I costi per la ricostruzione delle case danneggiate dal terremoto saranno al 100% a carico del Governo. A ribadirlo è il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in un’ audizione al Senato. E un’ ulteriore conferma arriva da Silvio Berlusconi in persona: uno degli emendamenti del Governo al decreto Abruzzo, “visitati” dal Consiglio dei ministri, consentirà, in presenza di una perizia di un professionista, di ottenere un contributo a fondo perduto anche superiore ai 150 mila euro previsti dal Dl.
Un altro ritocco affiderà al sindaco dell’ Aquila la responsabilità, d’ intesa con il presidente della regione, della ricostruzione nel capoluogo abruzzese. Emendamenti che però non sono ancora arrivati in commissione Ambiente, dove invece sono piovute oltre 600 proposte di modifica dai gruppi parlamentari (meno di 150 dalla maggioranza). Il tutto mentre dai tecnici del Senato arrivavano diverse richieste di chiarimento all’ esecutivo sul DL. A cominciare da quella sulla fruizione del credito d’ imposta per ricostruzione e la riparazione degli immobili danneggiati.
Perplessità vengono espresse nel dossier del Servizio bilancio di palazzo Madama anche sull’ erogazione del contributo per la ricostruzione delle prime case: “Viene ipotizzato in cifra fissa e pari rispettivamente ai citati 150 mila e 80 mila euro, senza che venga esplicitato a quale quota di ammontare di spese totali sostenute dovrebbero corrispondere i citati due valori di credito di imposta concessi, così come nulla viene precisato circa le modalità di recupero”.
In generale sono quasi tutte le coperture del decreto a finire nel mirino dei tecnici del Senato. Chiarimenti sono sollecitati anche sugli oneri per l’ assistenza e sulle eventuali ricadute negative sui conti pubblici derivanti dalla deroghe al Patto di stabilità interno. Nessun problema invece dalle misure sui giochi, che anzi potrebbero garantire più entrate rispetto ai 100 milioni attesi. Quanto al cammino del Dl, i correttivi dell’ Esecutivo dovrebbero arrivare all’ inizio della prossima settimana, anche se comincia ad aleggiare il fantasma della fiducia.
Tornando all’ audizione di Bertolaso, il capo della Protezione civile formula una promessa: più della metà degli sfollati rientreranno al termine delle verifiche nelle abitazioni agibili, ma prima che arrivi il freddo tutti quelli che hanno la casa inagibile staranno sotto un tetto, a costo di requisire appartamenti sfitti se non ci saranno alternative. Bertolaso spiega che nei prossimi giorni arriverà una prima ordinanza per rendere operative le misure sulla ricostruzione leggera (case provvisorie), poi alla fine di giugno, una volta approvato il Dl dal Parlamento, ne sarà emanata una seconda sulla ricostruzione pesante (abitazioni inagibili).
Rispetto alle polemiche sulle sue competenze, Bertolaso si limita ad affermare: se il premier si chiama in un modo o nell’ altro non è un mio problema. E aggiunge: “Avrei potuto lasciare l’ incarico il 6 maggio, a conclusione della fase emergenziale. Mi è stato chiesto di continuare, lo faccio, gratis, ma se i consigli comunali” decideranno diversamente sarò la persona più felice in Italia.
antonio rosa 1 Giugno 2009 il 19:28
vorrei sapere se saranno ricostruite a carico dello stato anche le seconde e terze case. grazie