I titoli di società immobiliari quotate: dal II Rapporto 2010 Nomisma sul Mercato immobiliare

 I titoli di società immobiliari quotate: II Rapporto 2010 Nomisma sul Mercato immobiliare

Il settore delle società immobiliari quotate continua ad essere caratterizzato da una bassa appetibilità dovuta principalmente alla limitata disponibilità di veicoli, congiunta ad una contenuta capitalizzazione del comparto, nonostante i recenti timidi segnali di ripresa

Nel corso dell’ultimo anno, l’evoluzione dell’indice immobiliare è risultata nel complesso positiva, nonostante l’indice di volatilità italiano resti ancora il più elevato tra le principali realtà europee prese in esame. L’ EPRA/NAIRET Europe Index, che esprime l’andamento dei principali titoli immobiliari in ambito europeo, evidenzia, infatti, con riferimento al nostro Paese, il perdurare delle criticità di settore che determinano un indice di volatilità ben superiore ai valori degli altri impieghi azionari.

Il mercato immobiliare romano risente della crisi

 Il calo del mercato immbiliare romano è stato da subito gia evidente nella prima parte del 2008. Sicuramente causato da un peggioramento delle tensioni finanziarie internazionali. Il deciso allungamento dei tempi di vendita e l’ampliamento degli sconti erano stati, infatti, i primi segnali che testimoniavano l’esaurirsi di un ciclo espansivo insolitamente lungo. A fotografare l’andamento del mercato immobiliare e’ Nomisma, nel suo 3/o Rapporto. Dall’analisi delle dinamiche semestrali emerge un quadro di assoluta fragilita’, in cui la modesta riduzione delle quotazioni di mercato (7.164 euro al metro quadrato per le abitazioni di pregio, 5.877 euro al metro quadrato in centro storico e 2.460 euro al metro quadrato in periferia) non e’ stata in grado di arginare la vistosa contrazione dei contratti stipulati. Il progressivo attenuarsi della rigidita’ dell’offerta induce a ritenere avviata una fase recessiva che potra’ consentire la ridefinizione, seppur non nell’immediato, di un nuovo equilibrio tra domanda e offerta su livelli di prezzo piu’ contenuti. Si tratta di una tendenza comune a tutti i segmenti in cui si articola il mercato immobiliare, anche se le evidenze piu’ eclatanti giungono in questa fase dal settore residenziale che, come spesso accade, anticipa e condiziona le dinamiche dell’intero comparto e soprattutto che aveva vissuto piu’ fortemente la fase espansiva del mercato.

Euribor in calo. Fermo il mercato immobiliare

 Non si era mai visto soprattutto negli utlimi anni, un calo dei tassi come quello degli ultimi mesi. Il tasso Euribor a tre mesi è stato fissato oggi al 2,41% dal precedente 2,453%, i minimi dal novembre 2005. La scadenza ad una settimana è stata determinata all’1,885% dall’1,952% e quella a sei mesi al 2,487% dal 2,531%. Anche se alcune indagini hanno rilevato che con tutti nonostante i tassi molto bassi alcuni settori non decollano. Eurostat ha comunicato che il settore delle costruzioni a novembre 2008 ha fatto registrare una contrazione dell’1,1% nella zona euro e dell’1,6% nell’ Ue allargata. Su base annua, il settore ha registrato un -4,7% tra i Paesi aderenti la moneta unica ed un -4,2% nell’Ue-27.

Stabili i prezzi degli immobili residenziali

 I prezzi degli immobili residenziali non scendono. Lo segnala la Banca d’Italia nel Bollettino Economico. L’indicatore messo a punto da via Nazionale segnala che le quotazioni del comparto residenziale hanno continuato a salire nella seconda metà dell’anno “ma rallentando e rimanendo all’incirca stabili al netto dell’inflazione”. L’Italia è una delle poche eccezioni in Europa (assieme a Portogallo e Paesi Bassi) alla generalizzata caduta in termini reali dei prezzi degli immobili residenziali nel corso del 2008. In particolare, tra i maggiori Paesi, in Spagna e nel Regno Unito. In Europa nel 4° trimestre cala fatturato immobiliare ma boom in Italia!

In calo Euribor e il costo del denaro

 Prosegue ”a passo di lumaca” la discesa dei tassi di mercato monetario, soprattutto per le scadenze oltre la settimana. Sull’interbancario, i tassi Euribor, a cui sono indicizzati mutui, prestiti commerciale e bond, hanno subito nuove limature. L’Euribor a 3 mesi e’ sceso al 3,204% dal 3,24, sui minimi del 9 agosto 2006. Pero’, questa mattina, il tasso overnight (Ois) viaggia al 2,17%, cioe’ sotto il tasso di policy (Refi) della Bce attualmente al 2,50%. Nei fatti significa che c’e’ grande abbondanza di liquidita’ ma questa non arriva sulle scadenze piu’ lunghe. Cosi’ imprese e famiglie sono costrette a pagare tassi ”abnormalmente” elevati. Questa mattina, Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, ha detto che ”lo spread tra Ois (Overnight) e Euribor a tre mesi e’ ancora troppo alto”. Con l’Overnight al 2,17%, l’Euribor 3 mesi dovrebbe costare 15 punti in piu’ dell’Overnight e non 103 come avviene attualmente.

Cresce il mercato immobiliare in Kosovo

 Boom del mattone in Kosovo, anche se molte delle nuove case, che crescono come funghi ovunque, sono vuote. In controtendenza rispetto a vicini come la Serbia e la Bosnia Erzegovina, dove le campagne tendono a spopolarsi, in Kosovo la gente continua a vivere nei villaggi, dove si trova tuttora quasi il 40% degli edifici residenziali e il 25% delle abitazioni nuove, ma nell’intera ex provincia serba quasi un quarto delle case e’ disabitato. I dati sono emersi da una ricerca condotta dall’Ufficio statistico kosovaro (Sok) in collaborazione con una compagnia privata e con fondi della Banca mondiale e del ministero per lo sviluppo britannico. La ricerca, intrapresa per colmare un tassello nel vuoto statistico che si e’ aperto dall’ultimo censimento del 1981 e presentata oggi alla stampa a Pristina, e’ stata condotta su un campione di 1.000 delle 4.944 particelle in cui e’ suddiviso statisticamente il Kosovo e su un campione di 62.955 nuclei familiari. Aggiornando le banche dati sull’edilizia risalenti al 2004 e basate su foto aeree dell’Onu, si vede l’entita’ del boom edilizio e un considerevole cambiamento nel paesaggio, specie di quello rurale.

Sono 81 mila le famiglie che non rispettano la scadenza dei mutui

 Sono circa 81 mila (2,8% in Italia) le famiglie che non hanno rispettato le scadenze di pagamento delle rate del mutuo. Lo dice il Censis nel rapporto 2008 sulla situazione del Paese sulla base di una rilevazione campionaria effettuata con la Confcommercio nel corso del 2007 e nei primi mesi del 2008. Secondo la ricerca, il 12% di oltre 24 milioni di famiglie ha un mutuo immobiliare. Il 60% delle famiglie con mutuo, oltre 2,8 milioni, non ha difficolta’ nella restituzione del debito e quindi del pagamento delle rate. Il 29,1%, circa 838mila famiglie, ha dichiarato di avere qualche difficolta’ ma non tale da rappresentare un vero problema con rischio insolvenza. Il 9,7% delle famiglie con mutuo, circa 279mila, ha indicato notevoli difficolta’ nel pagamento delle rate rispettando tuttavia le scadenze.