Il mercato immobiliare romano risente della crisi

 Il calo del mercato immbiliare romano è stato da subito gia evidente nella prima parte del 2008. Sicuramente causato da un peggioramento delle tensioni finanziarie internazionali. Il deciso allungamento dei tempi di vendita e l’ampliamento degli sconti erano stati, infatti, i primi segnali che testimoniavano l’esaurirsi di un ciclo espansivo insolitamente lungo. A fotografare l’andamento del mercato immobiliare e’ Nomisma, nel suo 3/o Rapporto. Dall’analisi delle dinamiche semestrali emerge un quadro di assoluta fragilita’, in cui la modesta riduzione delle quotazioni di mercato (7.164 euro al metro quadrato per le abitazioni di pregio, 5.877 euro al metro quadrato in centro storico e 2.460 euro al metro quadrato in periferia) non e’ stata in grado di arginare la vistosa contrazione dei contratti stipulati. Il progressivo attenuarsi della rigidita’ dell’offerta induce a ritenere avviata una fase recessiva che potra’ consentire la ridefinizione, seppur non nell’immediato, di un nuovo equilibrio tra domanda e offerta su livelli di prezzo piu’ contenuti. Si tratta di una tendenza comune a tutti i segmenti in cui si articola il mercato immobiliare, anche se le evidenze piu’ eclatanti giungono in questa fase dal settore residenziale che, come spesso accade, anticipa e condiziona le dinamiche dell’intero comparto e soprattutto che aveva vissuto piu’ fortemente la fase espansiva del mercato.

Assoedilizia: ricorsi avverso la revisione catastale nelle microzone, attuata a Milano

 Ricorso di Assoedilizia al TAR Lombardia per l’annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale di Milano istitutiva delle microzone.
Il Consiglio Direttivo di Assoedilizia, riunitosi ieri, ha deliberato di presentare ricorso al Garante del contribuente , in base alla legge 212 del 2000 perche’ lo stesso imponga, alla Agenzia del territorio ed al Comune di Milano, l’annullamento ,in autotutela, del PROCEDIMENTO di revisione catastale ai sensi del comma 335 art 1 della legge 311/2004, nonche’ dell’atto PRESUPPOSTO ( delibera del Consiglio Comunale di Milano in data 21/6/1999 istitutiva delle microzone).
E conseguentemente l’annullamento di tutti gli ATTI di ACCERTAMENTO notificati a seguito dell’espletamento del procedimento stesso. Assoedilizia proporra’ ricorso al TAR per impugnare la deliberazione del Consiglio Comunale di Milano in data 21/6/1999. Motivazioni e vizi denunciati nel corso della riunione di Consiglio allargato, in data 13 gennaio scorso.
1- La revisione ai sensi del comma 335 dell’art. 1 della legge 311 del 2004 è una revisione generale dei classamenti di tutti gli immobili ( ancorche’ non siano intervenute variazioni catastali) limitata ad alcune zone della citta’( per cio’ solo denominata parziale).
In quanto tale, i relativi criteri avrebbero dovuto esser determinati dalle Commissioni Censuarie.

Confedilizia contro lo sperpero di denaro pubblico

Costituito dalla Confedilizia l’ Osservatorio sugli sprechi pubblici locali. Ad annunciarlo è l’ Organizzazione storica della proprietà edilizia. Scopo dell’ iniziativa, infatti, è quello di raccogliere le segnalazioni degli sprechi

Euribor in calo. Fermo il mercato immobiliare

 Non si era mai visto soprattutto negli utlimi anni, un calo dei tassi come quello degli ultimi mesi. Il tasso Euribor a tre mesi è stato fissato oggi al 2,41% dal precedente 2,453%, i minimi dal novembre 2005. La scadenza ad una settimana è stata determinata all’1,885% dall’1,952% e quella a sei mesi al 2,487% dal 2,531%. Anche se alcune indagini hanno rilevato che con tutti nonostante i tassi molto bassi alcuni settori non decollano. Eurostat ha comunicato che il settore delle costruzioni a novembre 2008 ha fatto registrare una contrazione dell’1,1% nella zona euro e dell’1,6% nell’ Ue allargata. Su base annua, il settore ha registrato un -4,7% tra i Paesi aderenti la moneta unica ed un -4,2% nell’Ue-27.

Pavia: consigli per risparmiare gas!

 Un abbassamento dei valori di temperatura ambiente consente di risparmiare notevoli quantità di energia e di inquinare meno salvaguardando l’ambiente. Regolate il termostato ambiente in modo da non superare i 20°C di temperatura interna: temperature più alte oltre a farvi spendere e inquinare di più non fanno bene alla salute. Ad esempio: riducendo la temperatura di 1°C si ottengono risparmi fino al 5-6%. Non è comunque consigliabile abbassare la temperatura al di sotto dei +15°C poiché il conseguente raffreddamento dei muri comporterebbe un eccessivo dispendio di energia, e quindi di soldi, per ripristinare la corretta temperatura. L’impostazione di valori di temperatura notevolmente superiori a quanto desiderato non contribuisce a ridurre il tempo di messa a regime dell’impianto. Ogni volta che vengono modificate le impostazioni di temperatura del cronotermostato ambiente, lo stesso trasmette successivamente alla caldaia le informazioni relative. Il locale presso cui viene installato il cronotermostato ambiente determina pertanto la temperatura di tutti gli altri locali dell’appartamento. Per tale motivo è fondamentale che, nel locale di riferimento, non ci siano valvole termostatiche sui radiatori o, se presenti, esse siano bloccate in posizione di tutta apertura. La presenza invece di valvole termostatiche sui rimanenti radiatori dell’appartamento consentirà di regolare la temperatura di ogni singolo locale e quindi di usare l’energia in modo più razionale, risparmiando combustibile.

Venezia: immobiliare soffre si salvano solo gli affitti

 Il mercato immobiliare veneziano non si discosta molto da quello delle altre grandi aree urbane del centro nord che, durante la seconda meta’ del 2008, hanno evidenziato andamenti connotati da un generale rallentamento delle dinamiche transattive e da un ridimensionamento diffuso dei valori. Questa fase di stagnazione accomuna tutti i segmenti, ma le difficolta’ maggiori riguardano l’edilizia residenziale che vede, per la vendita, un calo progressivo degli scambi e contrazioni dei valori superiori a quelli della media nazionale con tempi di vendita che, per la citta’, non erano mai stati cosi’ elevati. L’unico segnale positivo giunge dal comparto della locazione residenziale che, complice la forte difficolta’ che si registra a Venezia, cosi’ come nel resto del Paese, per l’acquisto del bene casa, mantiene alti i livelli di domanda e di contratti stipulati.

Compravendite: riduzione delle transazioni e flessione dei prezzi

 Nella riduzione delle compravendite immobiliari, l’Agenzia del Territorio rende noto che nel terzo trimestre 2008 il calo è stato del 13% nei confronti dello stesso periodo del 2007. Secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare, la diminuzione colpisce soprattutto il settore residenziale, con un -14,1%. Gli altri settori fanno registrare una flessione del 12,2% (terziario -13,3%; commerciale -12,6%; produttivo -3,6%). Nel primo semestre i prezzi delle abitazioni sono cresciuti del 4,3% su base annua e dell’1,4% rispetto al semestre precedente. Considerando l’indice Istat dei prezzi al consumo – sottolinea l’Agenzia del Territorio – che è cresciuto del 2%, per la prima volta nell’ultimo decennio il tasso di crescita dei prezzi delle abitazioni è inferiore al tasso di inflazione. La flessione nelle compravendite e il raffreddamento del tasso di crescita dei prezzi hanno portato il valore di mercato complessivo delle transazioni, nel settore residenziale, a subire nel primo semestre dell’anno una riduzione del 10,8% rispetto allo stesso periodo 2007. Uno dei principali fattori scatenanti del ciclo immobiliare espansivo risiede nella forte discesa dei tassi di interesse; infatti, una parte importante delle compravendite è stata realizzata grazie all’erogazione di mutui. Nel 2007, l’incidenza delle compravendite assistite da mutuo sul totale delle compravendite è di circa il 49% (al Nord 54,9%, al Sud 38,8%). Il totale delle compravendite effettuate con l’ausilio di un mutuo ipotecario (370.141 nel 2007) è sceso del 9,5% rispetto al 2006, mentre il calo delle compravendite di abitazioni nello stesso periodo si attestava sul 4,6%. Sono stati erogati per questi prestiti alle famiglie circa 47,4 miliardi di euro, con un calo del 9,1%. I tassi medi iniziali dei mutui ipotecari, tra il 2004 e il 2007, spiega ancora l’Agenzia del Territorio, sono passati da 3,85% a 5,32% e nei primi tre trimestri 2008 si registra un ulteriore aumento dei tassi di 0,9 punti percentuali. La contrazione del mercato immobiliare ha comportato anche una diminuzione delle compravendite assistite da mutuo ipotecario dovuto anche all’aumento dei prezzi delle abitazioni e dei tassi di interesse praticati. Inoltre, è stata osservata una maggiore cautela da parte degli istituti di credito a concedere finanziamenti, dovuta alla crisi internazionale del settore. Tutti fattori che hanno sicuramente comportato l’esclusione di una fetta di potenziali acquirenti, contribuendo così alla contrazione delle compravendite. Vista la crisi internazionale, la riduzione delle compravendite porterà anche una decelerazione e, probabilmente, ad una flessione in termini reali dei prezzi.

Mutuo: le spese accessorie devono essere chiare

 Al costo complessivo del mutuo contribuiscono, oltre agli interessi, anche altre spese che è necessario conoscere per tempo. Qui, infatti, si possono trovare spiacevoli sorprese in termini di oneri economici; è quindi opportuno esaminare con attenzione, e confrontare – banca per banca – le spese di perizia e di istruttoria e ogni altra voce di costo. Tra queste – oltre, come già detto, l’eventuale mediazione creditizia – vi sono anche le assicurazioni, più o meno obbligatorie, con le quali ci si garantisce contro il rischio di incendio/scoppio dell’immobile concesso in garanzia, o di invalidità e di morte di chi contrae il prestito. Dei contratti di assicurazione vanno verificati con attenzione, tra l’altro, la durata, le modalità di pagamento, l’eventuale sovrapposizione con altre assicurazioni già esistenti, ad esempio quelle condominiali, e altro. Queste spese aggravano il costo complessivo del mutuo e ne rendono più difficile la valutazione. Allo scopo di fare chiarezza, le banche forniscono al cliente – e il cliente ha il diritto di ottenere prima della stipulazione del contratto – l’I.S.C. (Indicatore Sintetico di Costo), che deve essere riportato sul foglio informativo e sul prospetto E.S.I.S. Si tratta di un indice calcolato in conformità al T.A.E.G. (Tasso Annuo Effettivo Globale), che fornisce in termini percentuali il costo effettivo, rappresentato cioè da un tasso che tiene conto, oltre che del tasso nominale degli interessi, anche degli altri oneri da sostenere per utilizzare il credito. Con tale indice il cliente dovrebbe essere in grado di confrontare su base omogenea il costo reale dei mutui proposti dalle varie banche.
È bene inoltre informarsi preventivamente presso la banca, ilnotaio di fiducia o le Associazioni dei consumatori, delle imposte che gravano il mutuo e delle spese notarili.

Stabili i prezzi degli immobili residenziali

 I prezzi degli immobili residenziali non scendono. Lo segnala la Banca d’Italia nel Bollettino Economico. L’indicatore messo a punto da via Nazionale segnala che le quotazioni del comparto residenziale hanno continuato a salire nella seconda metà dell’anno “ma rallentando e rimanendo all’incirca stabili al netto dell’inflazione”. L’Italia è una delle poche eccezioni in Europa (assieme a Portogallo e Paesi Bassi) alla generalizzata caduta in termini reali dei prezzi degli immobili residenziali nel corso del 2008. In particolare, tra i maggiori Paesi, in Spagna e nel Regno Unito. In Europa nel 4° trimestre cala fatturato immobiliare ma boom in Italia!

Le previsioni di Tecnocasa per il 2009

 Il mercato immobiliare italiano chiude l’anno 2008 con una contrazione dei prezzi e delle compravendite che ha interessato grandi metropoli, capoluoghi di provincia e comuni dell’hinterland. Si è di fronte ad una realtà contrassegnata da una maggiore offerta di immobili sul mercato, da una domanda più selettiva e prudente e da un allungamento delle tempistiche di vendita. Nei prossimi mesi la situazione non subirà cambiamenti significativi, sebbene fare delle previsioni diventi sempre più arduo alla luce della situazione macroeconomica del Paese. Infatti il mercato immobiliare si muove con più lentezza perché i potenziali acquirenti sono molto più riflessivi, incitati in questa direzione anche dalle notizie che riguardano, in generale, l’economia italiana, europea e mondiale. Nella seconda parte del 2008, a ridosso dell’estate, si è registrato un aumento della domanda di immobili ad uso investimento, causato da una “fuga” dal mercato finanziario: chi aveva il capitale a disposizione non ha avuto remore ad investirlo nel mattone, considerato ancora un investimento sicuro. Le difficoltà maggiori si riscontrano, e si continueranno a riscontrare, sul segmento della prima casa e cioè su chi deve acquistare l’abitazione per uso diretto e, non avendo sufficiente liquidità, deve ricorrere al mutuo. Anche per coloro che devono realizzare un acquisto di sostituzione non sarà semplice vendere il proprio immobile con velocità. Questo aspetto, che ha caratterizzato il mercato immobiliare del 2008, potrà essere riconfermato anche per il 2009.
Per comprendere le ultime performance del mercato immobiliare è doveroso considerare la situazione esistente sul mercato creditizio.

Pistoia: il fotovoltaico entra nelle scuole

 750mila euro è il costo totale del progetto che è stato approvato in via preliminare nei giorni scorsi dalla giunta Berti, con l’intento di rendere gli edifici scolastici del territorio comunale autosufficienti dal punto di vista energetico, attraverso l’utilizzo del sistema fotovoltaico: la cifra di 300mila euro è già stata inserita nel Piano Investimenti per il 2009 e l’intento è quello di accedere ad appositi finanziamenti della regione Toscana. “Al di là delle normali manutenzioni – spiega l’assessore all’edilizia scolastica Rosanna Moroni – sono due le direzioni in cui l’amministrazione comunale si sta muovendo sulle scuole. Da una parte abbiamo dato il via libera a tutta una serie di nuovi interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, con lavori che hanno interessato l’accessibilità tra piani ed i servizi igienici . Dall’altra parte intendiamo portare avanti un progetto organico per permettere l’installazione del sistema fotovoltaico, che ha ricadute positive sia dal punto di vista ambientale, ed educativo direi, sia dal punto di vista economico, permettendo sgravi in bolletta, quando non addirittura il costo zero dell’energia”. In base ad un esame preliminare, che ha tenuto conto delle superfici di copertura a disposizione dei singoli edifici, le scuole sulle quali si ipotizza la graduale installazione dei pannelli per la produzione di energia elettrica derivante dal sole sono in tutto quindici: la scuola elementare Roccon Rosso, quella di Spazzavento, il Nespolo, la scuola di Bonelle e quella di San Felice, la scuola materna San Giorgio, Campiglio, Alice, Irene, il Parco Drago, l’elementare di Valdibrana e quella Galileo Galilei di Scornio Ovest, la materna di Pontelungo e gli asili nido L’aquilone e Il Grillo.

Mutuo: tasso fisso o variabile? e la durata?

 Il tasso e la durata sono senz’altro gli elementi principali da tener presenti nella valutazione di un mutuo. Il tasso degli interessi può essere fisso, quando è convenuto nella stessa misura per tutta la durata del mutuo, oppure variabile, quando è determinato con riferimento a parametri mutevoli che devono essere definiti con criterio di obiettività e terzietà. La scelta tra tasso fisso e variabile è questione di merito, relativamente alla quale il mutuatario ha piena discrezionalità, assumendone il rischio con totale responsabilità: preferisce il primo, di massima, colui che ritiene che il costo del denaro aumenterà nel periodo di durata del mutuo; se così sarà, avrà fatto un buon affare, perché la sua rata resterà invariata; ma se invece il costo del denaro diminuisce, potrà trovarsi a pagare un interesse fuori mercato, senza avere, in termini contrattuali, alcun diritto nei confronti della banca di modificare le condizioni del mutuo. Preferisce il tasso variabile in particolare chi ritiene che il costo del denaro possa ancora scendere, e non vuole perdere la possibilità che la sua rata di pagamento si abbassi conseguentemente; se, invece, il costo del denaro sale, aumenterà anche l’importo della rata. Il tasso di un mutuo variabile è – normalmente – più basso di quello di un mutuo a tasso fisso.