Reinventarsi un percorso professionale dopo i 40 anni, ravvivare la propria attività professionale, battere la crisi: sono queste le motivazioni che portano a scegliere l’ amministrazione di immobili. Lo conferma l’ ANAMMI, l’ Associazione Nazional – europea degli amministratori di immobili che, in fase di avvio dei prossimi corsi di formazione, ha analizzato i dati relativi al 2008, scoprendo che proprio la crisi ha indotto molti a puntare sull’ amministrazione condominiale. È questo, nel 70% dei casi, l’ identikit del neo – amministratore di condominio: maschio, ultraquarantenne, con una gran voglia di fare e le idee chiare sui suoi obiettivi professionali.
“La motivazione predominante tra i neo – iscritti dello scorso anno è soprattutto una: la paura di essere tagliato fuori dal mondo del lavoro – spiega infatti Giuseppe Bica, presidente dell’ associazione –. Questo timore è ancora più forte per i lavoratori autonomi, che cercano filoni professionali di sicuro impatto, o per chi si ritrova disoccupato e vuole reinventarsi professionalmente”.
Le cifre, in tal senso, sono positive: lo scorso anno, 760 nuovi iscritti, di cui 509 uomini. Anche l’ età è salita: 470 iscritti hanno un’ età superiore ai 50 anni. Amministrare condomini, insomma, è visto come una valida alternativa per ricollocarsi. Tuttavia anche i giovani fanno la loro parte, coprendo quasi un terzo degli iscritti per il 2008. “Gli aspiranti amministratori indagano a fondo sulle prospettive professionali – spiega il presidente dell’ Associazione – sulla vita associativa e sulla formazione continua, che per noi rappresenta uno degli obblighi essenziali per i soci”.
Inoltre, sottolinea Bica, “una costante dei colloqui con i nuovi iscritti è stata la grande voglia di fare, unita ad una rivalutazione del lavoro autonomo”. Non è un caso che un iscritto su tre sia laureato. Tra i diplomati, a propendere per questa strada sono geometri, ragionieri e, in generale, tutti coloro che hanno operato in ambiti amministrativi e contabili. Tra le modalità di formazione, quella preferita resta il corso tradizionale in aula (quasi l’ 80% degli iscritti). Cresce peraltro l’ interesse per i corsi on – line, scelti da 218 soci.
Dai dati generali relativi ai 13mila associati dell’ ANAMMI emerge anche la tendenza a strutturare l’ attività in maniera sempre più articolata. “Il 60% dei nostri associati – afferma il presidente dell’ ANAMMI – ha scelto di crearsi un proprio studio professionale, anche di piccole dimensioni”.