi storie introduttive.

Milano: parcheggi residenziali, arrivano regole e garanzie

 Pronta la nuova convenzione per la realizzazione di strutture sotterranee private, valida per i bandi già realizzati. L’assessore Simini: “L’obiettivo è ottenere qualità costruttiva in tempi certi”. È pronta la nuova convenzione per la realizzazione di parcheggi sotterranei privati per residenti, valida per i bandi in corso. Due settimane fa la Giunta aveva approvato le linee guida per l’adeguamento tecnico-giuridico della vecchia convenzione. “Sono regole che tutelano tutti, perché danno risposte a molte domande sollevate negli ultimi tempi dai cittadini, sia acquirenti o anche semplicemente residenti del quartiere interessato, e che aiutano gli operatori e l’Amministrazione a svolgere al meglio il compito di realizzare il piano parcheggi”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture Bruno Simini. “Tutte le migliorie che abbiamo apportato alla nuova convenzione partono dall’esperienza che lo sviluppo del piano continua a trasmetterci”, prosegue l’assessore Simini. “Le convenzioni scritte in passato poggiavano infatti su attendibili valutazioni tecniche di cui oggi, forti della pratica, possiamo valutare con chiarezza i fattori positivi e le criticità”.

Problema abitativo in Italia. La cedolare secca del 20 % quale incentivo per il potenziamento della locazione abitativa

 Nel corso di una conversazione tenuta alla Federlombarda il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha dichiarato: « Il problema abitativo in Italia è caratterizzato:
-dall’impossibilita’ di trovar casa per i meno abbienti;
-dalla difficolta’ di reperire alloggi in locazione, a canoni accessibili rispetto al reddito,per coloro che la casa non intendono o non possono comperarla;
-dall’elevato costo di acquisto per chi si rivolge a questo mercato.

Decorare il soffitto con applicazioni trompe l’oeil realizzate da Rossi Stucchi

 Decorare una parete o un soffitto con una tela decorativa? Ora è possibile in pochi semplici passaggi! Un nuovo prodotto si aggiunge alla gamma Rossi Stucchi, in grado di personalizzare pareti e soffitti imitando la tecnica della trompe l’oeil o dell’affresco, grazie all’utilizzo di una tela pittorica applicata. Ma da dove nasce questa tecnica decorativa? La tecnica della trompe d’oeil, ovvero “l’inganno dell’occhio”, consiste nel dipingere su una parete un’immagine ingannando appunto la vista con uno sfondo in apparenza reale (si pensi ad una finestra dipinta su una parete). Già conosciuta in epoca romana l’espressione trompe l’oeil trova la sua massima applicazione nel Barocco. Diversa è invece la rilevanza degli affreschi nel patrimonio artistico italiano, forte di una tradizione che va da Giotto fino a Michelangelo. Artisti di fama internazionale si cimentavano con splendidi capolavori, dove la particolare difficoltà è dovuta al fatto che la pittura su intonaco fresco non ammette ripensamenti, il colore una volta posizionato non può essere ripreso ma verrà immediatamente assorbito!