La battaglia che la Confedilizia ha condotto – per anni – per ottenere la cedolare secca, si può considerare vinta (nonostante le vacue, e scoperte, opposizioni di chi ha nelle concorrenti rendite finanziarie il proprio business, diretto o indiretto)
In contrario ad articoli (e dichiarazioni) palesemente di interesse – diciamo – privato, il ministro Calderoli l’ha confermato al nostro Gagliani Caputo: la copertura c’è, che conta è la stima del Direttore generale del Dipartimento delle entrate del Ministero dell’Economia, e basta. Dal 2011 al 2013 – ha detto Lapecorella in audizione – non si avrebbero perdite di gettito, mentre dal 2014 l’eventuale perdita sarebbe compensata dall’istituenda Imu. Nel momento in cui scriviamo, è dunque solo questione di stabilire da quando la cedolare potrà essere operativa (essendo stata dalla dott. Lapecorella fugata anche l’insulsa obiezione che la cedolare favorirebbe i “ricchi”: l’87 per cento dei redditi da locazione è dichiarato da contribuenti il cui reddito arriva allo scaglione 28-55mila euro, essendo i contribuenti locatori con redditi superiori a 75mila euro solo il 7 per cento del totale).