La prova della fittizietà dei lavori di ristrutturazione edilizia e, di conseguenza, dei relativi costi portati in deduzione, può essere fornita con presunzioni che abbiano il carattere delle gravità della precisione e della concordanza. Questo, in estrema sintesi, è quanto affermato dai giudici della Ctr di Firenze con la sentenza 42/30/07, depositata il 31 gennaio 2008. La controversia derivava da una verifica della Guardia di finanza, in cui era stato contestato che un contribuente, svolgente un’attività nel settore turistico-alberghiero: sotto il profilo attivo, tramite l’elaborazione di questionari ai clienti, aveva omesso di fatturare parte dei ricavi conseguiti sotto il profilo passivo, aveva portato in deduzione costi derivanti da lavori di ristrutturazione, risultati mai eseguiti sull’immobile condotto in locazione per lo svolgimento della predetta attività. L’avviso di accertamento veniva impugnato dal ricorrente, lamentando che, relativamente alle poste attive del recupero, l’omessa fatturazione contestata era irrisoria rispetto al volume d’affari dell’anno. Relativamente ai costi indeducibili, poi, veniva denunciata l’assenza di prova, “non fornita” dall’Amministrazione, della falsità dei documenti giustificativi; a tal proposito, si ricordava come fosse inammissibile nel processo tributario la dichiarazione del proprietario dell’immobile circa l’inesistenza dei lavori de quibus. L’Agenzia, nel costituirsi in giudizio, aveva eccepito che era più che legittimo il recupero effettuato in base alle risposte ai questionari e che i costi di ristrutturazione andavano disconosciuti in base a tutta una serie di fatti: dall’Anagrafe tributaria risultava che le ditte esecutrici dei lavori erano evasori totali il contratto di locazione prevedeva l’acquisizione del consenso scritto del locatore per eventuali modifiche o innovazioni sul bene
la proprietaria dell’immobile aveva dichiarato che all’atto della restituzione del bene stesso non aveva rilevato alcuna ristrutturazione. Il ricorso in primo grado veniva accolto limitatamente alla questione dei costi indeducibili, in quanto non era stata fornita la prova dell’inesistenza dei lavori.
Abusivismo edilizio
Milano: abbattute due ville illegali
Due interventi delle Forze dell’Ordine per effetturare il censimento di una struttura in via Barzaghi e per un problema di edilizia abusiva nel Parco della Vettabbia. Due interventi delle Forze dell’Ordine nei campi rom di Milano nella mattina di giovedì 12 giugno: è stato effettuato il censimento della struttura autorizza di via Barzaghi e sono state abbattute delle villette abusive nel Parco della Vettabbia. “Continua l’opera di censimento dei campi autorizzati – ha comunicato il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. Dopo il campo di via Impastato questa mattina agenti della Polizia di Stato, Carabinieri e Vigili si sono recati in via Barzaghi. Cento le persone identificate, tutti rom romeni, residenti nei container. Tre, invece, gli uomini accompagnamenti in Questura per mancanza di documenti”. Il controllo è iniziato alle ore 6.45. All’opera circa 30 uomini tra Polizia di Stato e Carabinieri oltre a un contingente di 7 agenti della sezione Nucleo Problemi del Territorio della Polizia Municipale.
“Questo monitoraggio – ha sottolineato De Corato – che viene esplicitamente richiesto nella recente ordinanza di nomina del prefetto a commissario straordinario per l’emergenza rom, è molto importante per sapere chi vive nei campi autorizzati. Via Barzaghi fa parte di uno dei quattro campi dell’area di Triboniano, che sono costantemente presidiati dalla Polizia Municipale, e i cui assegnatari dei container sono conosciuti perché dispongono di badge con foto. Capita però non di rado che abusivi cercano di entrarvi, di qui l’importanza di costanti controlli”.
Subito disponibili i beni della mafia per il Comune di Milano
Il protocollo d’intesa consentirà il trasferimento degli immobili confiscati a “cosa nostra” al Comune di Milano più rapidamente e la loro rapida utilizzazione. E’ stato firmato un accordo per snellire le modalità di destinazione e utilizzo a fini sociali dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto in Prefettura dall’assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, in rappresentanza del Comune, dal Prefetto Gian Valerio Lombardi, dal Commissario straordinario del Governo, Antonio Maruccia e dall’architetto Elisabetta Spitz, direttore dell’Agenzia del Demanio di Roma. “Da oggi il trasferimento al Comune di Milano dei beni confiscati alla mafia sarà più facile e la loro utilizzazione più rapida. Lo conferma – ha dichiarato il vice Sindaco De Corato – la prima tranche di 64 immobili strappati alla criminalità organizzata e riconsegnati finalmente alla società civile. Un segnale importante nella lotta alla mafia, che va nella stessa direzione del Governo e del Parlamento: proprio oggi, infatti, sono stati approvati in Senato emendamenti al decreto sicurezza che prevedono procedure più efficaci per il sequestro dei patrimoni della criminalità organizzata”.
Fini su piccoli e grandi abusi edilizi, Legambiente “Mai più condoni, senza differenziazioni di sorta”
“Quante e quali tra le 28.000 case abusive costruite nel 2007 possono essere dichiarate ‘manufatti che non deturpano irrimediabilmente l’ambiente’?” Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, nella giornata
Napolitano chiede che venga posto un limite alle costruzioni per salvare l’ambiente
Napolitano, un limite costruzioni senza regole per ambiente, Legambiente risponde “Pienamente d’accordo con il presidente della repubblica. Il consumo di suolo ha reso fragile questo paese. In 15 anni il nostro paese ha urbanizzato un’area grande quanto il Lazio e l’Abruzzo “Negli ultimi 15 anni l’Italia ha urbanizzato più di 3 milioni e mezzo di ettari, una regione grande quanto il Lazio e l’Abruzzo messi insieme. Un fermento cementificatorio che ha indebolito il nostro Paese, lo ha reso più esposto alle calamità naturali, lo ha impoverito anche economicamente. L’autorevole appello del presidente della Repubblica segnala un problema davvero grave, un’altra emergenza italiana, troppo spesso trascurata”. Legambiente ha così commentato le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, che ha oggi affermato la pericolosità di continuare a costruire senza regole.
Confisca dell’immobile locato agli stranieri
Allarme tra i proprietari di casa per il rischio di confisca dell’immobile locato a stranieri irregolari. Reclusione e confisca. Non arresto, come apparso in varie sedi e su organi di stampa. Si riducono con cio’ le ipotesi di reato. Dalla data odierna entra in vigore il decreto legge con il quale il Governo ha introdotto pesanti sanzioni penali (dalla pena detentiva alla confisca dell’immobile) per chi cede a titolo oneroso immobili a stranieri senza il permesso di soggiorno. Confedilizia ha peraltro evidenziato alcune difficolta’ interpretative della normativa in questione: non ultima quella derivante dal disallineamento tra durata del permesso ( limitata e prorogabile) e durata del contratto di locazione, di fatto” a tempo indeterminato”. Assoedilizia registra purtroppo che molti proprietari, in tale situazione, per evitare ogni eventuale rischio, stanno orientandosi verso la stipula di contratti esclusivamente con cittadini italiani.
Sfratti: bocciata dalla Consulta la graduazione. Il SICET (sindacato inquilini della CISL) chiede al Governo una soluzione d’urgenza
La Corte Costituzionale ha bocciato, con la sentenza n. 166 del 23 maggio, la graduazione nell’esecuzione degli sfratti per i soggetti più deboli (anziani, portatori di handicap, famiglie con redditi modesti e figli a carico). Mentre una parte dell’Italia festeggia l’abolizione dell’ICI, la popolazione più povera aggiunge alla pesante instabilità abitativa l’ansia di poter trovare sull’uscio di casa: Polizia o Carabinieri per metterla fuori. I fatti. Nel Febbraio 2007 il Parlamento, con una maggioranza trasversale, aveva approvato una legge: la n. 9 che dava ai comuni ad alta tensione abitativa l’opportunità di costituire delle commissioni per graduare l’utilizzo della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti. Favorendo così il passaggio da casa a casa ed evitando che soggetti deboli rimanessero per strada. Su iniziativa del Governatore Formigoni, la regione Lombardia ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale per l’abrogazione di parti della norma. I motivi: violazione delle competenze esclusive delle regioni in materia di assistenza sociale e di politiche abitative costituzionalmente previste.
Confedilizia: un nuovo Affido
Finora, ciascuno di noi ha sempre saputo questo: che si parla di “affido” (parola – peraltro – non registrata dai Vocabolari della nostra lingua) come sinonimo – tecnico, abbreviato – di “affidamento” (dell’istituto, quindi, tramite il quale un ente pubblico assegna, in custodia o in consegna, un minore ad una determinata persona, o a una comunità). Ma da qualche tempo, non è più così. C’è un “affido” tutto speciale, un nuovo “affido”. È l’atto con il quale persone varie (per lo più, per quel che risulta, stranieri) “affidano” ad altri – dietro compenso – un immobile di proprietà pubblica (per ora?), dopo aver con la forza rimosso le opere provvisionali che dovrebberoimpedire l’accesso all’immobile stesso (per evitarne, appunto, l’abusiva occupazione). Ma tant’è: ora, non si parla più di “occupazioni abusive”. C’è l’“affido”, e si usa questa terminologia con chiarezza – e fierezza, magari – anche alla tv. Bell’Italia davvero. Buonismo e tolleranza colpevoli, portano a questo.
Moratti: “Gli immobili della mafia per aiutare i più deboli”
Il Sindaco: “Nel giorno in cui ricorre la Strage di Capaci, onoriamo la memoria di Falcone destinando ad attività sociali i beni sequestrati a Cosa Nostra”. Valgono 8,3 mln e saranno destinati ad associazioni e a progetti con procedure accelerate. Milano è in prima linea nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. È questo un impegno che vogliamo riaffermare proprio oggi, anniversario della tragica scomparsa di un servitore della Stato come Giovanni Falcone. Il Comune si prende in carico tutti i beni confiscati alla mafia per destinarli ad attività sociali. E’ una risposta forte contro la lotta alla criminalità, anche nelle sue dimensioni economiche”. Sono queste le parole del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, che in Prefettura ha incontrato i giornalisti per illustrare con il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, la decisione presa stamane dalla giunta in merito agli immobili confiscati alla mafia sul territorio comunale. Erano presenti anche l’assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, alla Casa, Gianni Verga e alle Politiche Sociali, Mariolina Moioli. L’accordo operativo con Governo, Prefettura e Agenzia del Demanio, sulla destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata di alcuni immobili situati in città, prevede che il Comune di Milano gestisca direttamente, o dandoli in affidamento a titolo gratuito, 64 strutture, per un periodo che sarà stabilito a seconda dei casi.
Milano: la valorizzazione immobiliare senza piu ostacoli
L’assessore Verga: “Piena operatività del fondo del Comune di Milano. Tar respinge richiesta di sospensiva”. “Con la sottoscrizione dell’atto di avveramento della condizione sospensiva, i contratti di apporto e di compravendita degli immobili inseriti nel piano di valorizzazione del patrimonio comunale saranno a tutti gli effetti operativi”. Lo ha annunciato l’assessore alla Casa Gianni Verga a seguito della sottoscrizione dell’atto, avvenuta nei giorni scorsi, tra Comune di Milano, Bnl Fondi immobiliari Sgr e Unicredit banca d’impresa. “Il soggetto finanziatore selezionato dalla Sgr, ha spiegato Verga, erogherà al fondo il finanziamento necessario per pagare al Comune di Milano il prezzo di compravendita del portafoglio immobiliare oggetto dell’operazione. Si completa in questo modo la fase di trasferimento degli immobili da valorizzare e si dà avvio alla piena operatività del fondo istituito dal Comune e da Bnl fondi immobiliari”. “Nell’arco di pochi mesi, ha concluso l’assessore, la Sgr dovrà mettere a punto, e condividere con il Comune, la strategia di valorizzazione del patrimonio e presentarla ai potenziali investitori per il collocamento delle quote del fondo detenute da Palazzo Marino. Tutto ciò è stato possibile perché il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva sulla delibera di valorizzazione”. Il Tar ha infatti motivato il suo giudizio, esprimendo di fatto un parere positivo sul provvedimento. In particolare: il riferimento agli alloggi quale oggetto del piano di vendita non esclude la cessione in blocco dei medesimi essendo quest’ultima la modalità più idonea per attuare un programma di alienazione; sono consentite forme flessibili di alienazione del patrimonio immobiliare degli Enti locali, anche in deroga al regolamento statale di contabilità pubblica, purché siano rispettati i relativi principi, nonché la trasparenza e la pubblicità delle relative procedure.
Lombardia: incontro Scotti-nuovi presidenti Aler. Nuovi canoni, valorizzazione del patrimonio e lotta all’abusivismo.
L’assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, ha incontrato i nuovi presidenti delle Aler (Aziende lombarde per l’edilizia residenziale pubblica). Obiettivo: condividere gli obiettivi da perseguire entro la fine della legislatura. Erano presenti: Filippo Musti, per Aler Milano, Narno Poli, presidente Aler Bergamo, Ettore Isacchini, presidente Aler Brescia, Alessandro Turati, presidente Aler Como, Antonio Piazza, presidente Aler Lecco, Carlo Facca, presidente Aler Lodi, Romano Arioli, presidente Aler Mantova, Stefano Sisler, presidente Aler Monza e Brianza, Franco Zecca, presidente Aler Pavia, Gildo De Giovanni, presidente Aler Sondrio, e Paolo Galli, presidente Aler Varese. “Ho voluto incontrarli a solo 15 giorni dalla loro nomina – ha detto l’assessore Scotti – per condividere da subito un percorso che deve avere nella collaborazione leale il proprio punto di forza. Le Aler devono agire nell’ambito della programmazione regionale; entro la fine della legislatura occorre dare piena attuazione della legge che riforma i canoni (la legge regionale 27/07) utilizzando tutte le modalità che Regione Lombardia mette a disposizione per garantire un’effettiva sopportabilità dei nuovi affitti”. In questo senso entro fine mese entrerà a pieno regime l’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa e si potranno analizzare congiuntamente i primi effetti della legge, nell’ambito della quale le Aler predisporranno i programmi di manutenzione a cui destineranno le maggiori risorse derivanti dall’applicazione dei canoni. “Perché – come ha ricordato Scotti – il nostro obiettivo è quello di garantire a tutti, a maggior ragione alle fasce più bisognose, un’abitazione dignitosa”. Parte integrante della nuova legge è quella che riguarda la “valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio” da attuare attraverso la vendita di una quantità non superiore al 20% del patrimonio esistente.
Comune di Milano. Parte l’Operazione “bonifica” di edifici in disuso
Approvata dalla Giunta la delibera che prevede la messa in sicurezza di quattro vecchi stabili comunali. Simini: “La rimozione di alcune vecchie strutture potrà restituire ai cittadini spazi per i giovani e da destinare a verde”
Restituire alla città le strutture che non hanno più alcuna funzione e utilità, da sottrarre all’illegalità e al degrado. Con la delibera approvata oggi dalla Giunta alcune strutture comunali attualmente in disuso potranno essere messi in totale sicurezza. Il progetto prevede la demolizione, parzialmente o del tutto, di alcuni edifici liberando spazi utili alla cittadinanza che potranno essere riutilizzati.
“La sicurezza innanzitutto” ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture Bruno Simini. “Anche gli interventi in opere pubbliche possono fare la loro parte in tema di sicurezza, perchè ci sono spazi e luoghi della città che hanno problemi di vivibilità, riconducibili alle occupazioni abusive da parte di extracomunitari e rom romeni, e presi d’assalto da vari tipi di criminalità”.