Il fotovoltaico: le regole, i vantaggi, le controindicazioni

 I vantaggi dell’ installazione di pannelli solari fotovoltaici non stanno solo nel risparmio d’ energia elettrica e nella riduzione dell’ inquinamento dell’ aria. Si è infatti pagati, per vent’ anni per produrre energia solare pulita, anche per il proprio autoconsumo. Ecco perché gli impianti questi pannelli sono in rapidissima diffusione rispetto al passato. Altrimenti, occorre essere chiari, il fotovoltaico oggi non avrebbe chanches: i costi di installazione sono troppo elevati.

Il meccanismo è quello del cosiddetto conto energia. Mentre in precedenza i costi dell’ installazione di questo tipo di pannelli erano in parte rimborsati da contributi regionali, oggi non è più così.

Chi decide di scegliere il solare deve sborsare di tasca sua il denaro per posizionare i pannelli e per connettervi gli apparecchi che li servono (a meno che faccia un mutuo). In compenso, via via che produce elettricità, oltre a goderne abbattendo i costi della bolletta, si vede rimborsare, a una certa tariffa, i kilowatt prodotti per sé e, a certe condizioni, anche quelli prodotti in eccesso, che vengono venduti alla rete elettrica.

Eolico. Limiti di dislocazione: illegittime le norme regionali

 I pannelli fotovoltaici non su tutte le nuove costruzioni. Infatti la norma che scatterà dal 2010 prevede che il kW di elettricità che occorrerà produrre per ogni unità residenziale provenga da fonti rinnovabili in genere, da altri impianti quali geotermici, a biomasse o eolici, ad esempio. Ed è proprio sullo sviluppo dell’ energia dal vento che in questo ultimo anno c’ è stata un’ incredibile accelerata, soprattutto in molte regioni meridionali.

Gli inconvenienti dell’ eolico sono essenzialmente due. Il primo è il costo dell’ impianto, giustificato solo per un condominio o un’ azienda agrituristica (sono da investire almeno 50 mila euro, per i più piccoli). Il secondo è il possibile impatto visivo e ambientale.

Su quest’ ultimo nodo è destinata ad avere una grande importanza una recentissima sentenza della Corte Costituzionale (29 maggio 2009, n. 166), che ha ritenuto illegittimo l’ articolo 6 della legge della regione Basilicata 26 aprile 2007, n.9 (Disposizioni in materia di energia), bloccando indirettamente tutte le norme locali, anche di altre regioni, che regolano l’ inserimento degli impianti eolici nel paesaggio.

Fonti rinnovabili nelle nuove costruzioni. Tutte le procedure per ottenere lo sconto del 55%

 A regolare l’ iter per lo sconto fiscale del 55% è il Decreto dello sviluppo 19 /2 / 207, modificato dai decreti 26 / 10 / 2007 e 7 / 4 /2008. La documentazione di cui bisogna disporre può essere ripartita in due categorie: quella che va conservata in un cassetto ed esibita a richiesta e quella che va inviata.

Documentazione da conservare
1) Asseverazione da parte di un tecnico abilitato attestante il rispetto dei requisiti tecnici prescritti. In caso di esecuzione di più interventi sul medesimo edificio l’ asseverazione può essere unitaria e fornire in modo complessivo i dati e le informazioni richieste. Questo documento, se riguarda gli interventi di sostituzione di finestre e infissi, e nel caso di caldaie a condensazione con potenza inferiore a 100 kW, può essere sostituito da una certificazione dei produttori.

2) Fatture o le ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute per la realizzazione degli interventi. Secondo interpretazioni delle Entrate, anche l’ agevolazione della detrazione del 55% (e non solo quella del 36%), è condizionata all’ indicazione in fattura del costo della manodopera utilizzata per la realizzazione dell’ intervento

3) Ricevuta del bonifico bancario o postale attraverso il quale è stato effettuato il pagamento (per i non titolari di reddito d’ impresa).

4) Per i lavori condominiali, copia della delibera assembleare e quella della tabella millesimale di ripartizione delle spese.

5) Per i lavori eseguiti dall’ inquilino o dal comodatario, dichiarazione di assenso del proprietario.

6) Ricevuta di invio tramite internet della documentazione tecnica all’ Enea.

7) Nelle regioni in cui è stata varata, è necessario conservare in un cassetto anche la certificazione energetica, redatta secondo i criteri locali.

Vacanza Natura. Rilanciare l’ Abruzzo attraverso il turismo sostenibile

 In Abruzzo i campi avventura e le vacanze natura sono un’ esperienza ormai consolidata da tanti anni di successi. Le proposte per l’ estate 2009 delle “Vacanze Natura” degli operatori accreditati dal WWF. Le Vacanza Natura sono una delle più consolidate realtà del turismo sostenibile in Italia. Sono vacanze di 7 / 10 giorni nei luoghi naturalisticamente più belli del nostro Paese, realizzate con la consulenza e la supervisione del WWF per quanto riguarda i progetti e la loro progettazione da parte degli operatori che aderiscono alla Carta di Qualità del WWF per il turismo responsabile naturalistico.

L’ offerta è via via cresciuta nel corso degli anni e così ogni estate sono migliaia gli adulti, i bambini ed i ragazzi che scelgono questo tipo di vacanza divertente e rispettosa dell’ ambiente. Nate come attività di volontariato rivolta a pochi appassionati negli Anni ’70, sono oggi diventate una realtà capace di movimentare migliaia di soggetti ogni anno e di dare lavoro a centinaia di professionisti. Le Vacanze Natura si svolgono in tutta Italia e l’ Abruzzo, con le sue aree naturali protette, è da sempre una delle mete preferite degli eco turisti.

Purtroppo, quest’ anno tutto il settore del turismo in Abruzzo sta risentendo pesantemente del terremoto de L’ Aquila che ha fatto crollare la richiesta di vacanze soprattutto nelle aree interne e montane. Il WWF, da subito, ha cercato di promuovere il turismo dei parchi e delle riserve abruzzesi nella convinzione che anche attraverso il turismo sia possibile garantire un più rapido ritorno alla normalità, assicurando agli operatori turistici quelle entrate economiche indispensabili per fare in modo che la crisi non acuisca i già tanti disagi lasciati dal terremoto.

Per fare questo il WWF ha lanciato una specifica campagna che prevede il dono di un panda di cartapesta ai primi 150 bambini che si sono iscritti a campi in Abruzzo.

Incentivi dalle regioni a chi rispetta gli standard del Protocollo Itaca. Premi alla casa ecocompatibile

 Nonostante le varie definizioni legislative utilizzate in passato – bioarchitettura, bioedilizia, edilizia bioclimatica – le norme regionali si stanno allineando a uno standard unitario, al quale sempre più spesso è legata l’ erogazione di bonus e incentivi vari. In sintesi, uno standard comune per valutare (e premiare) gli interventi di edilizia sostenibile.

L’ edilizia sostenibile è un passo in avanti rispetto alla riduzione dei bisogni energetici degli edifici, perché non guarda solo al taglio dei consumi di metano, gasolio ed elettricità – e alla conseguente riduzione dell’ anidride carbonica nell’ aria – ma anche a tutti i tipi di impatto nell’ ambiente di un edificio.

Ma se è più semplice constatare un risparmio energetico, controllando quanti litri di gasolio, metri cubi di metano o kw di elettricità si sono utilizzati, pur tenendo conto delle varianti climatiche di anno in anno, più complicato è trasformare in numeri un minore impatto ambientale.

Ad esempio, il calo di sostanze inquinanti nelle stanze di casa dato dall’ uso di materiali edili naturali, la riduzione delle emissioni sonore, il recupero delle acque da pioggia sono difficili da quantificare.

Eppure, se si vuole sostenere l’ edilizia di alto livello ecologico con incentivi pubblici, diventa indispensabile distinguere, con criteri non ambigui, se tra due abitazioni una abbia una qualità ambientale maggiore dell’ altra.

La soluzione: gli standard del Protocollo Itaca
A vararlo è stato la Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome, il 16 gennaio 2004. Itaca è un ente tecnico della Conferenza stessa che, rifacendosi a esperienze estere, ha redatto un metodo di valutazione delle prestazioni energetico – ambientali degli edifici a punteggio, che sta divenendo il punto di riferimento di tutta la normativa regionale sull’ edilizia sostenibile e viene costantemente aggiornato (l’ ultima edizione è stata approvata due mesi fa).

La Certificazione Energetica degli edifici

 Le costruzioni (a differenza ad esempio delle automobili) sono ferme all’ età della pietra. E non è un eufemismo: contribuiscono all’ inquinamento complessivo per il 40% circa del totale. La Certificazione Energetica degli edifici è un segno di una nuova civiltà che avanza. È un documento che permette all’ utente finale di conoscere quali saranno i consumi energetici della casa, con la rilevante incidenza che questi hanno nel costo di gestione della stessa.

Dare agli utenti, proprietari o affittuari, una maggiore consapevolezza sui consumi, sugli sprechi, sulla possibilità nel tempo di pagare meno sia in termini monetari che in termini di inquinamento dell’ aria, deve diventare un dovere di tutti gli operatori del settore specie nel momento in cui sono a diretto contatto con le famiglie, soprattutto nel momento in cui queste affrontano un impegno enorme, quello dell’ acquisto della propria casa, investendo un capitale che magari pagheranno in 20 o 30 anni! Andiamo finalmente verso la cultura della responsabilità e della consapevolezza dei problemi personali e sociali, perché l’ inquinamento provocato dalle nostre attuali abitazioni ricade direttamente sulla nostra salute e su quella dei nostri figli.

È una questione culturale profonda

La persona che acquista una macchina è abituata ad informarsi dal venditore dei consumi della macchina. Altrettanto non si può dire per chi acquista o prende in locazione un alloggio. Investe un capitale 10 – 15 – 20 volte superiore a quello che serve per acquistare una macchina, ma si ferma a considerare spesso le finiture interne, i pavimenti, a volte solo l’ aspetto esterno.

Certificazione energetica e diagnosi energetica: la differenza

La certificazione energetica fotografa una realtà al momento dello studio. Il foglio (attestato) che normalmente si propone, si compone di tre pagine. La prima, caratterizzata da strisce di colori, fa vedere in maniera evidente la classe di appartenenza del fabbricato, i consumi in termini di Kwh / mq anno. In seconda pagina illustra gli indicatori prestazionali, cioè i consumi teorici per riscaldamento, per raffrescamento estivo, per produzione di acqua calda sanitaria, per l’ energia elettrica, espressi in Kwh / mq oltre che i kg / mq di CO2 immessi in atmosfera.

La diagnosi energetica fa capire come intervenire sull’ immobile per ottimizzare gli interventi, sapendo in quanto tempo si può ammortizzare il capitale investito. È importante considerare i costi nella vita utile dell’ impianto: ad esempio, se si utilizza una caldaia a condensazione, bisogna sapere che inizialmente per l’ acquisto si spende il doppio di una caldaia normale, ma dopo i primi tre anni viene ammortizzato il maggior costo e nei successivi 12 anni si hanno dei vantaggi nei consumi!)

La stessa cosa sarà per le case: gli edifici certificati in classe A o B o C acquisteranno valore nel mercato immobiliare mentre gli edifici classificati F o G sono destinati a perdere valore.

Evento. Il laboratorio formativo itinerante “Il Sole al Mezzogiorno” approda a Pescara il 10 luglio 2009

 Il fotovoltaico in Abruzzo ancora tutto da scoprire: grandi potenzialità di sviluppo a fronte dei 9 MWp installati. L’ Abruzzo rischia di perdere il treno del Conto Energia. È la 16^ regione nella classifica nazionale del fotovoltaico con poco più di 8 MWp installati a fine marzo. Molto indietro se si pensa ai 50 MWp della Puglia leader italiana.

“Ma questa classifica è dinamica, si aggiorna quotidianamente – afferma Giuseppe Mastropieri, responsabile scientifico dell’ iniziativa il Sole al Mezzogiorno di NE Nomisma Energia – l’ Abruzzo potrà certamente giocare un ruolo nella geografia del fotovoltaico italiano, ma è necessario uno scatto di reni per recuperare posizioni”.

È in questa direzione che si inserisce il seminario di NE Nomisma Energia patrocinato dalla CNA Abruzzo, da Assosolare e dal GiFi: l’ iniziativa intende fornire le competenze tecniche, normative ed economico – finanziarie necessarie per valutare la fattibilità degli impianti fotovoltaici: in particolare verranno analizzati gli aspetti di progettazione e gestione dei progetti d’investimento in impianti industriali di medie dimensioni (50 – 200 kWp) sia installati su coperture che su terreni.

Piano edilizio, Davide Boni risponde agli ambientalisti

 Il progetto di legge lombardo sull’ edilizia non cancella affatto il ruolo dei Comuni, e men che meno nette a rischio i centri storici. Anzi, il suo principio ispiratore è proprio di valorizzare ciò che esiste e non consumare nuovo suolo. Sono concetti espressi dall’ assessore al territorio e Urbanistica della Regione Lombardia, Davide Boni, in risposta alle osservazioni espresse da associazioni ambientaliste (Fai, WWF, Italia Nostra).

Ruolo dei Comuni
“L’ obiettivo primario della nostra legge – afferma l’assessore Boni – è di contribuire all’ ulteriore qualificazione dei nostri centri urbani, mettendo in moto il comparto edilizio, secondo criteri ed indirizzi di salvaguardia dell’ ambiente storico e naturale della Lombardia. In questo provvedimento il ruolo dei Comuni non è assolutamente esautorato, anzi agli enti locali sarà garantito il rispetto delle scelte della pianificazione urbanistica per quanto attiene alle destinazioni degli edifici su cui intervenire. I Comuni potranno poi individuare le zone in cui non applicare la disposizioni di legge, in relazione ai caratteri storici, urbanistici ed ambientali del proprio territorio”.

Centri storici
“Nei centri storici – prosegue l’ assessore Boni – gli interventi ammessi saranno limitati alla sostituzione di edifici incoerenti con il tessuto urbanistico esistente, con una valutazione preventiva delle Commissioni Regionali per il paesaggio che verificheranno attentamente il progetto da realizzare. Non si potrà intervenire in zone non edificabili o sottoposte a specifico vincolo paesistico, mentre non si ritiene ragionevole escludere preventivamente dalle legge tutte le zone vincolate (che corrispondono a quasi la metà del territorio regionale). La legge però richiama l’ obbligo di un’ attenta valutazione dell’inserimento degli interventi nel paesaggio, secondo la modalità introdotta dal Piano paesistico regionale e qui resa vincolante per tutti gli interventi”.

Convegno. “La progettazione dell’ edificio energeticamente efficiente. Pareti – Serramenti – Coperture”

 martedì – 22 settembre 2009 – h. 13.45
presso Spazio Villa Erba Lago di Como
Largo Luchino Visconti
22012 Cernobbio

Il 22 settembre 2009 nella prestigiosa cornice di Villa Erba a Cernobbio si terrà un convegno organizzato da Gruppo Ivas, Internorm e Saint – Gobain Isover dedicato alla progettazione integrata di edifici energeticamente efficienti.

Il convegno, dal titolo La progettazione dell’ edificio energeticamente efficiente. Pareti – Serramenti – Coperture avrà come tema principale la corretta progettazione ed esecuzione dei componenti dell’ involucro edilizio quale status dell’ equilibrio tra abitazione ed ambiente, fino ad arrivare alla Casa Passiva.

Scopo del convegno è quello di fornire agli attori del settore indicazioni concrete sulla progettazione e realizzazione degli involucri edilizi, nel rispetto delle nuove disposizioni di Legge sia a livello Nazionale che della Regione Lombardia.

Le società organizzatrici vogliono così impegnarsi a trasmettere ai professionisti, alle imprese e ai committenti, il know – how in loro possesso per favorire una corretta progettazione dei componenti esterni e un impiego corretto delle fonti energeticamente alternative imposte dai Decreti attuativi della Legge 192 – 311.

Questo convegno vuole diversificarsi dal panorama attuale grazie alla concretezza e alla specificità delle informazioni che verranno fornite. Saranno approfonditi con esempi concreti e specifici concetti tecnici quali quelli di ponte termico corretto, trasmittanza termica media e trasmittanza termica periodica, ai fini di una nuova gestione non solo invernale ma anche estiva dei fabbisogni energetici dell’ edificio.

5° Rapporto Ecodistretti 2009. Il distretto ceramico di Sassuolo si conferma ai vertici degli eco – distretti italiani

 Il Distretto ceramico di Sassuolo si colloca al secondo posto tra i distretti italiani con le migliori prestazioni in termini di sostenibilità ambientale. È quanto emerge dal 5° Rapporto Ecodistretti 2009 – realizzato dalla Rete Cartesio con il coordinamento scientifico di Ambiente Italia – presentato durante il workshop del 16 giugno scorso presso la sede della Regione Lazio, nel quale si è parlato del rilancio delle imprese e dei territori attraverso la competitività ambientale.

La Rete Cartesio nasce su iniziativa delle Regioni Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana e Sardegna che, attraverso il Protocollo d’Intesa sottoscritto nel novembre 2007, hanno inteso promuovere un approccio territoriale nell’ applicazione di politiche innovative per l’ ambiente e la sostenibilità.

La nuova edizione del Rapporto ha analizzato 54 distretti e sistemi produttivi locali italiani, rappresentativi di 14 regioni e 18 comparti industriali, stilando una classifica sulla base delle prestazioni ambientali e di politiche di cluster che mettono in comune, in una area geografica ben definita, servizi, risorse, fornitori e competenze.

Expo. Stati Generali 16 – 17 luglio, via al dibattito on – line

 Si svolgeranno il 16 e 17 luglio al Teatro Dal Verme di Milano gli Stati Generali di Expo, il grande, libero laboratorio corale di idee, di proposta e di dialogo immaginato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e approvato in sede di Tavolo Lombardia per Expo (25 maggio).

Si tratterà di un grande brain-storming, un forum libero di condivisione e di dialogo al quale ognuno potrà partecipare: cittadini, istituzioni, università, mondo del volontariato, della comunicazione, dell’arte, della cultura, dello spettacolo, del turismo. Ma, in un certo senso, gli Stati Generali di Expo cominciano già domani: domani infatti è on line il sito www.statigeneraliexpo.it, a disposizione di tutti coloro che non solo intendono conoscere l’ evento, approfondire i temi e iscriversi ai dibattiti della due giorni, ma desiderano iniziare a lanciare idee, proposte e suggerimenti per contribuire a prepararlo.

“Ho già avuto modo di sottolineare – commenta Formigoni – nel presentare la mia proposta al Tavolo Lombardia, che per Expo le infrastrutture, i collegamenti, i padiglioni sono necessari, ma ancor più necessari sono i contenuti su cui dovrà poggiare questo grande evento storico, i quali dovranno scaturire da tutta la società. Infatti concepiamo Expo non solo come un’ esposizione fieristica internazionale, ma come occasione mondiale di incontro e confronto su temi profondamente connessi ai grandi obiettivi e alle grandi sfide di questo millennio”.

Il ruolo delle città nelle dinamiche di crescita

 È unanimemente riconosciuto il ruolo che i sistemi urbani, sede privilegiata delle funzioni superiori e dei servizi di eccellenza, svolgono come motori di sviluppo economico, dell’ occupazione, degli scambi sociali e dell’ innovazione nei processi di governo. Allo stesso tempo, è noto a tutti che la concentrazione della popolazione provoca congestione, esclusione, scarsa qualità ambientale, mancanza di alloggi ed inasprimento delle tensioni sociali.

Lo sviluppo urbano è un processo lungo e complesso che richiede una riflessione preliminare da parte delle Amministrazioni in modo da definire una strategia a medio – lungo termine al fine di massimizzare i numerosi fattori di riuscita. Alla base di ogni strategia vi è la conoscenza dei fenomeni demografici, in Italia la popolazione che vive nelle zone urbane (classificate come quelle con più di 10.000 ab.) era pari nel 1950 a 25,4 milioni di persone, nel 2010 arriverà a 40,3 milioni e continuerà a crescere fino a 44 milioni nel 2050, pari all’ 81,2% della popolazione.