L’ invenduto di immobili interesserebbe poco meno di 40.000 abitazioni, secondo il Cresme. Bisognerebbe darle in affitto per raggiungere due obiettivi in uno: rendere subito disponibili unità abitative che servono e non sprecare ulteriori risorse e ulteriore terreno libero per costruire immobili che verranno pronti nel giro di anni, nel frattempo fornendo l’ occasione per nuovi blocchi di sfratti.
Lo afferma il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, il quale così dichiara: “Questo Piano casa (già pronto, solo da attuare, non di là da venire) richiede l’ intervento dello Stato per certe zone e degli enti locali in altre. Nelle grandi aree metropolitane dovrebbe essere lo Stato a garantire i proprietari dai rischi di morosità, mentre nei Comuni capoluoghi di provincia, o comunque minori, dovrebbero intervenire gli enti locali con adeguati abbattimenti dell’ Ici, per incentivare l’ offerta di locazione, ora condizionata dall’ alta fiscalità (locale ed erariale) e da una redditività da affitto inesistente. I contratti di locazione di questo Piano casa dovrebbero tutti essere stipulati secondo il modello contrattuale dei contratti agevolati (i cosiddetti 3 + 2)”.
La Confedilizia è a disposizione anche degli enti locali interessati per fornire ogni delucidazione, rilevando che si potrebbe avere l’ immediata disponibilità della gran parte delle 40.000 abitazioni senza attendere la costruzione di nuovi alloggi, che richiede tempo e che porterebbe comunque ad avere, a suo tempo, la disponibilità di non più di 20.000 alloggi.
Casa: dare in affitto le abitazioni invendute
di 10 Febbraio 2009Commenta