Oltre 1000 tra 450 delegati, e più di 500 partecipanti provenienti da tutt’ Italia ed Europa, tra players di mercato ed operatori del settore creditizio, assicurativo e dell’ ICT si sono dati appuntamenti in questi giorni al Palazzo dei Congressi di Taormina per eleggere i propri dirigenti e tracciare le nuove idee per sconfiggere la crisi, e delineare il futuro della Fiaip – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionisti.
Molte le associazioni di categoria del settore immobiliare che hanno portato un saluto all’ Assemblea Congressuale della Fiaip. Tra queste Confedilizia e i partner internazionali di Fiaip tra cui Nar (National Association of Realtors) e Cei (Confederation Europeenne de l’Immobilier). Sebbene si intraveda all’ orizzonte per gli operatori una certa fiducia, è chiaro ormai come in piena crisi il settore immobiliare, che in Italia rappresenta oltre il 17% del Pil nazionale, necessiti da subito interventi immediati per gli operatori nazionali e per rianimare il mercato.
“Sono ottimista e penso che il mercato immobiliare sia pronto a ripartire nel 2010”. Lo ha affermato Manuel Negrao, Presidente della Confederation europeenne de l’ immobilier (Cei) che riunisce le più importanti associazioni degli agenti immobiliari, a margine del Congresso nazionale della Fiaip di Taormina.
“Il business – ha proseguito Negrao – comincerà a dare segni di risveglio in Germania, Francia e Portogallo, ma qualcosa si muoverà anche nel Regno Unito. Per quel che riguarda l’ Italia, se gli altri Paesi crescono, anche l’ Italia seguirà”. I segni di miglioramento sono presenti sia dal punto di vista dei consumatori sia da quello degli istituti di credito.
“La gente ha maggiore fiducia nella situazione economica – spiega Negrao – e anche le banche stanno tornando a finanziare le famiglie. Il mercato immobiliare, in ogni caso, non tornerà ai livelli precrisi del 2007. Abbiamo avuto tempi d’ oro – prosegue il presidente della Confederation Europeenne de l’ Immobilier – ma i tempi d’ oro non durano per sempre e credo che non torneranno più. Oggi abbiamo un mercato più maturo e questa è una buona notizia perché avremo una situazione più armonizzata e con prezzi giusti“.
Anche gli agenti immobiliari devono attrezzarsi per gestire il nuovo contesto economico: “Dobbiamo prepararci alla ripresa“, ha detto Negrao agli agenti della Fiaip. In questo senso un ruolo fondamentale sarà dato dalla creazione di uno standard europeo per i servizi degli agenti immobiliari: “I benefici di una normativa europea riguardano una migliorata competività all’ interno del mercato europeo e questo ci consentirà di migliorare l’ efficienza del settore”.
Fonte: Ufficio Stampa Fiaip
RistrutturART 20 Ottobre 2009 il 15:56
Oggi si contano, nel residenziale,in Italia, almeno 250.000 nuovi alloggi ultimati o in fase di ultimazione in attesa di essere venduti, e 50.000 solo in Lombardia.
Tra l’altro gli ingenti investimenti edilizi che si stanno impostando in alcune citta’, fra le quali Milano, per operazioni di trasformazione urbanistica e di sostituzione edilizia, che beneficieranno anche dei premi volumetrici previsti dalle diverse leggi regionali, rischiano di inflazionare il mercato con un’offerta esorbitante di nuovo prodotto edilizio.
Il mercato dunque manterra’ una certa stabilita’ dei prezzi e dei valori se non si innalzera’ sensibilmente il cosiddetto flottante (l’ammontare annuale delle transazioni relative agli investimenti non strutturali; cioe’ legati all’utilizzazione diretta dell’immobile) che storicamente si è aggirato attorno all’ 1-1,5 % del valore dello stock immobiliare complessivo.
Questo innalzamento puo’ derivare o da una sovraproduzione edilizia, o dall’esigenza dei proprietari di monetizzare l’investimento a causa della crisi economica in atto, ovvero ancora dallo scarso interesse economico a mantenerlo a causa di una riduzione della remunerativita’ odell’aumento dei costi di gestione e del carico fiscale.
Ebbene è opportuno che questi investitori non siano dissuasi dal mantenere in vita il proprio investimento dalla permanenza di politiche fiscali punitive.
Si potrebbe diversamente innescare un effetto domino assai preoccupante.