Evento. Premiata anche l’ Italia alla Shell Eco – Marathon Europe 2009

 Innovazione e avventura i temi pulsanti della manifestazione sponsorizzata da Autodesk all’ insegna dell’ efficienza energetica.

Autodesk, Inc. ha supportato, in qualità di partner, la 25esima edizione della SHELL ECO – MARATHON europea 2009, appuntamento annuale che coinvolge giovani progettisti e studenti nello sviluppo di veicoli ecosostenibili. La gara, svoltasi tra il 7e il 9 maggio presso il circuito automobilistico Eurospeedway di Lausitz in Germania, ha coinvolto oltre 200 squadre provenienti da scuole e università di 29 Paesi europei ed extraeuropei.

L’ intento alla base dell’ iniziativa è quello di riuscire a coinvolgere giovani progettisti e ingegneri di tutto il mondo nello sviluppo di nuovi approcci per una mobilità sostenibile, sfidandoli a progettare, costruire e testare veicoli che impieghino la minor quantità di carburante per percorrere la maggiore distanza possibile, producendo il minor tasso di emissioni.

I veicoli possono essere alimentati con carburanti convenzionali, quali diesel, benzina e GPL (gas propano liquido), oppure con fonti d’ energia alternative, quali idrogeno, biocarburanti, GTL (Gas-to-liquid), energia solare o etanolo. In generale, vengono utilizzati tre tipi di motori: a combustione interna, a pila a combustibile e ad energia solare. Purché rispettino le norme di sicurezza, l’ unico limite alla progettazione dei veicoli è l’ immaginazione dei team.

La sfida 2009 ha registrato un totale di sette nuovi e sorprendenti record raggiunti nel corso delle tre giornate della manifestazione, segno non solo di un impegno sempre maggiore da parte degli studenti, ma anche di un progressivo miglioramento nella ricerca di nuovi approcci alla mobilità.

Energy e Utilities Forum 2009: energia e sviluppo socio – economico al centro del dibattito

 Si è tenuto il 21 maggio a Milano, presso il Nhow Hotel, l’ Energy & Utilities Forum 2009 di IDC, il principale appuntamento italiano dedicato al mondo dell’ energia, che si propone quale utile momento di confronto tra analisti IDC, esperti internazionali, IT provider e produttori/distributori in ambito Energy & Utilities. Focus della terza edizione: “Efficienza energetica, gestione della domanda e smart grid in un contesto di crisi economica – Soluzioni per il rilancio dello sviluppo economico”.

L’ evento ha inteso offrire una significativa occasione di riflessione e analisi sulle tematiche relative ad energia e sviluppo socioeconomico, un binomio imprescindibile. Da sempre esiste un rapporto di stretta interdipendenza tra i due elementi e le fonti energetiche rivestono infatti un ruolo strategico ai fini della prosperità del Sistema Paese.

Generazione e distribuzione di energia rappresentano sfide complesse e la crisi che attraversa oggi i mercati globali complica ulteriormente il quadro, già reso eterogeneo dalla liberalizzazione del mercato Utilities. Nonostante il difficile momento storico, le issue legate all’ energia non possono però passare in secondo piano e devono essere considerate prioritarie, in quanto funzionali al rilancio economico.

Ai fini di un adeguato sviluppo delle fonti rinnovabili e della massimizzazione dell’ efficienza energetica, occorre evolvere verso reti intelligenti, in grado di garantire affidabilità, sicurezza, economicità, flessibilità, ottimizzazione del servizio e riduzione dell’ impatto ambientale, trasformando i consumatori in distributori attivi e modulando l’ offerta in base alle richieste degli utenti finali.

Convegno internazionale “Vicine di casa, vicine di vita – esperienze di cohousing tra donne per un diverso modo di abitare”

 Mamme singles o separate, donne anziane sole, donne straniere, disabili o semplicemente donne, si incontrano a Bologna oggi alla Sala Polivalente della Regione Emilia Romagna, via Aldo Moro 50, al convegno internazionale “Vicine di casa, vicine di vita – esperienze di cohousing tra donne per un diverso modo di abitare”.

Un incontro pensato e organizzato dalle Consigliere di Parità della provincia di Bologna e della regione Emilia Romagna, Barbara Busi e Rosa Amorevole e da AMACA – associazione per le madri capofamiglia, che riunisce oltre 250 madri separate, vedove, divorziate, singles, per un abitare solidale e la conciliazione al lavoro.

Essere una madre sola implica un impegno costante, l’ impossibilità di delegare ad altri parte delle responsabilità, una libertà molto limitata e una condizione economica spesso vicina alla soglia di povertà: povere di denaro, povere di tempo. È questa una delle fasce sociali a maggior rischio povertà e non a caso tra le madri sole con a carico figli minori, l’ incidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale: il 12,2 per cento contro l’ 11.

Secondo l’ Istat, le madri sole rappresentano una delle fasce sociali emergenti delle quali non si potrà non tenere conto nei prossimi anni, anche per la difficoltà di conciliare l’ essere genitore col lavoro. I nuclei monogenitore (formati da un genitore e figli) sono in crescita: nel 2003 erano 2 milioni circa, 323.000 uomini, contro 1.684.000 donne.

I nuclei monogenitore sono quindi sostanzialmente sotto la responsabilità di una donna (83,9%) sia perché è maggiore la probabilità delle donne di rimanere vedove rispetto agli uomini, sia perché in seguito ad una separazione o divorzio i figli sono abitualmente affidati alla madre. Nei casi di genitori non sposati, inoltre, i figli sono nella quasi totalità riconosciuti dalla madre.

Abruzzo: la Ue per la ricostruzione e il rilancio delle pmi

 L’ Unione europea disponibilissima ad aiutare le popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. Una disponibilità che si potrà concretizzare riprogrammando i fondi europei e ridisegnare le strategie per accedere alle risorse finanziare che dovrebbero essere molto più consistenti dei 90 milioni minimi già assicurati da Bruxelles.

I primi segnali per aiutare l’ Abruzzo con il massimo delle risorse disponibili sono venuti ieri dalla commissaria europea agli Affari regionali, Danuta Hubner, in visita all’ Aquila accolta dal ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, dal Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso e dal Governatore abruzzese, Gianni Chiodi.

L’ Unione europea ammetterà la più grande flessibilità sui fondi già stanziati e su quelli aggiuntivi del fondo di solidarietà, necessari per la ricostruzione e la ripresa delle attività produttive, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese che devono tornare a lavorare ed essere coinvolte nel processo di ricostruzione.

Sull’ ipotesi avanzata da più parti di riconoscere alla provincia de L’ Aquila la cosiddetta zona franca, la Hubner spiega di aver condiviso “la modifica al regolamento che permette gli aiuti di Stato e la Commissione Europea offrirà tutti i fondi europei di pertinenza per la Pmi”.

Nel sottolineare che entro dieci settimane dal sisma l’ Italia deve consegnare a Bruxelles tutti documenti per attivare gli aiuti, il ministro Ronchi ha annunciato che le scadenze verranno sicuramente rispettate dall’ Italia proprio per evitare di perdere molti fondi come spesso è capitato in passato per l’ incompletezza delle documentazioni.

Bioarchitettura. Un “cappotto” per la casa: coibentazione termica per muri esterni

 Il cappotto per l’ isolamento termico e per un abitare che garantisce un basso consumo energetico pur mantenendo tutto il comfort abitativo. Isolamento termico significa innanzitutto tutela ambientale. Isolare la vostra casa rispettando le più severe norme costruttive, significa ottenere un perfetto consumo energetico, beneficiare degli incentivi fiscali sul rispetto ambientale, assicurare un’ atmosfera di vero benessere e, allo stesso tempo, dimostrare sensibilità verso l’ ambiente, poiché un minor dispendio energetico comporta automaticamente meno emissioni di sostanze nocive (es. produzione di CO2 nell’ aria) e un minor sfruttamento delle risorse naturali sempre più rare e preziose.

L’ isolamento termico delle pareti esterne
Le tecniche sono diverse, in rapporto alla diversa successione degli strati e al conseguente differente comportamento della struttura sulla quale sono posizionati. Tuttavia è da tener presente che la scelta del tipo di coibentazione dipende da particolari vincoli (statici, estetici, di ingombro), che non consentono un’ effettiva ottimizzazione tecnico – economica. L’ isolamento termico può essere realizzato dall’ esterno, dall’ interno o nell’ intercapedine.

Isolamento dall’esterno
È indubbiamente la soluzione più efficace per isolare bene un edificio: in particolare è molto conveniente quando è comunque previsto un rifacimento della facciata. Le soluzioni adottabili sono essenzialmente due: Isolamento “a cappotto” e Isolamento a parete ventilata.

Isolamento a cappotto
Consiste nell’ applicare sulla faccia esterna della parete un pannello di materiale isolante ricoperto da un intonaco, rinforzato da un’ armatura e completato da uno strato di finitura. Questo tipo di coibentazione consente di eliminare i ponti termici e i fenomeni di condensazione del vapore acqueo, migliora l’ inerzia termica dell’ edificio ed aumenta la temperatura superficiale degli strati costituenti la struttura edilizia. I materiali più usati sono il polistirene espanso e la lana minerale; sono da evitare feltri in fibre minerali per le loro scarse caratteristiche meccaniche. Solitamente la posa del cappotto è effettuata a circa 2 m sopra il piano di calpestio per evitare danni da urti. Naturalmente i materiali isolanti devono avere ottime caratteristiche meccaniche e tecniche per resistere agli agenti atmosferici e consentire una posa adeguata, affinché i dati prestazionali dei cappotti esterni garantiscano idonea permeabilità al vapore e capacità di assorbimento dell’ acqua meteorica quasi nulla.

Regione Lombardia. “Exposcuolambiente” alla 17^ edizione: “Tutti insieme per la sostenibilità”

 “Tutti insieme per la sostenibilità” è il titolo della manifestazione promossa da Regione Lombardia in collaborazione con il Comune di Monza e l’ Ufficio Scolastico per la Lombardia e inaugurata ufficialmente oggi dall’ assessore regionale alla Qualità dell’ Ambiente, Massimo Ponzoni, nel Serrone della Villa Reale di Monza, presenti anche gli assessori comunali monzesi alla Villa Reale e all’ istruzione, Pierfranco Maffè, e alla Qualità dell’ Ambiente, Giovanni Antonicelli. Il tema principale dell’ edizione 2009 è, appunto, la sostenibilità.

Ponzoni, dopo aver ricordato che Exposcuolambiente “Non è solo un concorso di progetti, né semplicemente una festa, ma l’ occasione principe perché tutti comprendano che l’ ambiente è vita”, ha lanciato la proposta di “lavorare insieme a tutti i soggetti istituzionali interessati per fare della Villa Reale punto di riferimento europeo per l’ educazione ambientale”.

Exposcuolambiente in effetti è stata ospitata nella sua prima edizione (1992) proprio da Monza, così come lo scorso anno, e nel 2009 i suoi eventi sono organizzati negli spazi adiacenti la Villa progettata dal Piermarini e nel Parco di Monza. Fino al 20 maggio ogni giorno sono in programma laboratori per i ragazzi, escursioni nel parco, visite guidate, sperimentazioni, attività manuali ed anche momenti di riflessione con le numerose conferenze e dibattiti di alto valore educativo e scientifico.

“Una straordinaria opportunità – ha sottolineato Ponzoni – di valorizzazione delle buone pratiche di molteplici soggetti che hanno lavorato con l’ obiettivo di coniugare le tematiche dell’ ambiente e della sostenibilità con i percorsi didattici, culturali ed economici, ma al tempo stesso un luogo di incontro e di riavvio di nuovi percorsi. Educazione all’ ambiente come processo fondamentale per una maturazione individuale, scolastica, familiare, d’ impresa e associazioni volto alla valorizzazione della bellezza dell’ ambiente e delle persone che in esso vivono”.

I partecipanti a Exposcuolambiente possono rapportarsi in modo diretto alle materie altamente scientifiche tramite gli approfondimenti tenuti da responsabili dell’ Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA), presente con una mostra nel Serrone. Qui saranno esposti anche i migliori progetti didattici da presentare a concorso, selezionati dai 15 Centri Regionali per l’Educazione Ambientale (CREA), gestiti in regime di Convenzione tra Regione Lombardia e gli enti locali e territoriali.

Idea vacanza. La Via dell’ Ambra, per imparare a conoscere le gemme preziose di un angolo magico di Repubblica Ceca

 In Moravia sulle orme di antichi mercanti, tra paesaggi verdissimi, città storiche, monumenti antichi, siti Unesco, luoghi mistici, benefiche terme, vini pregiati e sapori unici. Là dove un tempo la pregiata resina dal Mar Baltico trovava la sua strada verso l’ Adriatico, impariamo a conoscere le “gemme preziose” di un angolo magico di Repubblica Ceca.

Insieme a quelle piccole inclusioni – foglie, piccoli insetti ecc. imprigionati nella sua trasparente bellezza e nel tempo – che ne decretano il valore, l’ ambra racchiude in sé storia millenaria, leggenda e mito. Non una vera e propria pietra, ma ricercatissima alla stregua delle gemme più preziose, l’ ambra ha origini che si perdono nell’ alba dei tempi. Leggera, trasparente e di un caldo color giallo trasparente dalle varie intensità, affascinò subito i primi uomini che la scoprirono, circa cinquemila anni fa, sulle spiagge del Baltico e che per questo la credettero un dono del mare. Prima di scoprire, molti secoli dopo, che si trattava in realtà di resina fossile, proveniente dagli alberi di conifere che sostituivano le foreste preistoriche, fiorirono attorno all’ ambra leggende, miti e superstizioni…

Da amuleto a farmaco
Utilizzata da millenni per fabbricare oggetti d’ ornamento – come attestano i rinvenimenti in tombe e siti archeologici – l’ ambra aveva per i popoli antichi valore magico (anche in virtù delle sue proprietà elettrostatiche), mitologico e religioso. Dal Neolitico in poi veniva indossata per allontanare gli spiriti maligni, quindi fu promossa al rango di farmaco: ridotta in polvere o trasformata in olio veniva somministrata per curare vertigini, asma, affezioni gastriche e bronchiali, disturbi cardiaci ecc. Ancora oggi qualcuno è convinto che possa combattere il mal di testa e scacciare gli incubi… Di certo, in cristalloterapia (sebbene l’ ambra non sia affatto un cristallo) è associata al terzo chakra, mentre nel buddismo è considerata uno dei sette tesori.

L’ ambra baltica
Nonostante che esistano numerose varietà di resina fossile, diverse per caratteristiche fisiche e chimiche nonché per provenienza geologica e distribuzione geografica, da sempre con il termine ambra si allude a quella baltica, la più importante dal punto di vista mineralogico e soprattutto commerciale.

Citata in tutta la letteratura antica, da Omero a Tacito e Plinio il Vecchio, e legata a numerosi miti del passato, l’ ambra baltica a partire dal II secolo a.C. divenne infatti pregiata merce di scambio e motivo di impegnativi spostamenti attraverso l’ Europa. Nell’ area del Mar Baltico, dove sono concentrati l’ 80% dei giacimenti mondiali, non esistevano miniere di metallo e quindi le popolazioni locali cominciarono a barattare il più pregiato dei loro materiali – assai richiesta dai popoli centro – europei che ne erano sprovvisti – con metalli preziosi, in particolare il bronzo.

In legno la casa antisismica italiana. Dal Cnr il progetto Sofie, Sistema Costruttivo Fiemme, testato con successo in Giappone

 Dopo il violento terremoto d’ Abruzzo, si torna a parlare di costruzioni antisismiche e di tecnologie per la realizzazione di edifici a prova di sisma. Scende così in campo il Cnr mettendo a disposizione le proprie competenze sul tema. Case study di successo è un progetto italiano, portato brillantemente a termine nel 2007, che ha confutato la consolidata idea scientifica secondo la quale non è possibile costruire case in legno in zone sismiche. Si tratta del progetto Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme), nato nei laboratori dell’Istituto Ivalsa – Cnr e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento.

Durato quasi cinque anni, il progetto di ricerca ha portato alla costruzione del prototipo di una casa di legno di sette piani per quasi 24 metri di altezza che poco più di un anno fa ha resistito a un difficile test antisismico consistito nella simulazione del violento terremoto di Kobe. Il test è avvenuto in Giappone, presso i laboratori dell’ Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki, dove è stata simulata l’ onda d’ urto di magnitudo 7,2 della scala Richter che nel 1995 provocò a Kobe 6mila vittime.

Mai prima al mondo una struttura interamente di legno e di tali dimensioni aveva resistito a una simile forza d’ urto. Il test è il risultato finale di studi e ricerche durate cinque anni che hanno individuato, nella combinazione di materiali e connessioni meccaniche del prodotto Sofie, la tecnica costruttiva ideale contro i terremoti. Un’ ipotesi inconcepibile fino a qualche tempo fa, se si pensa che le normative internazionali vietano le costruzioni di legno in zona sismica sopra i 7,5 metri di altezza. Almeno fino a oggi. Questo il commento di Ario Ceccotti, direttore dell’ Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (Ivalsa) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di San Michele all’ Adige.

La casa in legno Sofie è costruita con un sistema detto X – Lam – Cross Laminated Timber – ideato una decina di anni fa in Germania ma sviluppato e perfezionato in Italia. La tecnica costruttiva prevede la realizzazione di pannelli massicci di spessore variabile dai 5 ai 30 centimetri da utilizzare come pareti e solai per edifici, incollati a strati incrociati di tavole di legno di spessore medio di 2 cm.

I pannelli vengono poi tagliati su misura, a seconda delle esigenze, completi di aperture per porte, finestre e vani scala mediante l’ utilizzo di macchine a controllo numerico e vengono poi issati e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco – conici e viti autoforanti in grado di garantire la tenuta e l’ elasticità della struttura.