“Piano Casa2, Leggi regionali a confronto. Consuntivo e prospettive”. Questo il titolo del Convegno promosso dall’ Ance che si è svolto lo scorso 11 febbraio con la partecipazione di esponenti del mondo politico istituzionale, associativo ed esperti del settore. Obiettivo dei lavori, introdotti dal Presidente Paolo Buzzetti e coordinati dai vice presidenti Salvatore Matarrese e Andrea Marani, fare il punto sullo stato di attuazione dell’ Accordo tra Stato e Regioni varato quasi un anno fa e riguardante l’ avvio di un piano di rilancio dell’ attività edilizia e di un piano per un nuovo progetto delle città.
Ne hanno discusso con il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, l’ assessore all’ urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente; l’ assessore all’ urbanistica della Regione Friuli Venezia Giulia, Federica Seganti; l’ assessore ai lavori pubblici della Regione Campania, Oberdan Forlenza; il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca; il sindaco di Verona, Flavio Tosi; i deputati Tino Iannuzzi e Mauro Pili. Come esperti del settore hanno partecipato anche Lorenzo Bellicini del Cresme e Silvia Viviani dell’ INU.
A fronte dei risultati attesi e stimati, sia in termini di ripresa economica che occupazionale, i dati illustrati dai relatori hanno, invece, dato la prova che la concreta attuazione del piano casa, attraverso le leggi regionali prima e le delibere comunali, sta subendo una decisa frenata.
Colpa anche in parte dei ritardi nell’ emanazione delle leggi regionali: solo due regioni, infatti, (Toscana e Umbria) hanno, ad esempio, rispettato la scadenza del 30 giugno 2009 fissata nell’ Accordo mentre Calabria e Sicilia, ad oggi, devono ancora varare la propria legge.
Con un quadro normativo non completo così frammentato e disomogeneo, quello che doveva essere un piano straordinario di interventi, un piano casa, con un nuovo progetto per le città sta perdendo progressivamente la sua finalità di azione immediata anticrisi.
Se, da un lato, l’ Accordo aveva demandato alle Regioni la possibilità di individuare gli ambiti nei quali escludere o limitare gli interventi, con particolare riferimento ai beni culturali e alle aree di pregio ambientale e paesaggistico, i Comuni, come emerge dal dossier predisposto dall’ Ance hanno, dall’ altro lato, adottato molte limitazioni frenando e circoscrivendo le possibilità concreta di attuazione delle misure previste a livello regionale. Urge, pertanto, accelerare i tempi per la realizzazione del piano casa e di un nuovo progetto per le città
Fonte: Ance