Mutui: l’ 8% delle famiglie li ha rinegoziati. Secondo Crif nel primo mese del 2010 la crescita della domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane fa registrare un +12% rispetto allo stesso mese del 2009 (dato ponderato sui giorni lavorativi).
Considerando che questo confronto prende come riferimento un periodo (il 2009), non brillante per il settore del credito, è importante comparare la domanda di mutui del mese di gennaio anche con quella dello stesso mese di due anni fa: rispetto allo stesso periodo del 2008 la domanda di mutui fa segnare un +4% (dato ponderato sui giorni effettivamente lavorati), confermando quindi un trend positivo. I dati evidenziano come la domanda di mutui ipotecari a gennaio 2010 si mantenga su un andamento positivo, confermando la tendenza evidenziata nel 2009.
Confrontando la domanda di mutui ipotecari di gennaio 2010 con lo stesso mese degli anni precedenti si evidenzia come il 2010 si prospetta come un anno più che positivo, registrando un +12% rispetto allo stesso mese del 2009, un +4% rispetto al 2008 e un altro +12% rispetto al 2007. Occorre però sottolineare che una quota parte di questa maggiore domanda di mutui è data dalla crescente richiesta di surroghe e di sostituzione di mutui già in essere.
A supportare l’ ipotesi di un mutato mix tra richieste di nuovi mutui e mutui derivanti da surroghe / sostituzioni, interviene l’ analisi della distribuzione delle durate contrattuali che vede il netto incremento di quelle più brevi. Va, tuttavia, evidenziato come la quota riconducibile alla domanda di mutuo in prima erogazione potrebbe essere stata essa stessa spinta verso l’ alto dal più favorevole andamento dell’ offerta e dal superamento del picco di scarsa fiducia sull’ andamento generale dell’ economia, che è stato rilevato tra la fine del 2008 e l’ inizio del 2009.
In base al dato fornito dall’ Abi sono circa 270mila, pari all’ 8% del totale, le famiglie italiane che hanno usufruito delle iniziative messe in atto dalle banche negli ultimi due anni per rinegoziare le rate del mutuo o per sfruttare le norme sulla portabilità; in particolare, sono 195mila le famiglie che hanno rinegoziato il contratto di mutuo, per un controvalore di circa 20 miliardi di euro, e 72mila quelle che hanno invece cambiato banca attraverso la portabilità del mutuo, per un controvalore di circa 8 miliardi di euro.
A fine 2009 i finanziamenti delle banche alle famiglie erano pari a quasi 500 miliardi di euro, di cui 280 miliardi (56%) rappresentati da mutui per l’ acquisto della casa; inoltre, i tassi medi di interesse applicati dalle banche per le nuove operazioni di mutuo per acquisto di immobili si collocano su un livello inferiore di circa 70 centesimi di punto rispetto alla media dell’ area euro. A dicembre 2009 i tassi medi italiani erano al 2,95%, rispetto al 5,09% di dicembre 2008.
Il rapporto tra il valore del mutuo e il valore dell’ immobile è in Italia al 65% rispetto alla media europea del 79%. In ogni caso, sul versante del mercato immobiliare nell’ ultimo periodo sembrano emergere diffusi segnali di miglioramento; infatti, oggi le previsioni degli operatori appaiono meno pessimistiche che in passato e sono più fiduciose sul ritorno della domanda.
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