Agevolazioni prima casa. Non si perde il bonus fiscale se il contribuente non riesce a reinvestire per colpa del venditore

 Non si decade dai benefici fiscali prima casa per mancato reinvestimento della somma ricavata dalla vendita di un immobile, se il contribuente non ha potuto riacquistare un altro fabbricato per inadempimento del venditore.

Il mancato acquisto può dipendere da un’ emergenza in cui può venire a trovarsi l’ interessato nel caso in cui il venditore abbia nascosto l’ esistenza temporanea di un atto di pignoramento sul bene compravenduto. Lo ha stabilito la Commissione tributaria provinciale di Roma, quarta sezione, con la sentenza 204 del 16 giugno 2009.

Per il giudice romano, “gli accadimenti che derivano dal decorso del tempo non vanno considerati nella loro materialità e automaticità, in quanto occorre valutare l’ aspetto di soggettività derivante dal comportamento dell’ onerato”.

In questi casi, il Fisco deve verificare i motivi che hanno ostacolato il compimento del fatto impeditivo della decadenza. Il ricorrente, impugnando l’ avviso di liquidazione e irrogazione delle sanzioni emanato dall’ agenzia delle Entrate di Civitavecchia, aveva dedotto che prima della scadenza del termine per la stipulazione era stato accertato un impedimento all’ acquisto dovuto a un pignoramento immobiliare sul terreno su cui era stato edificato il fabbricato.

Risparmio energetico. Detrazione 55% e contratto servizio energia

 Vi sono due casi in cui la certificazione o la qualificazione energetica diviene necessaria in condominio. Il primo è quando si chiede la detrazione fiscale del 55% sul risparmio energetico. Secondo la prassi dell’ Enea, il tecnico deve ci compilato online l’ attestato di qualificazione, secondo lo schema previsto nell’ allegato A del Decreto Economia e Finanze 19 febbraio 2007.

L’ attestato di certificazione, invece, va redatto solo nelle regioni che hanno legiferato in materia e in cui le norme tecniche siano applicabili (attualmente Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e provincia di Bolzano). Va comunque messo in un cassetto ed esibito solo in caso di controlli. I due attestati vanno redatti solo dopo il loro collaudo dei lavori, e testimoniano il raggiungimento di certi obiettivi previsti dalla legge per ottenere la detrazione.

Un altro caso in cui può scattare la certificazione energetica comune è quando il condominio si affida a un fornitore firmando un contratto di servizio energia. In tal caso si tratta di una certificazione comune, che deve però specificare le prestazioni alloggio per alloggio (quella indifferenziata non è ammessa). Secondo l’ allegato II al Decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115 tale contratto prevede la fornitura di una determinata quantità di calore a un prezzo periodico prefissato e indipendente dalla quantità di combustibile consumato, salvo adeguamenti al variare dei costi dei carburanti stessi.

Prevenzione antisismica. Come affrontano il rischio sismico le regioni?

 Le norme locali sono centinaia, molte messe a punto proprio in seguito a terremoti catastrofici, come quelli avvenuti in Friuli, in Campania, Umbria, Marche e Molise. In alcune di queste regioni la ristrutturazione di case esistenti con criteri antiscossa è anzi premiata con contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato. Nello spirito della prevenzione, abbiamo scelto di esaminare le norme di tre Regioni un po’ meno duramente colpite dai ricorrenti sisma, Emilia, Lombardia e Toscana, per offrire uno spaccato di come è stata affrontata, fuori dalla stretta emergenza, questa difficile realtà.

Emilia Romagna
All’ avanguardia rischio antisismico, ha emanato nell’ ottobre 2008 la legge n. 19. Le funzioni sono esercitate dai comuni, ma sotto la regia tecnica della Regione, salvo che i municipi vogliano, in forma individuale o associata, occuparsi di tutto direttamente e siano in grado di farlo.

Tranne che nelle zone a basso rischio, tutti gli interventi di nuova costruzione, di recupero del patrimonio edilizio esistente e di sopraelevazione, relativi a edifici e opere suppliche e private, sono soggetti al rilascio di una autorizzazione sismica.

Anche nella zone a basso rischio l’ autorizzazione è necessaria per le sopraelevazioni, le opere infrastrutturali e gli interventi edilizi in abitati dichiarati da consolidare. Comunque, anche nelle località “più stabili” resta necessario il deposito presso lo Sportello unico per l’ edilizia del progetto esecutivo riguardante le strutture redatto dal progettista abilitato in conformità alle norme tecniche per le costruzioni.

L’ autorizzazione sismica ha validità per cinque anni, ma decade in caso di entrata in vigore di contrastanti previsioni legislative o di piano ovvero di nuove norme tecniche per le costruzioni, salvo che i lavori siano già iniziati e vengano completati secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Fiscalità. Detrazione del 36%: i dubbi sulla necessità della Dia o permesso di costruire

 Per avere diritto all’ agevolazione fiscale è indispensabile ottenere gli assensi comunali, se sono necessari. Per gli interventi di manutenzione ordinaria, ad esempio, non esiste alcuna necessità di chiederli e di esibirli in caso di verifiche (punti 3.5 e 6 della circolare Entrate n. 57/1998).

Occorre fare dei distinguo. In caso di opere di recupero in singole unità immobiliari o in caso di condomini (o di villette singole, ad essi assimilate), sono agevolate le spese per le opere di manutenzione ordinaria, che non necessitano di Dia. Invece, in caso di singoli appartamenti, le spese non sono detraibili ai sensi del 36%. Con alcune eccezioni però. Restano infatti detraibili spese di manutenzione ordinaria a otto diversi scopi: risparmio energetico, lotta all’ inquinamento acustico, eliminazione di barriere architettoniche, adeguamento degli impianti a norme di sicurezza, cablatura degli edifici, domotica a favore dei disabili, misure antifurto e contro gli infortuni domestici.

Ad esempio godono del bonus fiscale l’ installazione di una porta blindata o di una cassaforte a muro, la sostituzione di una vecchia caldaia con una ad alta efficienza energetica, l’ installazione di doppi vetri o di coibentazioni, la creazione di uno scivolo al posto di un gradino per la mobilità di una carrozzella, l’ installazione di fibre ottiche o di un interruttore: tutte opere che appunto i comuni classificano come manutenzione ordinaria.

Risparmio energetico. Vecchie e nuove regole per la detrazione del 55%

 La detrazione sulle opere di recupero per il risparmio energetico riguarda quattro particolari tipi di lavori. Occorre raggiungere certi particolari livelli di risparmio fissati dal Decreto del Ministero dello Sviluppo 11 marzo 2008 (solo un tecnico è in grado di valutarli).

Le opere sono:

1. Qualsiasi opera di riqualificazione globale dell’ edificio che permetta di raggiungere determinati parametri di fabbisogno termico Gli obiettivi da conseguire variano a seconda dell’anno in cui si sono terminati i lavori. Infatti i parametri sono due, il primo valido per il biennio 2008 – 2009, il secondo, più rigido, per il 2010. L’ agevolazione scatta solo se il fabbisogno termico ridotto si consegue in edifici completi (condomini e villette): esclusi i singoli appartamenti. In genere si tratta dell’azione combinata dei punti 2) e 4).

2. Le coibentazioni degli edifici con particolari requisiti di trasmittanza termica (misura del flusso di calore che passa attraverso una parete per metro quadrato di superficie), prefissati dallo stesso Decreto dello Sviluppo, che riguardino:

a) pareti che danno sull’ esterno
b) finestre e portefinestre che danno sull’ esterno e che racchiudono zone riscaldate (escluse, per esempio, le finestre sulle scale condominiali o le porte di ingresso degli appartamenti)
c) pavimenti e soffitti

3. L’ installazione di pannelli solari termici. Requisiti: garanzia minima di 5 anni per pannelli e i bollitori e di 2 anni per accessori e i componenti tecnici, nonché conformità alle norme UNI 12975 e UNI 12976.

4. La sostituzione di caldaie esistenti con modelli a condensazione. Necessari: un certo rendimento termico utile; bruciatore di tipo modulante su sui agisce direttamente la regolazione climatica, pompa di tipo elettronico a giri variabili;valvole termostatiche su tutti i caloriferi (con esclusione del riscaldamento a pavimento). Oppure sostituzione delle caldaie esistenti con impianti geotermici a bassa entalpia.

Terremoto Abruzzo: arrivano i contributi per la ricostruzione

 Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 10 giugno 2009 le Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3778 e 3779 del 6 giugno 2009 con cui vengono stabilite le procedure per poter beneficiare dei contributi stanziati dal Governo per la riparazione e ricostruzione degli immobili colpiti dal terremoto.

In particolare, l’ ordinanza n. 3778 del 6 giugno 2009 contiene le procedure e il modulo per richiedere al Comune il contributo fino a 10.000 euro, previsto per la riparazione dei danni di lieve entità delle abitazioni classificate come agibili, di tipo A, ossia che hanno subito danni non strutturali o impianti deteriorati, oltre a 2.500 euro per la riparazione delle parti comuni degli edifici.

Si evidenzia che il contributo sarà erogato esclusivamente ai proprietari ovvero ai titolari di altro diritto reale di godimento (diritto di superficie, enfiteusi, usufrutto, uso e abitazione) di unità immobiliari già adibite ad abitazione principale ed è riconosciuto per gli interventi di riparazione che possono essere realizzati entro un mese dall’ inizio dei lavori e che riguardino elementi non strutturali e impianti delle unità immobiliari.

Bioarchitettura. Serramenti e doppi vetri: un vantaggioso investimento per il risparmio energetico

 E per evitare dispersioni di calore attraverso le finestre. La tenuta dell’ aria dei serramenti è molto importante nelle caratteristiche termiche di un ambiente: infatti, nella stagione fredda il calore esce attraverso vetri e cassonetto e l’ aria fredda entra attraverso le fessure, mentre in estate il calore dei raggi solari che penetra attraverso i vetri è assorbito da pareti e pavimenti e trattenuto all’ interno dell’ ambiente dai vetri stessi che catturano i raggi infrarossi, fenomeno utilizzato dai collettori solari vetrati per il riscaldamento dell’ acqua.

Gli interventi
La riduzione delle dispersioni di calore attraverso i serramenti si può ottenere eliminando le infiltrazioni d’ aria, ad esempio mediante guarnizioni di gomma o alluminio rifinite con silicone, intervento di facile realizzazione e sicuro ritorno economico, oppure isolando le superfici vetrate: quando le finestre hanno un solo vetro si può inserire un altro vetro sul medesimo infisso (intervento estremamente economico), aggiungere un secondo serramento, sostituire il vecchio serramento con un altro predisposto con vetrocamera; i nuovi serramenti possono essere in legno o, in caso di infissi in alluminio, profilati con taglio termico e in legno – alluminio; i vetri possono essere vetrocamera d’uso comune o basso – emissivo, detto vetro a risparmio energetico.

Inoltre, è opportuno controllare le infiltrazioni e le dispersioni del cassonetto, punto di notevole dispersione perché di solito non isolato e a tenuta. Se c’ è spazio sufficiente all’ applicazione dell’ isolante (almeno 2 cm), l’ isolamento è semplice e poco costoso. In genere i cassonetti moderni hanno piccole aperture che favoriscono il ricambio d’ aria permettendo di regolarne l’ afflusso, che sono di facile realizzazione. Nel caso di ristrutturazioni radicali dell’ immobile o in zone particolarmente ventose, o se la parete è abbastanza spessa, è possibile installare infissi a scomparsa che hanno cassonetto coprirullo isolato, accessibile solo dall’ esterno e completamente inserito nella parete.

Doppi vetri: i vantaggi
Garantiscono l’ isolamento termico ed acustico, ottimizzano il risparmio energetico, filtrano la luce, hanno un valore estetico nell’ ambiente. In questi ultimi anni quasi tutti i vetri tradizionali sono stati sostituiti dalle più moderne vetrocamere, che garantiscono prestazioni decisamente migliori. I doppi vetri, infatti, isolano meglio dall’ esterno rispetto al calore e al rumore e possono anche proteggere dai furti. Sono chiamati vetrocamere, perché generalmente dispongono di un’ intercapedine tra i due strati di vetro che contiene aria secca; alcuni poi sono rivestiti di fili metallici, per diminuire ancor più la dispersione di calore. Se si inserisce del gas nell’ intercapedine, le proprietà termiche vengono ulteriormente potenziate.

L’ Asppi lancia un’ importante iniziativa su tutto il territorio nazionale: una cartolina per chiedere al governo il varo di un piano per l’ affitto

 L’ Asppi – Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari ha lanciato un’ iniziativa su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare il Governo italiano a varare un Piano per l’ affitto che vada incontro alle necessità della popolazione sul tema della locazione.

Alla luce dell’ attenzione concentratasi sul Piano per l’ edilizia allo studio del Governo, che punta a favorire l’ acquisto dell’ abitazione, l’ Asppi ha deciso di realizzare e stampare una cartolina indirizzata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella quale si chiede l’adozione di un Piano per l’ affitto basato su tre punti chiave: il rilancio dell’ istituto della locazione, la regolazione del mercato ed il favorire la trasparenza. Tutto questo prevedendo detrazioni fiscali a favore degli inquilini e la tassazione separata del reddito da locazione per i proprietari.

“Si tratterebbe – afferma il presidente nazionale dell’ Asppi Luigi Ferdinando Giannini – di un provvedimento capace di rispondere alle esigenze contingenti, alla luce della crisi economica e finanziaria in atto e per rispondere alle esigenze di mobilità territoriale degli studenti fuori sede, dei lavoratori precari e dei giovani”.

Fiscalità. Interventi agevolabili con i bonus del 36 e 55%

 Novità in tema di agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie previste nella legge Finanziaria 2008: proroga sino al 31 dicembre 2011 del 36% per il recupero delle abitazioni e conferma sino al 30 giugno 2012 del 36% per l’ acquisto di immobili ristrutturati da impresa. Ferma fino al 31 dicembre 2010 la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (articolo 2, comma 15, legge 203 / 2008 e articolo 29, comma 6, Dl 185 / 2008 convertito nella legge 2 / 2009).

Detrazione 36%
Fino al 31 dicembre 2011, viene prevista la proroga: della detrazione Irpef del 36% per le spese di recupero dei fabbricati abitativi, nel limite di 48.000 euro per unità immobiliare; dell’ applicazione dell’ Iva agevolata al 10% per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sui fabbricati abitativi.

Viene, inoltre, prorogata la detrazione Irpef del 36% per l’ acquisto di abitazioni comprese in fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzioni che si applica a condizione che: gli interventi di recupero realizzati sull’ intero fabbricato siano eseguiti dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2011, il rogito sia stipulato entro il 30 giugno 2012.

Viene, infine, confermato, l’ obbligo di indicazione in fattura del costo della manodopera, a pena di decadenza dalla detrazione Irpef del 36% riconosciuta sia per gli interventi di recupero, sia per l’ acquisto di abitazioni ristrutturate.