La Confedilizia calcola che in Italia vi siano fra i 700 e gli 800 mila immobili inabitabili perché da ristrutturare o da rimettere in pristino, in gran parte situati nei centri storici. Le annunciate disposizioni del Governo in materia di edilizia, secondo l’ Organizzazione della proprietà immobiliare, renderebbero più facile l’ utilizzo di questi immobili per i casi in cui i proprietari siano intenzionati ad adibire gli stessi a loro abitazione.
Molti di essi potrebbero peraltro anche essere destinati all’ affitto a canoni agevolati, vale a dire stabiliti dagli accordi stipulati dalla Confedilizia in tutta Italia con i sindacati degli inquilini, come prevede la legge. Ma perché tali immobili vengano destinati alla locazione, occorre che l’ affitto torni ad avere una redditività, ed è per questo che la Confedilizia chiede che la maggioranza dando attuazione, fra l’ altro, ad un preciso punto del suo programma introduca per i contratti di locazione agevolati una cedolare secca del 18 – 20%.
L’ introduzione della cedolare secca per i contratti di locazione agevolati che, secondo i calcoli dell’ Ufficio Studi della Confedilizia, costerebbe all’ Erario meno di 200 milioni di euro contribuirebbe, da un lato, a rilanciare l’ affitto e, dall’ altro, ad agevolare tutte quelle famiglie che sono alla ricerca di immobili in affitto, magari quale via d’ uscita da mutui già in essere ovvero quale alternativa all’ accensione di nuovi.