Regione Campania. Piano Casa: edifici condonati, recupero dei sottotetti, edilizia sociale fra gli interventi programmati

 Per rilanciare l’ edilizia la Regione Campania prevede una serie di interventi in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Un piano che rimarrà in vigore a tempo determinato.

Consentiti gli aumenti di cubatura entro il 20% sugli edifici esistenti a destinazione residenziale e sulle piccole palazzine fino a mille metri cubi composti al massimo da due piani fuori terra.

È ammesso l’ aumento fino al 35% della volumetria esistente degli edifici residenziali per gli interventi di demolizione e ricostruzione all’ interno della stessa unità immobiliare catastale e delle pertinenze esterne asservite al fabbricato. Obbligatorie le tecniche costruttive che garantiscano prestazioni energetico – ambientali e in conformità alle Norme tecniche per le costruzioni, che regolano l’ attività edilizia in zona sismica.

DdL Finanziaria 2010, novità per le costruzioni

 Approvato dalla Commissione V (Bilancio) della Camera il DdL Finanziaria 2010, attualmente all’ esame della camera, che contiene diversi provvedimenti fiscali d’ interesse per il settore dell’ edilizia.

In particolare, si segnalano:
– la riapertura dei termini per la rivalutazione delle aree agricole ed edificabili possedute da privati alla data del 1° gennaio 2010, mediante il versamento, entro il 31 ottobre 2010, di un’ imposta sostitutiva delle imposte sui redditi pari al 4%.

Come per le precedenti rivalutazioni, il pagamento può avvenire anche in 3 rate annuali di pari importo, con applicazione degli interessi del 3%, da effettuarsi entro il 31 ottobre 2010 (I rata), 31 ottobre 2011 (II rata), 31 ottobre 2012 (III rata). La redazione ed il giuramento della perizia di stima, che ridetermina il valore del terreno, devono essere effettuate entro la medesima data del 31 ottobre 2010;

– la proroga, fino al 31 dicembre 2010, della detassazione dei premi di produttività, nel limite di 6.000 euro lordi, corrisposti ai lavoratori del settore privato titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore, nel 2009, a 35.000 euro, mediante l’ applicazione di un’ imposta sostitutiva delle imposte sul reddito pari al 10%.

Piano casa. Ok agli ampliamenti, ma con l’ attenzione al risparmio energetico

 Le 16 leggi regionali emanate finora per attuare l’ intesa Stato – Regioni sul piano casa del 31 marzo scorso pongono condizioni agli interventi sugli immobili: è obbligatorio cioè conseguire determinati risultati “verdi”, dai minori consumi per riscaldamento o condizionamento agli incentivi per fonti rinnovabili e recupero dell’ acqua piovana. Le norme variano da Regione a Regione.

Lombardia
La legge regionale 13 / 2009 consente di ampliare fino al 20% il volume di edifici residenziali mono e bifamiliari purché ci sia una diminuzione certificata di oltre il 10% del fabbisogno annuo di energia per la climatizzazione invernale. Alla fine dell’ intervento di ampliamento, il proprietario deve dotarsi dell’ attestato di certificazione energetica dell’ intero edificio. Il bonus volumetrico per demolire e ricostruire gli edifici passa dal 30% al 35% se l’ intervento comporta una dotazione di alberi pari almeno al 25% della superficie del lotto interessato.

Regione Lazio: parte il progetto “Energia dai tetti”

 Il Programma “Energia dai tetti” prevede per la prima volta in Italia un intervento integrato di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle coperture di edifici delle Ater del Lazio ed installazione e gestione di pannelli fotovoltaici.

Interessata alla bioedilizia nel Piano Casa, la Regione Lazio ha pensato di sfruttare questa occasione per dimostrare che le politiche per la tutela dell’ ambiente e la riduzione delle emissioni si coniugano perfettamente con gli investimenti e provvedimenti pubblici mirati a valorizzare il patrimonio edilizio e a favorire la ripresa economica.

L’ assessore alle Politiche della Casa Mario Di Carlo dichiara: “Grazie progetto Energia dai tetti realizzeremo un intervento di manutenzione straordinaria, che coinvolgerà oltre 350 edifici, per una superficie di 64.000 mq, per i quali abbiamo attivato risorse per oltre 22 milioni di euro, 15 dei quali stanziati dall’ assessorato alla Casa e 7 dall’ assessorato all’ Ambiente. Grazie all’ ottimo lavoro svolto dal tavolo tecnico che ha messo a punto il programma è stata poi introdotta una procedura nuova, conveniente per tutti i soggetti interessati, sia in termini ecologici che economici.

Roma emergenza abitativa. Nuovo piano casa del Campidoglio

 La Giunta capitolina ha approvato una delibera sul Piano Casa per far fronte all’ emergenza abitativa che si articola nella realizzazione di circa 26.000 alloggi (di cui 3.000 di edilizia residenziale pubblica) e in erogazione di contributi per la locazione

L’ housing sociale sarà attuato attraverso aumenti di densità edificabile, delibere di diversificazione, cambi di destinazione d’ uso di fabbricati non residenziali e zone urbanistiche di PRG, ricognizione dei Piani o Programmi urbanistici, riqualificazione degli immobili agricoli (anche per il reperimento di alloggi da dare in affitto), utilizzo di alloggi invenduti proponendo incentivi ai costruttori.

News. Aggiornata la Guida alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico degli edifici esistenti

 La Guida edita dall’ Agenzia delle Entrate tiene conto delle novità contenute nell’ art.29 del D.L. 185 / 2008 (convertito, con modificazioni, nella Legge 2 / 2009), nell’ art.31, comma 1, della Legge 23 luglio 2009, n.99 e, da ultimo, nel Decreto Interministeriale del 6 agosto 2009, che prevede la semplificazione degli adempimenti amministrativi per usufruire della detrazione fiscale.

Fra le modifiche introdotte si segnalano le seguenti:
– l’ introduzione di una comunicazione da inviare all’ Agenzia delle Entrate, nel caso in cui i lavori proseguono oltre un periodo d’ imposta (individuata dal Provvedimento del Direttore dell’ Agenzia delle Entrate, Protocollo n.57639 / 2009);

– la ripartizione in cinque rate annuali di pari importo per gli interventi eseguiti a decorrere dall’ anno d’ imposta 2009 (nel 2008 la ripartizione andava da un minimo di tre a un massimo di dieci rate annuali);

– la sostituzione, con effetto retroattivo, della tabella dei valori minimi di trasmittanza termica;

News. Cooperative edilizie di abitazione. Cambia il regime Iva

 Abrogate le agevolazioni previste per le cooperative edilizie nei casi di assegnazione ai soci di immobili e di acconti versati dai soci

Così è disposto dai commi 4, 5 e 6 dell’ art.4 – ter del decreto legge 1 luglio 2009, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n.102, in cui sono state abrogate le agevolazioni previste per le cooperative edilizie.

Per meglio chiarire le novità introdotte, ricordiamo che le cooperative edilizie nascono con lo scopo mutualistico di fornire ai soci un immobile in proprietà o in godimento ad un prezzo più basso di quello di mercato, annullando il profitto di natura lucrativa.

Le cooperative edilizie si dividono in: cooperative

– <strong>cooperative a proprietà divisa: il socio diventa proprietario a seguito dell’ assegnazione dell’ immobile al rogito notarile;

– cooperative a proprietà indivisa se il socio non ottiene il diritto di proprietà dell’ immobile, ma il suo godimento.

Per le cooperative a proprietà divisa, il comma 4 dell’ art.4 – ter ha previsto l’ abrogazione delle disposizioni previste dai commi 2 e 3 dell’ art.3 del DL 27 aprile 1990, n.90 (convertito, con modificazioni, dalla legge 26 luglio 1990, n.165), con effetti a partire dal 5 agosto 2009 (data di entrata in vigore della legge di conversione n. 102 / 2009 del citato D.L. 78 / 2009).

Fiscalità. Cambia il regime Iva per le cooperative edilizie di abitazione

 Secondo quanto disposto dai commi 4, 5 e 6 dell’ art.4 – ter del decreto legge 1 luglio 2009, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n.102, sono state abrogate le agevolazioni previste per le cooperative edilizie nei casi di assegnazione ai soci di immobili e di acconti versati dai soci.

Per meglio chiarire le novità introdotte, si ricorda che le cooperative edilizie nascono con lo scopo mutualistico di fornire ai soci un immobile in proprietà o in godimento ad un prezzo più basso di quello di mercato, tramite l’ annullamento del profitto di natura lucrativa.

Le cooperative edilizie sono:

– a proprietà divisa: il socio diventa proprietario a seguito dell’ assegnazione dell’ immobile al rogito notarile;

-a proprietà indivisa: il socio non ottiene il diritto di proprietà dell’ immobile, ma il suo godimento.

Per quanto riguarda le novità introdotte dal DL 78 / 2009, il comma 4 del’ art.4 – ter ha previsto l’ abrogazione delle disposizioni previste, per le cooperative a proprietà divisa, dai commi 2 e 3 dell’ art.3 del DL 27 aprile 1990, n.90 (convertito, con modificazioni, dalla legge 26 luglio 1990, n.165), con effetti a partire dal 5 agosto 2009 (data di entrata in vigore della legge di conversione n. 102 / 2009 del citato D.L. 78 / 2009).

Locazioni: difficoltà per le famiglie in affitto

 Il Sunia denuncia che aumentano le difficoltà delle famiglie che hanno ridotto la propensione al risparmio, la spesa e cominciano ad intaccare i risparmi, mentre il governo non ha messo in campo misure di sostegno ai redditi. Sempre di più quelle che si collocano sotto la soglia di povertà e quelle che prima appartenevano a ceti medi e oggi vivono in condizioni di forte difficoltà economica.

La diminuzione del reddito incide particolarmente nelle famiglie con forti spese che non riescono più a sostenere: il 20% delle famiglie italiane, più di 4 milioni, pagano un affitto, il 70% a un privato, e sono in prevalenza nuclei socialmente ed economicamente deboli; il 20% sono unipersonali, il 67% monoreddito, il 40% dei capofamiglia è rappresentato da operai, il 29% da pensionati, il 23% ha più di 65 anni. Il 77% delle famiglie ha un reddito inferiore a 20.000,00 euro annui, il 20% tra 20.000,00 e 30.000,00, solo il 3% ha un reddito superiore.

Per queste famiglie spesso l’ unica entrata è un reddito da lavoro dipendente e l’ affitto incide con percentuali insostenibili. Nell’ ultimo decennio i rinnovi dei contratti hanno subito un aumento medio del +130% (145% nei grandi centri), i canoni del libero mercato proposti da privati hanno registrato un aumento medio del +150% (165% nei grandi centri). L’aumento dei canoni e l’ insostenibilità delle spese per un numero sempre crescente di famiglie ha portato negli anni a un aumento degli sfratti per morosità (oggi l’ 80% di quelli emessi).

Il decadimento qualitativo delle città italiane. Ricerca Assoedilizia su dati del Catasto – Agenzia del Territorio

 Per Colombo Clerici una rilevante concausa è da ricercarsi nella politica fiscale che ha penalizzato e penalizza le costruzioni di qualità. Ma perché mai i meno abbienti devono vivere in case brutte? A rischio le categorie artigianali più qualificate

Si evidenzia una progressiva dequalificazione del patrimonio abitativo del Paese, sia pure tenendo conto dell’ operazione di aggiornamento dei dati compiuti dal Catasto in anni in cui l’ arretrato era assai rilevante (5 – 6 milioni di posizioni).

Riscontriamo una predominanza di edilizia economica, il cui dato cresce quasi di tre volte (più 284%) ed una edilizia civile che raddoppia il dato (più 210%); un calo del 24,5% degli alloggi signorili dovuto alla mancanza di incremento ed ai processi di dismissione con contestuale frazionamento.

Fenomeno che interessa anche le ville che rimangono quasi stazionarie, mentre i villini aumentano di quattro volte. Il dato dei castelli e dei palazzi monumentali segue il trend dell’ aggiornamento catastale. La diminuzione delle unità ultrapopolari indica il recupero edilizio del patrimonio particolarmente degradato.

Al via il Piano Casa anche in Sardegna e in Liguria

 Il Consiglio regionale della Sardegna ha dato il via libera al disegno di legge recante “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’ economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

In base alle norme appena varate gli interventi di ampliamento e demolizione potranno essere realizzati anche su immobili non residenziali e sono previsti incentivi ulteriori qualora si garantiscano determinati livelli di prestazione energetica e contenimento dei consumi mentre il mutamento della destinazione d’ uso è ammesso a condizione che sia compatibile con le destinazioni previste dagli strumenti urbanistici comunali vigenti.

Analogamente ad altre leggi regionali è fatto poi divieto di realizzare gli interventi su edifici abusivi, non accatastati, o vincolati. Per quanto riguarda, invece, i centri storici si potrà intervenire su edifici aventi meno di cinquanta anni che siano in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto nel quale ricadono. In caso di demolizione e ricostruzione gli immobili devono risultare ultimati al 31 / 12 / 1989. Si segnala poi la previsione di poter cumulare gli incrementi ammessi dalla legge con quelli già previsti da altre disposizioni di legge, dagli strumenti urbanistici comunali e dalle norme di pianificazione regionale.

Un mini boom nel campo delle compravendite immobiliari: l’ acquisto della nuda proprietà

 Negli ultimi anni si va delineando sempre più l’ interesse per questa tipologia di immobili residenziali, determinato ovviamente da diversi fattori. Innanzitutto dalla crisi economica in atto, che costringe proprietari anziani a vendere la loro casa in nuda proprietà per realizzare liquidità e far fronte alle necessità quotidiane.

E inoltre Borsa e Titoli di Stato hanno deluso gli investitori, che si sono orientati all’ acquisto della casa in nuda proprietà: il mattone rimane pur sempre il bene rifugio per eccellenza. Sempre più numerosi sono gli acquirenti che preferiscono questo tipo di investimento, anche per il futuro dei figli che, ad un certo punto, potranno venirne in possesso.

Le analisi sul tema condotte da diversi operatori del settore confermano questo trend del mercato immobiliare attuale. Una tendenza che si è registrata nelle grandi città e particolarmente a Roma.

Cos’ è la nuda proprietà
Questa operazione consiste nel fatto che il proprietario cede all’ acquirente la sola nuda proprietà, ma mantiene per tutta la vita la piena disponibilità dell’ immobile, cioè l’ usufrutto. Molto spesso, l’ estinzione dell’ usufrutto coincide con la scomparsa del venditore e così all’ acquirente passa anche l’ usufrutto.