Può sempre essere richiesta la revisione del classamento di un immobile

 Deve essere sempre riconosciuta ad ogni titolare di immobile la facoltà di chiedere una diversa classificazione catastale e quindi una diversa rendita del bene e, in caso di risposta negativa, di rivolgersi al giudice tributario. E’ l’importante principio stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 22557 del 22.5.’08. Il giudice fa presente la sentenza procederà ad una valutazione in cui ben può tener conto di mutate condizioni, della vetustà dell’edificio, della non rispondenza dell’immobile alle esigenze attuali; e potrà eventualmente disapplicare i criteri elaborati dalla Amministrazione.
I termini di abitazione “signorile”, “civile”, “popolare” esemplifica la Cassazione richiamano nozioni presenti nell’opinione generale e cui corrispondono caratteristiche che possono con il tempo mutare, sia sul piano della percezione dei consociati (si pensi al maggior rilievo che assume nella mentalità di oggi il numero dei servizi igienici, la collocazione centrale o periferica di un immobile), sia sul piano oggettivo per il naturale deperimento delle case, cui non abbia posto rimedio una buona manutenzione; o per le mutate condizioni dell’area ove l’immobile si trovi.

Per il bonus prima casa conta il perimetro reale

 Sentenza Ctr Lazio: non conta lo calpestabilita, ma il perimetro reale. Muri come superficie utile.
Niente agevolazioni prima casa oltre i 240 mq. Ai fini dell`agevolazione per l`acquisto della prima casa, la superficie massima consentita di 240 mq deve essere determinata considerando tutta l`area interna comprensiva di muri perimetrali, tramezzi interni e zona camino.
Lo ha stabilito la Commissione tributaria regionale del Lazio nella sentenza n. 44/3/08, depositata in segreteria il 10 luglio scorso. I giudici regionali romani, confermando la decisione dei colleghi di primo grado, hanno cosi` negato le agevolazioni fiscali richieste per l`acquisto della prima casa, agevolazioni che competono in presenza di particolari condizioni soggettive e oggettive e che consentono l`applicazione di minori aliquote da calcolare sul trasferimento.
Oggetto dell`atto agevolato deve essere una casa di abitazione non di lusso secondo i criteri di cui al decreto del ministero dei lavori pubblici 2 agosto 1969, che negli articoli da 1 a 7 individua le singole caratteristiche in presenza di ciascuna delle quali l`abitazione e` considerata «di lusso»; nel successivo articolo 8 lo stesso decreto considera «abitazioni di lusso» le case e le singole unita` immobiliari che abbiano oltre quattro delle caratteristiche tra quelle indicate nella tabella allegata, ne determinano l`attribuzione alla categoria «di lusso», escludendo la possibilita` dell`agevolazione fiscale.

Immobili ex rurali devono essere iscritti al catasto entro il 28 luglio

 Entro il prossimo 28 luglio i fabbricati gia`individuati dal Territorio e che hanno perduto i requisiti di ruralita` dovranno essere iscritti al catasto urbano. Il comma 36 dell`articolo 2 del dl n. 262/2006 dispone che l`Agenzia del territorio deve individuare i fabbricati che hanno perduto i requisiti di ruralita, di cui ai commi 3 (abitativi) e 3-bis (strumentali), del novellato articolo 9 del dl n. 557/1993 o che, pur mantenendo detti requisiti, devono transitare dal catasto urbano.
Requisiti. Per quanto concerne i fabbricati a destinazione abitativa, la ruralita` viene confermata per le abitazioni non di lusso e non classate nelle categorie A/1 e A/8, asservite al terreno con superficie non inferiore a 10 mila metri quadrati (ridotti a 3 mila per le coltivazioni in serra e per quelli collocati in aree montane), oltre che dal relativo utilizzo (abitazioni utilizzate da soci o amministratori di societa` agricole). Il soggetto che utilizza il fabbricato abitativo deve ottenere dall`esercizio delle attivita` agricole, di cui all`articolo 2135 del codice civile, un volume d`affari superiore alla meta` del proprio reddito complessivo, senza dover tenere conto delle pensioni e di altre indennita` e lo stesso, ancorche` esonerato, deve risultare iscritto al Registro delle imprese, come richiesto dalla lettera a-bis), comma 3, articolo 9, del dl n. 557/1993. Per l`esenzione dall`imposizione tributaria non serve alcuna certificazione (risoluzione n. 111/2007), ma il Territorio per l`iscrizione pretende una specifica dichiarazione (circolare n. 7/2007).

Napoli: concessione di contributi relativi ad interventi di recupero delle parti comuni degli edifici ricadenti nel centro storico urbano, nei centri storici delle periferie e nei quartieri periferici

 L’Amministrazione comunale di Napoli, con l’approvazione della delibera di Giunta Comunale n. 4349 del 28/12/2007, ha dato avvio al 3° Bando Sirena per la concessione a condomini ed a soggetti proprietari di interi edifici di contributi per gli interventi di recupero delle parti comuni dei fabbricati. Con il nuovo “avviso pubblico” si è inteso così proseguire nel programma di recupero del patrimonio edilizio privato della città di Napoli, già avviato con i precedenti Avvisi del 23/05/2002 (1° bando sirena) e del 31/10/2003 (2° bando sirena), fornendo ai cittadini incentivi di carattere economico per il restauro dei loro fabbricati. In particolare, i contributi sono destinati agli interventi di recupero dei fabbricati ricadenti negli ambiti delle zone omogenee “A”, centro storico urbano e delle periferie, così come individuate dalla variante per l’area occidentale, approvata con DPGRC n. 4741 del 15 aprile 1998 (BURC n. 23 del 28 aprile 1998) e dalla variante generale al PRG del 1972 approvata con DPGRC n. 323 dell’11/04/2004 (BURC n. 29 del 14/06/2004) e nelle zone omogenee “B”, agglomerati urbani di recente formazione, così come individuate dai medesimi piani urbanistici e rientranti nei confini amministrativi dei quartieri periferici di Poggioreale, Zona Industriale (Municipalità IV), Barra – Ponticelli – San Giovanni a Teduccio (VI Municipalità), Miano – S.Pietro a Patierno – Secondigliano (VII Municipalità), Chiaiano – Piscinola – Marianella – Scampia (VIII Municipalità), Pianura – Soccavo (IX Municipalità), Bagnoli – Fuorigrotta (X Municipalità).

Catasto patrimoniale, è caduto un incubo

 di Corrado Sforza Fogliani, Presidente di Confedilizia

Col Governo Prodi, è caduto – per condòmini, proprietari di casa, risparmiatori dell’edilizia in genere – anche un incubo: quello della messa a regime di un Catasto a base patrimoniale. Propiziato – per quel che se ne sa – dall’Agenzia del territorio (censire i valori è una bazzecola, basta mettere insieme un po’ di ritagli di giornale con offerte immobiliari; per censire i redditi – invece – si richiede una professionalità di riguardo e, soprattutto, un notevole impegno, anche di lavoro), il passato Governo s’è gettato a pesce sull’idea – conniventi i notai, facilitati nei loro adempimenti con un Catasto di questo tipo – per una semplicissima ragione: che in questi anni i valori sono aumentati, e i redditi si sono invece pressoché azzerati. Quindi, a far cassa sono buoni i valori (non certo i redditi).

Il commento di Assoedilizia ai dati comunicati dall’Agenzia del Territorio

 Commentando i dati comunicati dalla Agenzia del territorio, relativi alla consistenza dello stock immobiliare in Italia, il presidente di Assoedilizia dichiara: ” Occorre considerare che le risultanze catastali rese note non rispecchiano fedelmente la realta’ edilizia del paese; tanto che si discostano evidentemente dai dati Istat.”

“Cio’ dipende dal processo di aggiornamento catastale più lento rispetto al dinamismo del Paese. Ad esempio il dato di 546.000 unita’ relativo alle A10 (uffici) è sottodimensionato almeno del 100 %. Si puo’ stimare che queste unita’ siano presenti in numero superiore al milione.”

Giù il velo dai tetti di oltre 1 milione di case italiane

 Fabbricati non dichiarati ed ex rurali. L’intero menù con le pagine informative predisposte dal Territorio è accessibile da oggi anche attraverso il sito internet delle Entrate.

Il valore aggiunto delle nuove tecnologie unito a competenza e rigore. Risultato? Via il velo dai tetti di più di 1 milione di dimore italiane (1.247.584), ben alloggiate nel territorio di oltre la metà dei comuni, 4.238 per l’esattezza. Tranquilli, non si parla di questioni religiose, piuttosto di temi strettamente, anzi, rigidamente materiali. E’ questo infatti un primo bilancio – diffuso lo scorso gennaio – dell’operazione lanciata nei mesi scorsi dall’agenzia del Territorio con il duplice fine, quasi biblico per la sua complessità, di definire un censimento completo dei fabbricati adagiati sull’intero territorio italiano e, al medesimo tempo, provvedere all’aggiornamento della banca dati catastale.

Slitta l’aggiornamento delle rendite catastali

 Prorogati i termini per denunciare al catasto le modifiche apportate agli immobili di residenza. L’aggiornamento delle rendite catastali è stato voluto da molti comuni italiani, tra cui grandi città come Roma, Milano, Genova e Firenze per rivalutare gli appartamenti secondo canoni correnti anche ai fini della regolarizzazione delle contribuzioni ICI.

Riunione a Palazzo Chigi sul decentramento del Catasto

 Si è svolta questa mattina, a Palazzo Chigi, una riunione per l’attuazione del decentramento del Catasto ai Comuni.

All’incontro – coordinato da Fabrizio Pagani, Capo della Segreteria Tecnica del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta – hanno partecipato, tra gli altri, il Sottosegretario all’Economia e Finanze, Alfiero Grandi; il Sindaco di Padova e responsabile ANCI per la materia, Flavio Zanonato, oltre a rappresentanti dell’Agenzia del Territorio, del Dipartimento degli Affari Regionali e del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio.