La certificazione di sostenibilità ambientale sarà obbligatoria per Ater ed edifici pubblici, facoltativa per quelli privati
La certificazione comprenderà incentivi e bonus volumetrici, in base al Decreto Legislativo 115/2008, e si applicherà agli edifici con destinazione residenziale, direzionale e ai servizi. Riguarderà la progettazione e realizzazione di nuovi edifici, la ristrutturazione edilizia e urbanistica e il riconoscimento delle caratteristiche ambientali di fabbricati e il riconoscimento delle caratteristiche ambientali di fabbricati esistenti, anche se sottoposti a interventi che non rientrano nelle ristrutturazioni.
La certificazione è subordinata alla verifica della qualità ambientale esterna e interna, al risparmio delle risorse naturali, alla riduzione dei consumi energetici e del carico ambientale, alla gestione dei servizi e all’ integrazione con il sistema di mobilità pubblica.
Inoltre per la certificazione energetica è prevista la presentazione di una richiesta all’ Arpa, corredata da una relazione sulle soluzioni proposte, una documentazione sulle prestazioni ambientali del fabbricato e la dichiarazione del direttore dei lavori circa la conformità dell’ opera. Dopo 30 giorni l’ Arpa rilascia una certificazione valida per 10 anni dopo i quali decadono tutti gli incentivi e i benefici connessi.
I comuni devono adeguare i propri regolamenti entro 8 mesi dall’ entrata in vigore della legge, dando spazio al recupero delle acque piovane, disposizione obbligatoria per gli edifici con superficie maggiore ai 100 metri quadri o dotati di aree verdi irrigabili pertinenziali maggiori di 200 metri quadri.
Vanno presi in considerazione altri fattori importanti: la permeabilità dei suoli, il risparmio energetico e l’ esposizione solare. Per gli edifici di nuova costruzione è obbligatoria l’ installazione di pannelli fotovoltaici. Una pratica intrapresa con il Decreto Legislativo 192/2005, che prevede la produzione del 50% di acqua calda per i nuovi fabbricati.