Nonostante il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, l’assenza di una corretta concorrenza riverbera i suoi effetti sul carovita, che nonostante l’Istat, continua ad erodere i redditi delle famiglie con una prevedibile stangata di 1.098 euro in 12 mesi, con rincari consistenti in tanti settori, dalle banche alle assicurazioni, con tariffe che aumentano invece di diminuire di almeno 100 euro a polizza,eccetto una lievissima riduzioni in due capitoli di spesa,come le tariffe telefoniche,con una impercettibile diminuzione,su base annua,di 20 euro,e sanità e salute di 38 euro,per effetto della riduzione dei prezzi dei medicinali.
La palma dei rincari spetta ai servizi idrici (+ 14,7%), con un incremento di 20 euro l’anno, che porta i costi a 140 euro l’anno, ma l’aumento più elevato per consistenza,riguarderà i consumi alimentari, con un più 7,4 per cento e con un + 414 euro in assoluto,per effetto della lunga filiera speculativa,che comporterà una spesa media annua di oltre 6.000 euro a famiglia, mentre elettricità (+ 7,1%) con 25 euro di aumenti sulla bolletta della luce che passa da 348 a 373 euro l’anno e gas (+4,8 %),con 25 e 40 euro, dopo una lunga tregua senza variazioni.
Seguono i trasporti (+3,3%) con una spesa di 4.504 euro da 4.360,+ 144 euro l’anno pro-capite a famiglia a causa della lievitazione delle benzine,dell’assenza di competizione e della voracità fiscale, mentre le spese per l’abitazione (+ 2,6%) con 198 euro di aumenti e con la spesa arrivata a 7.798 euro. E non si salvano dai rincari alberghi,ristoranti e pubblici esercizi (+ 4,4%),con 65 euro in più, portando la spesa annua da 1.480 a 1.545 euro; bevande e tabacchi (+2,5%),con + 18 euro l’anno; mobili e servizi per la casa (+3,2 %) + 53 euro;abbigliamento e calzature (+3,9 %) 63 euro.
Le uniche diminuzioni si registrano nel capitolo “spese telefoniche”,con una diminuzione del 5% per cento su base annua,che si traduce in un risparmio di 20 euro e con le “bollette” che passano a 384 euro l’anno da 404; le spese per Sanità e Salute,che diminuiscono del 3,7 per cento,portando un sollievo di 38 euro sui bilanci famigliari,con la relativa spesa che passa da 1.020 a 982 euro; mentre ricreazione,spettacolo e tempo libero hanno registrato variazioni dell’1,5 %, con più 20 euro, portando la spesa da 1.320 a 1.340 euro l’anno.
Mentre a settembre si profilano ulteriori stangate quantificate in oltre 600 euro a famiglia, Adoc,Adusbef,Codacons,Federconsumatori,nel confermare il settimo sciopero della spesa per il 13 settembre 2007, indetto per denunciare una odiosa speculazione da filiera, che fa lievitare i prezzi dai campi alla tavola con ricarichi anche superiori al 900%, e mettere anche il lavoro degli agricoltori e del made in Italy,al centro dell’attenzione, si appellano al senso di responsabilità delle forze politiche più illuminate,per un’inversione di tendenza che sia in grado di rilanciare l’economia ed i consumi,far respirare i massacrati bilanci famigliari, che risentono ancora degli omessi controlli da “changeover”, che hanno permesso di sfilare dalle tasche dei consumatori, ben 70 miliardi di euro, utilizzati anche per una speculazione immobiliare che ha fatto raddoppiare,in pochi anni,prezzi delle case e mercato degli affitti.
Rincari medi di oltre 1.000 euro dunque,senza contare alcune grandi città come Milano,dove per il combinato disposto di allegri ritocchi alle tariffe dei trasporti locali,dai taxi ai biglietti autobus e metro,a quelli dei treni del 10%, l’introduzione del ticket d’ingresso in città,ed altre piccole “stangatine”, la somma può raddoppiare superando un gravame di ben 2.000 euro.
Fonte: Codacons.it