Tutela del paesaggio. Aggiornamento normativo regionale in Emilia Romagna

 Emilia Romagna (LR n.23 del 30 / 11 / 2009 “Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio. Modifica della LR 20 / 2000 e norme transitorie in merito alla LR 19 / 2008 (Norme per la riduzione del rischio sismico)” – BUR n. 162 suppl. del 15 / 10 / 2009)

La legge regionale n. 20 / 2000 (Disciplina generale sulla tutela e l’ uso del territorio) viene integrata con il nuovo Titolo III bis intitolato Tutela e valorizzazione del paesaggioallo scopo di tutelare il paesaggio regionale con i processi di pianificazione territoriale ed urbanistica.

In particolare la politica per il paesaggio è attuata attraverso il piano paesaggistico regionale (PTPR) che definisce gli obiettivi e le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio. A tal fin il Piano individua le zone e gli elementi territoriali meritevoli di tutela in quanto costituiscono gli aspetti e i riferimenti strutturanti del territorio, individua per ciascun ambito obiettivi di qualità paesaggistica, definisce i criteri per l’ apposizione e la verifica dei vincoli paesaggistici, individua le aree del territorio regionale non idonee alla localizzazione di specifiche tipologie di impianti tecnologici di produzione e trasporto di energia.

Per i campus de L’ Aquila i terreni dallo Stato

 Lo Stato donerà all’ Università dell’ Aquila i terreni dove sorgeranno le case antisismiche che, dopo aver ospitato gli sfollati, formeranno il nuovo Campus per gli studenti. Oltre alla cessione gratuita dei terreni del Demanio, sarebbero in cantiere alcuni progetti di ricerca importanti, forse cofinanziati da società pubbliche, tra i quali anche la realizzazione di un centro di ricerca dell’ Eni. Inoltre Silvio Berlusconi è stato autorizzato dal Consiglio dei ministri ad apportare un paio di ritocchi al decreto Abruzzo. Primo tra tutti il chiarimento sul contributo per la ricostruzione delle case distrutte dal sisma, che sarà a fondo perduto e potrà superare i 150 mila euro.

Quel plafond, a disposizione dei privati attraverso le banche e attivabile con la presentazione delle fatture, continuerà a rappresentare lo strumento automatico. Ma a questo dovrebbero aggiungersi per le ricostruzioni più onerose, come quelle degli edifici storici, anche i contributi della Cassa Depositi e Prestiti, quantificati per adesso in un miliardo. Risorse già stanziate e che ora saranno rese immediatamente disponibili.

Da tempo i sindaci della zona sollecitavano il governo alla piena copertura dei costi della ricostruzione. Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, in visita nel capoluogo, augurandosi che la magistratura accerti eventuali responsabilità sui crolli, ha chiesto «risorse congrue» e che le istituzioni onorino fino in fondo l’ impegno preso, mentre il presidente del Senato, Renato Schifani, dal Friuli, ha auspicato che il Parlamento possa contribuire a migliorare il decreto.

Moratti: “Gli immobili della mafia per aiutare i più deboli”

 Il Sindaco: “Nel giorno in cui ricorre la Strage di Capaci, onoriamo la memoria di Falcone destinando ad attività sociali i beni sequestrati a Cosa Nostra”. Valgono 8,3 mln e saranno destinati ad associazioni e a progetti con procedure accelerate. Milano è in prima linea nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. È questo un impegno che vogliamo riaffermare proprio oggi, anniversario della tragica scomparsa di un servitore della Stato come Giovanni Falcone. Il Comune si prende in carico tutti i beni confiscati alla mafia per destinarli ad attività sociali. E’ una risposta forte contro la lotta alla criminalità, anche nelle sue dimensioni economiche”. Sono queste le parole del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, che in Prefettura ha incontrato i giornalisti per illustrare con il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, la decisione presa stamane dalla giunta in merito agli immobili confiscati alla mafia sul territorio comunale. Erano presenti anche l’assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, alla Casa, Gianni Verga e alle Politiche Sociali, Mariolina Moioli. L’accordo operativo con Governo, Prefettura e Agenzia del Demanio, sulla destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata di alcuni immobili situati in città, prevede che il Comune di Milano gestisca direttamente, o dandoli in affidamento a titolo gratuito, 64 strutture, per un periodo che sarà stabilito a seconda dei casi.

L’Agenzia del Demanio a MIPIM 2008 con due eventi

 L’avvio del progetto “Valore Paese”, i primi risultati delle gare per le Concessioni di Valorizzazione e le opportunità d’investimento offerte ai privati: saranno i temi degli eventi organizzati dall’Agenzia del Demanio al Mipim 2008 il 12 e 13 marzo.

“Public Real Estate, Real Business in Italy – Nuove opportunità nel cuore delle città storiche: risultati e progetti”, la prima giornata dove saranno presentati: il “case history” di Villa Tolomei in Firenze, complesso di notevole interesse storico-artistico oggetto della prima concessione di valorizzazione cinquantennale; le valorizzazioni sui compendi della Cavallerizza Reale di Torino, di Punta della Dogana a Venezia e della Fortezza da Basso di Firenze; il Protocollo d’intesa sottoscritto dall’Agenzia del Demanio e dal Comune di Brescia e le iniziative di valorizzazione del 2008: il Protocollo d’intesa con il Comune di Novara, il Protocollo d’intesa con il Comune di Alessandria, la valorizzazione di immobili a Venaria Reale, la valorizzazione di immobili a Palmanova, la valorizzazione della Ex Dogana Vecchia di Molfetta e quella relativa all’Ex Convento Monteoliveto di Taranto; valorizzazione denominate “Sistemi di Beni a Rete” (Dora, Reno, Arno), aventi ad oggetto beni di proprietà dello Stato caratterizzati da piccole-medie dimensioni, distribuiti in uno stesso ambito provinciale, a forte valenza naturalistica e ambientale e con potenzialità d’uso di tipo prevalentemente turistico e/o d’intrattenimento, sportivo, culturale.

Edilizia residenziale pubblica con ingressi ben controllati

 Registro, ipotecaria e catastale in misura ordinaria per la cessione di un immobile abitativo costruito con fondi dello Stato italiano durante il periodo di occupazione anglo-americana

L’atto di compravendita di un immobile, costruito durante il periodo di occupazione anglo-americana (Governo militare alleato), con fondi dello Stato italiano, nell’ambito di un programma per la realizzazione di alloggi di servizio, è soggetto, ai fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali, al regime ordinario.
L’indicazione è contenuta nella risoluzione n. 66/E del 28 febbraio 2008.

L’agenzia delle Entrate si è trovata a esaminare la fattispecie proposta con l’interpello di un contribuente che – intendendo procedere all’acquisto di un immobile a uso abitativo, di proprietà dello Stato e gestito dal Demanio – aveva chiesto di conoscere se al relativo atto di compravendita potesse essere esteso il regime agevolativo di cui all’articolo 32 del Dpr 601/1973, ossia l’applicazione dell’imposta di registro in misura fissa e l’esenzione dalle imposte ipotecarie e catastali prevista anche per “…gli atti e i contratti relativi all’attuazione dei programmi pubblici di edilizia residenziale di cui al titolo IV della legge 22 ottobre 1971, n. 865”.

Si tenga in considerazione il fatto che gli immobili in esame fanno parte di quelli costruiti con fondi dello Stato italiano durante il periodo di occupazione anglo-americana, per la realizzazione di alloggi di servizio. Nel 1954, al termine del Governo militare alleato (Gma), tali alloggi furono assegnati al demanio dello Stato, in quanto destinati a soddisfare le esigenze del personale civile e militare, in servizio presso le Amministrazioni statali.

Comune di Milano: Dialogo con i sindacati sul tema della casa

 L’assessore alla Casa Gianni Verga interviene in riferimento al presidio delle rappresentanze sindacali organizzato oggi davanti a Palazzo Marino
Apertura al dialogo. L’assessore alla Casa Gianni Verga, in seguito al presidio delle rappresentanze sindacali organizzato davanti a Palazzo Marino, parla di disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale. “Il Comune di Milano partecipa al tavolo di lavoro e di approfondimento promosso dall’Anci che ha lo scopo di aprire un confronto fra i Comuni e la Regione Lombardia sull’applicazione della Legge regionale 8/11/2007, n. 27, che riguarda anche il tema della decadenza. Alla Regione è già chiesto lo slittamento del termine di applicazione della nuova normativa all’1° luglio 2008, in maniera tale da avere più tempo per una migliore valutazione complessiva degli incrementi economici derivanti dalla sua applicazione”.

Giù il velo dai tetti di oltre 1 milione di case italiane

 Fabbricati non dichiarati ed ex rurali. L’intero menù con le pagine informative predisposte dal Territorio è accessibile da oggi anche attraverso il sito internet delle Entrate.

Il valore aggiunto delle nuove tecnologie unito a competenza e rigore. Risultato? Via il velo dai tetti di più di 1 milione di dimore italiane (1.247.584), ben alloggiate nel territorio di oltre la metà dei comuni, 4.238 per l’esattezza. Tranquilli, non si parla di questioni religiose, piuttosto di temi strettamente, anzi, rigidamente materiali. E’ questo infatti un primo bilancio – diffuso lo scorso gennaio – dell’operazione lanciata nei mesi scorsi dall’agenzia del Territorio con il duplice fine, quasi biblico per la sua complessità, di definire un censimento completo dei fabbricati adagiati sull’intero territorio italiano e, al medesimo tempo, provvedere all’aggiornamento della banca dati catastale.

Finanziaria 2008: Al via un Piano straordinario di edilizia residenziale con nuovi alloggi per le categorie sociali più deboli

 La Finanziaria 2008 punta sul diritto alla casa: dai fondi per l’edilizia pubblica agli sgravi per gli affitti viene dato un maggior sostegno alle fasce più deboli e ai giovani.

Un Piano straordinario di edilizia residenziale garantirà il passaggio da casa a casa alle famiglie con sfratti esecutivi e amplierà l’offerta di case a canone sociale attraverso un fondo di 550 milioni di euro; in più 20 mila alloggi del patrimonio pubblico saranno recuperati e restaurati. A questo fondo si andranno ad aggiungere altri 100 milioni per mettere a disposizione nei prossimi dieci anni 8 mila alloggi l’anno e per valorizzare il patrimonio del demanio.

Censis: “Valorizzare il patrimonio immobiliare dello Stato”

 Recupero e valorizzazione sono le nuove opportunita’ per rimettere in gioco il patrimonio pubblico. Questa l’indicazione che viene dal rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese redatto del Censis. ”La valorizzazione e non la dismissione del patrimonio – osserva il Censis – e’ in questa fase l’opzione di fondo che attende l’Agenzia del Demanio”.
Secondo il Censis, infatti, si aprono nuove opportunita’ nell’ambito di una tendenza, ”da tutti auspicata ma non sempre praticata” a dare risposta alle nuove domande di attrezzature e spazi urbani privilegiando la rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare esistente, in modo da contenere cosi’ il consumo di suolo.