Dal monitoraggio Adusbef su un campione rilevante di banche, sono emerse le molte violazioni. Ecco quelle relative ai mutui.
1) Simmetria dei tassi:
L’art.10 del decreto Bersani obbligava le banche ad un adeguamento automatico dei tassi bancari, debitori e creditori, che devono essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce. In un anno, la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro,pari all’1,25%. Dalle 5 decisioni BCE (agosto, ottobre e dicembre 2006; marzo e giugno 2007),le banche italiane, hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui,prestiti personali fidi e finanziamenti, con una stangata di 1.350 euro l’anno su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi. L’elusione sistematica dell’art. 10 del decreto Bersani, ha consentito alle banche un guadagno illecito pari a 5,7 miliardi di euro al 30 settembre 2007, calcolato su un monte depositi di 682 miliardi di euro.
2) Portabilita’ dei mutui:
Recita l’art. 8 del Decreto Bersani: “Portabilita’ del mutuo; surrogazione” 1). In caso di mutuo, apertura di credito od altri contratti di (finanziamento da parte di intermediari bancari e finanziari,) la non esigibilità del credito o la pattuizione di un termine a favore del creditore non preclude al debitore l’esercizio della facolta’ di cui all’articolo 1202 del codice civile. 2). Nell’ipotesi di surrogazione ai sensi del comma 1, il mutuante surrogato subentra nelle garanzie accessorie, personali e reali, al credito surrogato. L’annotamento di surrogazione puo’ essere richiesto al conservatore senza formalita’, allegando copia autentica dell’atto di surrogazione stipulato per atto pubblico o scrittura privata. 3. E’ nullo ogni patto, anche posteriore alla stipulazione del contratto, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l’esercizio della facolta’ di surrogazione di cui al comma 1. (La nullita’ del patto non comporta la nullita’ del contratto.) 4. La surrogazione per volonta’ del debitore di cui al presente articolo non comporta il venir meno dei benefici fiscali”. Banche monitorate da Adusbef e Federconsumatori non hanno ancora applicato la portabilità del mutuo, forse perché consigliate dalla corporazione dei notai,che lamentano incertezza e caos nelle registrazioni alla conservatoria che solo loro sarebbero in grado di garantire, hanno l’obbligo di trasferire il mutuo ad una banca più conveniente e senza spese,che chieda meno oneri e tassi inferiori.
3) Equità sulle penali dei vecchi mutui:
dopo la trattativa con l’ABI ed il protocollo di intesa per estendere la tutela a 3,5 milioni di mutuatari (3,2 milioni di mutui a tasso variabile o misto, 300.000 a tasso fisso per un controvalore di 255 miliardi di euro), banche distratte o in malafede, cercano di fare orecchie da mercante perfino su un accordo chiaro,che prevede sconti per tutti i mutui,sia fissi che variabili contratti prima del 2001, con una penale massima dello 0,50% e con una clausola di garanzia dello 0,20% anche per quella penale massima dello 0,50%, che in tal caso diventa dello 0,30%. Ad oltre cinque mesi dall’accordo, le banche che avevano incassato penali non dovute, fanno fatica a restituire il conguaglio ai consumatori. Solo dopo i reclami degli utenti e gli interventi delle associazioni,le banche cedono, affermando di aver male interpretato la norma, ma si prendono tutto il tempo per i rimborsi,provando anche ad addebitare commissioni illecite e non dovute.
4) Cancellazione della ipoteca sui vecchi mutui:
La legge Bersani (Legge 2 aprile 2007 n. 40), oltre ad aver abrogato le penali sui nuovi mutui, ha stabilito una disciplina nuova sulla semplificazione delle cancellazioni ipotecarie (senza bisogno dei notai), applicabile nei casi di estinzione totale dell’obbligazione garantita (compresi gli oneri accessori, quali interessi, spese, ecc.). L’applicabilità delle nuove norme sulla cancellazione automatica dell’ipoteca è espressamente prevista anche ai mutui estinti in precedenza all’entrata in vigore della legge, laddove alle modalità di applicazione,impone che “l’ipoteca si estingue automaticamente all’estinzione della obbligazione garantita del mutuo senza alcun onere aggiuntivo per il debitore. Nei trenta giorni successivi all’estinzione dell’obbligazione l’ipoteca va in uno stato di “stand by”, si ha una sorta di ipoteca quiescente, nel senso che essa si estinguerà solo se in tale periodo di tempo il creditore non comunica alla conservatoria un giustificato motivo che ostacola l’estinzione. Quindi per la estinzione automatica dell’ipoteca devono ricorrere due presupposti: l’estinzione dell’obbligazione, il decorso dei trenta giorni dalla predetta estinzione senza che il creditore abbia inviato dichiarazione contraria alla conservatoria. Nonostante la legge sia ben chiara,le banche continuano a provarci, chiedendo da 400 e fino a 1.000 euro,per una cancellazione dell’ipoteca che deve essere estinta gratuitamente alla fine del pagamento dell’obbligazione. Solo dopo interventi duri di Adusbef e di Federconsumatori,le banche che richiedevano il notaio per cancellare l’ipoteca, promettono di estinguerla gratuitamente.
5) Rinegoziazione dei mutui per eccessiva onerosità:
Anche se il decreto Bersani non ha previsto la rinegoziazione del mutuo dalla stessa banca per eccessiva onerosità,intervenuta non solo dall’aumento dei tassi Bce,ma anche da decisioni arbitrarie delle banche,che fanno la cresta sui tassi (basta vedere la circolare di Banca Intesa,che a fronte di costi di raccolta più onerosi di 0.15-0,20%,ha effettuato una manovra di aumenti di 0,40-1,00% dal 1 ottobre u.s.),le banche non dimostrano alcun interesse ad andare incontro alle esigenze dei loro clienti. Invece di favorire le richieste per consentire,tramite l’allungamento della durata del mutuo,per es. da 25 a 28 anni, e permettere così di riportare i costi delle rate a livelli accettabili, chiedono costi esosi per effettuare nuove istruttorie (800-1.000 euro) e nuovi oneri notarili,1.200-1.800 euro,per modificare un atto che non cambia nulla se non la volontà delle parti,che può essere sancita da una semplice scrittura privata. Poiché le banche hanno messo le mani anche nei Tribunali fallimentari con apposite società,sotto gli auspici dell’Abi (quella di Roma si chiama Soc. Asteimmobili ha la sede sociale presso l’A.B.I. (via delle Botteghe Oscure 46 di Roma) e come soci un pool di banche: Intesa San Paolo S. p. A., SI TE BA S. p. A., UGC Banca (Gruppo Unicredit), ICCREA Holding, Banca Monte Paschi di Siena, Credit Servicing, Banca Sella, Banco di Desio, Banca Carige, Banca Popolare di Verona e Novara, Interhol 2001 s.r.l., Banca del Piemonte, Bipielle S.G.C., Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di Lajatico, Banca Popolare di Sondrio; in un gigantesco conflitto di interessi che Adusbef ha denunciato penalmente alle Procure, pensano così di portare le famiglie all’insolvenza,per poter fare ulteriori affari sulla pelle dei cittadini accaparrandosi anche la vendita delle case alle aste giudiziarie.
Fonte: Adusbef