News. Vimar e FAI – Fondo Ambiente Italiano. Insieme per la tutela del patrimonio artistico e architettonico italiano

 È stata siglata una collaborazione tra Vimar e FAI – Fondo Ambiente Italiano, che prevede la fornitura da parte dell’ azienda di Marostica del materiale elettrico e domotico necessario per la ristrutturazione di alcuni Beni storici appartenenti al FAI.

Viene così riconosciuto l’ impegno profuso da Vimar nella continua ricerca e sviluppo di innovative soluzioni impiantistiche in grado di tutelare il valore storico e architettonico degli edifici. Impegno che si riscontra nell’ elevata qualità dei prodotti, nell’ accurata scelta di materiali e colori, nella continua attenzione al design e allo stile.

La collaborazione con il FAI è iniziata con la fornitura di tutto il materiale elettrico necessario per la ristrutturazione della foresteria dell’ Abbazia di San Fruttuoso di Camogli.

Regione Puglia. Proposte di cambiamento per il Piano Casa

 Proposta la modifica della legge regionale per il rilancio delle costruzioni mediante gli ampliamenti volumetrici, perché onerosa e troppo ricca di vincoli

In particolare la rettifica alla L.R. 14 / 2009 esclude dagli ampliamenti volumetrici gli edifici non residenziali, che possono accedere solo alla sostituzione edilizia.

Nei comuni pugliesi, infatti, nelle stesse aree coesistono abitazioni, esercizi di vicinato, laboratori artigianali ed uffici. Pertanto limitare gli interventi ai soli edifici residenziali contrasta l’ obiettivo di migliorare il patrimonio edilizio esistente e costituisce nel contempo un freno al contrasto della crisi economica.

In quanto alla destinazione d’ uso, per soddisfare il fabbisogno abitativo dopo gli interventi sugli edifici a destinazione mista, la percentuale di uso residenziale non potrebbe essere inferiore a quella preesistente. In linea generale, invece, gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione seguono la destinazione d’ uso dell’ edificio principale.

Regione Umbria. Premialità per il recupero dei centri storici. Previsti incentivi alla rivitalizzazione con ampliamento delle superfici

 La Giunta Regionale dell’ Umbria ha emanato le disposizioni per il calcolo delle premialità per gli interventi volti al recupero ed alla rivitalizzazione dei centri storici

L’ obiettivo della legge regionale sui centri storici è quello di garantire la rivitalizzazione dei centri storici dell’ Umbria, la loro riqualificazione e valorizzazione, incentivando gli interventi di recupero edilizio anche associati a premialità di carattere urbanistico o rivolte ad incentivare l’ offerta di servizi.

La Legge individua le azioni e gli strumenti per garantire la rivitalizzazione, la riqualificazione e la valorizzazione dei centri storici, attraverso strumenti innovativi quali gli Ambiti di Rivitalizzazione prioritaria (ARP) e il Quadro Strategico di Valorizzazione (QSV), la definizione di misure e criteri di incentivazione per gli interventi di recupero anche associati a meccanismi e normative premiali sia in termini urbanistico – edilizi che volti a incentivare l’ offerta di servizi.

Locazioni: difficoltà per le famiglie in affitto

 Il Sunia denuncia che aumentano le difficoltà delle famiglie che hanno ridotto la propensione al risparmio, la spesa e cominciano ad intaccare i risparmi, mentre il governo non ha messo in campo misure di sostegno ai redditi. Sempre di più quelle che si collocano sotto la soglia di povertà e quelle che prima appartenevano a ceti medi e oggi vivono in condizioni di forte difficoltà economica.

La diminuzione del reddito incide particolarmente nelle famiglie con forti spese che non riescono più a sostenere: il 20% delle famiglie italiane, più di 4 milioni, pagano un affitto, il 70% a un privato, e sono in prevalenza nuclei socialmente ed economicamente deboli; il 20% sono unipersonali, il 67% monoreddito, il 40% dei capofamiglia è rappresentato da operai, il 29% da pensionati, il 23% ha più di 65 anni. Il 77% delle famiglie ha un reddito inferiore a 20.000,00 euro annui, il 20% tra 20.000,00 e 30.000,00, solo il 3% ha un reddito superiore.

Per queste famiglie spesso l’ unica entrata è un reddito da lavoro dipendente e l’ affitto incide con percentuali insostenibili. Nell’ ultimo decennio i rinnovi dei contratti hanno subito un aumento medio del +130% (145% nei grandi centri), i canoni del libero mercato proposti da privati hanno registrato un aumento medio del +150% (165% nei grandi centri). L’aumento dei canoni e l’ insostenibilità delle spese per un numero sempre crescente di famiglie ha portato negli anni a un aumento degli sfratti per morosità (oggi l’ 80% di quelli emessi).

Saie Energia. Rapporto “L’ innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali”: la green building per la lotta ai cambiamenti climatici

 Dall’ utilizzo di fonti rinnovabili, alle tecnologie per l’ efficienza energetica, alle indicazioni all’ orientamento degli edifici fino all’ uso di materiale edile di produzione locale e riciclabili: questo è quanto è stato messo in atto da ben 577 i comuni italiani che hanno adottato Linee guida e regolamenti ad hoc per risparmiare energia, diminuire le emissioni inquinanti, recuperare acqua piovana e riciclare materiali da costruzione attraverso i regolamenti edilizi comunali. 577 comuni che hanno voluto indicare ai propri abitanti (pari a 17 milioni circa), modi e tecnologie per migliorare il comfort abitativo diminuendo concretamente i costi in bolletta per i consumi idrici ed energetici.

Il quadro che emerge dall’ analisi dei Regolamenti edilizi è quello di un Paese vivace, in gran fermento, dove le rinnovabili e l’ innovazione energetica continuano a diffondersi dal basso, in modo costante e articolato.

Questa la foto dell’ innovazione energetica in edilizia, scattata da Legambiente e Cresme in collaborazione con Saie Energia, nel rapporto “L’ innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali” presentato al Saie di Bologna.

In vista del prossimo appuntamento di Copenaghen per la ratifica di un accordo internazionale che fissi obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di CO2 per tutti i Paesi al 2050 e per quelli industrializzati già al 2020, proprio il settore edilizio sarà chiamato a una forte accelerazione nella direzione della riduzione dei consumi e delle emissioni.

Convegno “Le costruzioni per la ripresa: il ruolo delle Regioni”. Ance: “Per il Sud ottimizzare l’ utilizzo delle riforme”

 È urgente uno scatto di efficienza del sistema politico – amministrativo ed è necessaria una stretta collaborazione delle istituzioni tra loro e delle istituzioni con le associazioni imprenditoriali per garantire un migliore utilizzo delle risorse pubbliche già stanziate. Oltre ad un miglioramento della competitività e delle infrastrutture del Mezzogiorno.

Questo è emerso in occasione del convegno Le costruzioni per la ripresa: Il ruolo delle Regioni, tenutosi a Lecce il 23 ottobre u.s. ed organizzato da Ance Puglia.

La relazione introduttiva del Vice – Direttore dell’ Ance, Antonio Gennari, ha permesso di fare il punto sui fattori di miglioramento della competività del Mezzogiorno e sulle risorse rese disponibili per lo sviluppo dell’ area nell’ ambito del Quadro Strategico Nazionale 2007 – 2013 (fondi strutturali e FAS), per un importo complessivo pari a circa 90 miliardi di euro di cui 35 per infrastrutture e costruzioni.

Riqualificazione di immobili agricoli a Roma: casali fatiscenti diventeranno case ed ecofattorie

 Oltre diecimila sono a Roma i vecchi manufatti agricoli abbandonati: casali, fienili, stalle, granai, appezzamenti. Un vasto patrimonio in lento degrado, ma anche una grande risorsa potenziale.

Il Comune pubblicherà a breve un bando, che ha un duplice obiettivo: fare di una parte case da affittare e, per il resto, rilanciare l’ agricoltura, l’ ecoturismo e gli sport all’ aria aperta, creando così nuove imprese e nuovi posti di lavoro.

Il Programma di Riqualificazione degli Immobili Agricoli dismessi o sottoutilizzati (PRIA), annunciato lo scorso maggio, è stato approvato dalla Giunta comunale con delibera del 23 settembre, ora uscirà il bando rivolto agli enti pubblici e ai privati già proprietari di immobili ad uso agricolo sul territorio dell’ Agro Romano. Al bando si aderisce con una manifestazione d’ interesse, presentando proposte di riuso e valorizzazione.

L’ operazione è a costo zero per il Comune che, nell’ ambito di questo programma, fa da facilitatore, semplificando e abbreviando le procedure per le autorizzazioni e i cambi di destinazione d’ uso. Pertanto, chi invierà progetti potrà avviare un’ attività economica senza problemi burocratici e, nello stesso tempo, contribuirà al ripristino dell’ edilizia rurale.

Al via il Piano Casa anche in Sardegna e in Liguria

 Il Consiglio regionale della Sardegna ha dato il via libera al disegno di legge recante “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’ economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

In base alle norme appena varate gli interventi di ampliamento e demolizione potranno essere realizzati anche su immobili non residenziali e sono previsti incentivi ulteriori qualora si garantiscano determinati livelli di prestazione energetica e contenimento dei consumi mentre il mutamento della destinazione d’ uso è ammesso a condizione che sia compatibile con le destinazioni previste dagli strumenti urbanistici comunali vigenti.

Analogamente ad altre leggi regionali è fatto poi divieto di realizzare gli interventi su edifici abusivi, non accatastati, o vincolati. Per quanto riguarda, invece, i centri storici si potrà intervenire su edifici aventi meno di cinquanta anni che siano in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto nel quale ricadono. In caso di demolizione e ricostruzione gli immobili devono risultare ultimati al 31 / 12 / 1989. Si segnala poi la previsione di poter cumulare gli incrementi ammessi dalla legge con quelli già previsti da altre disposizioni di legge, dagli strumenti urbanistici comunali e dalle norme di pianificazione regionale.

In Abruzzo la ricostruzione è verde. Un’ Università “ecosostenibile”: il cuore “verde” del Friuli arriva in Abruzzo

 Consegnato all’ Università dell’ Aquila il Padiglione ecosostenibile costruito e donato dall’ azienda friulana Gruppo Polo – Le Ville Plus.

La solidarietà ai terremotati dell’ Abruzzo è rappresentata dalla concretezza, tutta friulana, del nuovo padiglione ecosostenibile donato all’ Università dell’ Aquila dall’ azienda friulana Gruppo Polo – Le Ville Plus. Il nastro è stato tagliato dal Prof. Pier Ugo Foscolo, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’ Ateneo, insieme a Loris Clocchiatti, Presidente di Gruppo Polo, e a Loris Cargnelutti, Assessore alle Opere Pubbliche del Comune di Gemona (UD), uno dei centri più colpiti e simbolo del terremoto del Friuli del 1976.

Un’ ideale vicinanza tra due terre, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo, accomunate dalla stessa esperienza. Un gesto di speranza ed una spinta verso il futuro che arriva oggi all’ Aquila e alla sua Università, da sempre punto di forza e nodo essenziale del tessuto socio – economico del capoluogo.

L’ innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali. Secondo Rapporto di Legambiente e Cresme al Saie di Bologna

 I temi trattati. Le esperienze più interessanti di riscaldamento domestico, energia pulita e gestione organizzata nelle località più virtuose d’ Italia. L’ edilizia sostenibile di fronte alle sfide dei cambiamenti climatici e della crisi economica.

Sono ben 577 i comuni italiani che hanno già adottato Linee guida e regolamenti ad hoc per risparmiare energia, diminuire le emissioni inquinanti, recuperare acqua piovana e riciclare materiali da costruzione attraverso i regolamenti edilizi comunali. 577 comuni che hanno voluto indicare ai propri abitanti (pari a 17 milioni circa), modi e tecnologie per migliorare il comfort abitativo diminuendo concretamente i costi in bolletta per i consumi idrici ed energetici.

Dall’ utilizzo di fonti rinnovabili, obbligatorio in 406 municipi, a quello di tecnologie per l’ efficienza energetica (con ben 208 comuni che promuovono l’ allacciamento alla rete di teleriscaldamento, di cogenerazione o l’ uso di pompe di calore), fino all’ indicazione dell’ orientamento degli edifici (277 Regolamenti mirati al miglioramento della soleggiatura e dell’ illuminazione), passando per l’ uso di materiali da costruzione di produzione locale e riciclabili (in 266 comuni) e l’ utilizzo delle tecnologie per il risparmio idrico e il recupero delle acque piovane e di quelle ritrattate per usi compatibili, il quadro che emerge dall’ analisi dei Regolamenti edilizi è quello di un Paese vivace, in gran fermento, dove le rinnovabili e l’ innovazione energetica continuano a diffondersi dal basso, in modo costante e articolato.

Questa la foto dell’ innovazione energetica in edilizia, scattata da Legambiente e Cresme in collaborazione con Saie Energia, nel rapporto L’ innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali presentato al Saie di Bologna.

In vista del prossimo appuntamento di Copenaghen per la ratifica di un accordo internazionale che fissi obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di CO2 per tutti i Paesi al 2050 e per quelli industrializzati già al 2020, proprio il settore edilizio sarà chiamato a una forte accelerazione nella direzione della riduzione dei consumi e delle emissioni.

Indagine conoscitiva sul mercato immobiliare

 Audizione di Tecnoborsa alla Camera dei Deputati Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori pubblici.

Tecnoborsa – l’ Organizzazione del Sistema delle Camere di Commercio per lo Sviluppo e la Regolazione dell’ Economia Immobiliare – ritiene che l’ interconnessione sussistente tra filiera produttiva edilizia, necessità di riqualificazione e ristrutturazione di parte del patrimonio edilizio nazionale, efficienza energetica degli edifici, mercato immobiliare (di cui l’ housing sociale costituisce una componente), mercato delle locazioni, professioni dell’ immobiliare e politiche creditizie necessitino di un approccio olistico che consenta di affrontare in maniera incisiva l’ attuale crisi economica per fornire risposte ai mutati scenari macroeconomici.

L’ attuale quadro di riferimento edilizio – immobiliare costituisce, direttamente o indirettamente, la risultante di processi di forte innovazione tecnologica, crescente interconnessione con il settore finanziario, effettiva internazionalizzazione della domanda e dell’ offerta in particolare per quanto attiene le seconde case, gli investimenti a reddito di operatori istituzionali (quali fondi immobiliari, fondi pensione, assicurazioni) nonché per il settore turistico – ricettivo.

Mode e modi di vivere la casa oggi

 A Bologna sono stati promossi, dall’ Associazione Temporanea di Scopo, nuovi progetti di autocostruzione e autorecupero con l’ obiettivo di aumentare le opportunità abitative a basso costo ristrutturando alloggi in autorecupero. Partecipare personalmente ai lavori non solo permette di abbattere notevolmente i costi, ma favorisce anche i rapporti di buon vicinato per la formazione di condomini solidali.

Quando gli interventi urbanistici avvengono in modo partecipato si conciliano le esigenze degli utenti e fruitori con le capacità e l’ esperienza del progettista. Tuttavia può succedere che le richieste degli utenti non siano compatibili con le proposte degli architetti e dei tecnici. Oppure, in altri casi, l’ architettura vuole essere solo espressione artistica e pertanto il suo fine primario slitta completamente.

Le proposte di autocostruzione e autorecupero già attuate in alcune regioni di Italia, ma soprattutto all’ estero, hanno dato buoni risultati. Attraverso questo tipo di proposte i costi sono più accettabili, gli interventi esterni sono limitati, la forza lavoro è strettamente dei futuri fruitori. Questa scelta ha dunque lati positivi anche a livello umano, per la possibilità di costruire con i futuri vicini di casa, di conoscersi, scambiarsi conoscenze e imparare insieme.