Edifici residenziali: in arrivo un marchio di qualità

 In Commissione Ambiente della Camera, l’ esame del progetto di legge “Sistema casa qualità. Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell’edilizia residenziale”. Si tratta di un nuovo disegno di legge, presentato il 26 novembre 2008 e assegnato alla Commissione Ambiente il 2 febbraio 2009, che ha lo scopo di elevare la qualità dell’ edilizia residenziale, per assicurare non solo il risparmio energetico ma anche la tutela dell’ ambiente interessato dagli interventi edilizi e il benessere fisico e psichico dei fruitori. Il Dlgs 192/2005, attuativo della direttiva 2002/91/CE – si legge nella relazione introduttiva –, ha stabilito i criteri per la certificazione energetica degli edifici e la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche.

Risparmio energetico: permesso di costruire solo con rinnovabili, dal 2010

 Più lontana in Italia l’ efficienza energetica in edilizia, in controtendenza rispetto all’ Unione Europea. L’ articolo 29, comma 1- octies, del disegno di legge di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Milleproroghe, differisce al 1° gennaio 2010 la scadenza del 1° gennaio 2009 entro la quale i regolamenti edilizi comunali avrebbero dovuto vincolare il rilascio del permesso di costruire, per gli edifici di nuova costruzione, all’ installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Il termine del 1° gennaio 2009 – spiega la relazione del Servizio Studi della Camera – è previsto dall’ art. 4, comma 1-bis del DPR 380/2001 (Testo Unico Edilizia), come sostituito dal comma 289 dell’ art. 1, della Legge 244/2007 (Finanziaria 2008), che prevede che, per gli edifici di nuova costruzione, il permesso di costruire venga rilasciato a condizione che siano installati impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in modo da garantire una produzione energetica di almeno 1 kW per ciascuna unità abitativa e di almeno 5 kW per i fabbricati industriali di superficie non inferiore a 100 mq.

Energie rinnovabili: certificati verdi e incentivi. Nuove norme

 Da alcuni anni l’ energia elettrica da fonti rinnovabili è incentivata con il rilascio di certificati verdi. Con il nuovo Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico il produttore di energie alternative potrà chiedere un incentivo fisso invece del certificato verde se produce energia con impianti non superiori a 1 Mw. Stessa norma per il fotovoltaico. Per l’ energia eolica, invece, l’ impianto non potrà avere potenza superiore ai 200 kW.
Il diritto di scegliere fra certificati verdi e tariffa fissa deve essere comunicato all’ atto della prima richiesta al GSE, Gestore del servizio elettrico. Prima della fine del periodo, è possibile un solo passaggio fra i sistemi di incentivazione. La durata del nuovo sistema è ridotta del periodo di cui si è fruito con il precedente sistema.
Entriamo nel dettaglio. Dal 2001 gli impianti che producono o importano energia elettrica da fonti non rinnovabili devono immettere nel sistema una quota derivante dalle energie alternative.

Cityfutures: una risposta italiana alla grande crisi finanziaria

 Si è conclusa a Milano, promossa da Made expo con l’ apporto scientifico della Società Italiana della Tecnologia (SITdA), la due giorni sul futuro delle città. Nove relatori da tutto il mondo (Cina, Giappone, USA, UK, Australia, Grecia, Portogallo e Brasile) e tre tavole rotonde di controrelatori italiani, tutti i massimi esperti nel campo energia / ambiente / insediamento, hanno fatto l’ analisi delle prospettive future della situazione ambientale, energetica, funzionale e sociale delle città e delle regioni metropolitane e hanno definito, insieme al quadro conclusivo drammatico, una proposta di portata ed efficacia immediata esplosiva.
Dalla due giorni di Cityfutures 2009 emerge, condivisa da tutti gli intervenuti, una forte indicazione per una strategia di intervento di rapida attuabilità: investire il massimo possibile delle risorse disponibili in una campagna di manutenzione ordinaria e straordinaria su tutto il parco edilizio, residenziale, terziario, scolastico e ospedaliero.

Le nuove frontiere dell’ edilizia: costruire sostenibile

 Poter comprare una casa che abbia tutti i requisiti di sicurezza e contemporaneamente abbia bassi costi di gestione e manutenzione sarebbe naturalmente un’ opportunità. Ma se la casa fosse anche innocua per l’ ambiente, consumando energie da fonti rinnovabili, non immettendo gas combusti nocivi in atmosfera, non inquinando suolo e acqua in tutto il suo ciclo di vita (dalla costruzione alla demolizione), sarebbe un’ ulteriore opportunità. In senso concreto. E non un’ utopia, ma un preciso dovere dell’ architettura. Oggi, infatti, esistono tecnologie e materiali per realizzare costruzioni sane e a bassi consumi energetici. Leggi nazionali e regionali incentivano e premiano chi usa le risorse rinnovabili e l’ energia in modo razionale.
Un obiettivo sociale nel quale devono sentirsi coinvolti tutti, da chi progetta, costruisce e abita le case a chi promuove le leggi e governa. Tutti consapevoli che bisogna correlare sinergicamente qualità dell’ abitare, ecosistema, risparmio di energia, ad evitare che tutto il mondo che abbiamo costruito, l’ economia e l’ equilibrio climatico ed ecologico precipitino vero il collasso.

Cose di casa: le barriere architettoniche

 La legge tutela i portatori di handicap e, in genere, gli anziani, chi ha ridotte capacità di movimento o menomazioni fisiche che non gli consentono di raggiungere e di utilizzare comodamente la propria casa. Per questo motivo è favorevole all’ eliminazione delle barriere architettoniche all’ interno di un complesso condominiale, ossia di quegli ostacoli che creano disagio per la mobilità delle persone in condominio. L’ edificio condominiale deve essere accessibile e facilmente praticabile. Le persone che vi abitano, anche se limitate nelle loro funzioni sensoriali e di movimento, hanno il diritto di entrarvi regolarmente, di fare uso degli spazi comuni, di raggiungere agevolmente i singoli appartamenti, di usare tutte le attrezzature condominiali disponibili in condizioni di sicurezza.
Dunque le legge dispone che le barriere architettoniche vengano eliminate mediante piccole opere che l’ assemblea deve deliberare. Perché la legge protegge la proprietà privata in tutte le sue funzioni, anche quella della sua accessibilità da parte di tutti perché tutti possano fruire liberamente di tutti i servizi di cui l’edificio è dotato. Anche un condomino sano può realizzare opere per eliminare le barriere architettoniche nell’ edificio condominiale, per agevolare la visita di persone che hanno difficoltà a muoversi.

Il Feng Shui: ovvero la sostenibilità ambientale

 Il Feng Shui è l’ antica disciplina cinese che studia le relazioni esistenti tra un luogo e i suoi abitanti. Ma quale rapporto esiste tra Sostenibilità Ambientale e Feng Shui? La risposta è insita nelle variabili che entrano in gioco da sempre nel processo di realizzazione di ogni insediamento urbano: il territorio, l’ uomo e le componenti climatiche.
I diversi metodi applicativi, che il Feng Shui e la Sostenibilità Ambientale offrono, diventano strumenti fondamentali per la creazione di un corretto equilibrio tra ambiente / natura e ambiente / uomo: architettura intesa non come supremazia dell’ essere umano sulla natura, ma piuttosto come forma visibile di una perfetta armonia fra loro, che ne esalti le sinergie.
COS’ È IL FENG SHUI?
Feng Shui significa, letteralmente, “acqua e vento”: l’ acqua simboleggia la quiete e il vento rappresenta, invece, il movimento. Si tratta, in pratica, del concetto degli opposti, dello Yang e dello Yin, che è alla base dell’ armonia universale, applicato alla bioarchitettura (l’ architettura ecologica, che utilizza cioè materiali naturali).

CONTO ENERGIA: quali impianti possono goderne

 Nuovo sistema di agevolazioni. Varate tariffe incentivanti la vendita di energia da fonti rinnovabili grazie al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico pubblicato il 2 gennaio sulla Gazzetta ufficiale. Differenziate le agevolazioni secondo il tipo della fonte rinnovabile. Le nuove norme per la prima volta applicano la differenziazione fra le fonti rinnovabili, trattate allo stesso modo fino a ieri. Per gli impianti eolici tradizionali e per quelli idroelettrici non cambia nulla. Viene privilegiata la produzione di energia elettrica da impianti eolici offshore, da rifiuti biodegradabili e da biomasse / biogas agricoli e da moto ondoso. Penalizzata la produzione di energia geotermica e quelli di gas di discarica e di biogas non provenienti dalla produzione agricola.
Il diritto agli incentivi viene esteso ai certificati verdi: per quelli entrati in esercizio dal 2008 è di 15 anni per l’ energia elettrica incentivata prodotta da fonti rinnovabili, resta di 12 anni per quelli entrati in esercizio fino al 2007 e di otto anni per gli impianti di cogenerazione abbinati al teleriscaldamento e impianti alimentati da rifiuti non biodegradabili. In alcuni casi è prevista la proroga di altri quattro anni.

EFFICIENZA ENERGETICA: 200 milioni di incentivi

I progetti ammessi dalla selezione del bando “Industria 2015” riguardano soprattutto innovazioni nell’ eolico, nel fotovoltaico, nell’ energia da biomasse e da rifiuti. Ma non solo. Anche elettrodomestici ad alta

ANNO DEL CLIMA: il WWF lancia Earth Hour 2009

 Si spegneranno le luci del mondo il 28-03-09. Earth Hour mira a dimostrare una unione d’ intenti senza precedenti.
“Spegnere le luci del mondo per “accendere” la strada della Nuova Rivoluzione Industriale – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Il mondo deve cambiare rotta e avviare rapidamente un’ economia a carbonio zero. Non c’ è tempo da perdere e nell’ Anno del Clima questo evento segnerà un altro momento importante per dare un segnale ai Governi di tutto il mondo”.

PERCHÉ EARTH HOUR?
Gli effetti del cambiamento climatico causati dalle emissioni di carbonio rappresentano oggi la più grave minaccia per la vita sulla Terra. Solo cambiando l’ attitudine generale del mondo verso l’ uso di fonti di energia che comportano grandi quantità di emissioni possiamo alleviare questa minaccia.

INQUINAMENTO ACUSTICO: norme antirumore

 Le Regioni in ritardo. Nessun ente in Italia ha rispettato fino in fondo la normativa regionale e statale sull’ inquinamento acustico.
Praticamente nessuna Regione è del tutto “in regola”, ma la maggioranza ha adempiuto al suo principale compito, anche se spesso con oltre un decennio di ritardo. Le regioni, infatti, hanno un’ ampia autonomia in materia di inquinamento acustico, che gli è conferita dalla norma base nazionale, la legge n. 447 del 1995, e che esse anzi tentano spesso di “allargare”, interpretando i principi costituzionali più recenti. Quasi tutte hanno varato leggi quadro a proposito, al fine di delimitare con chiarezza i propri obiettivi, demandando poi a delibere le regole di dettaglio.
La funzione principale delle Regioni è senza dubbio quella di tracciare le linee guida per la classificazione acustica comunale, cioè le indicazioni su come suddividere il territorio di ogni municipio in più zone, a ciascuna delle quali sia attribuita una classe di inquinamento acustico massimo raggiungibile, in termini sia di singolo rumore emesso che di somma dei rumori contemporaneamente immessi nell’ ambiente. Naturalmente il livello di rumore sarà basso per le zone particolarmente protette e via via più alto fino a raggiungere il massimo nelle aree esclusivamente industriali.