Enel: energia nucleare sempre piu accettata

di Redazione 2

In sensibile crescita il consenso verso il nucleare in Europa secondo un recente sondaggio Eurobarometro. Soprattutto in Italia, ove la percentuale tra favorevoli e contrari è ormai la stessa. Cresce il sostegno all’energia nucleare in Europa. Secondo il sondaggio reso noto da Eurobarometro lo scorso mese di giugno la percentuale tra favorevoli (44%) e contrari (45%) all’utilizzo del nucleare per la produzione di energia elettrica è ormai praticamente la stessa (gli indecisi sono circa l’11%). Ma con trend nettamente orientato verso i sostenitori. Un precedente sondaggio di Eurobarometro del 2005, infatti, registrava una percentuale del 54% contraria al nucleare, contro il 37 % a favore (indecisi 8%). Da segnalare, inoltre, che il sostegno all’energia nucleare è più forte nei Paesi che già utilizzano tale fonte di energia. Probabile indicazione, questa, che l’opposizione nei Paesi che non hanno centrali in esercizio è spesso di tipo ideologico, basata cioè su opinioni non confrontate con la realtà dei fatti. Per quanto riguarda il nostro Paese, il sondaggio rileva che la percentuale dei cittadini favorevoli al nucleare è balzata dal 30% del 2005 al 43% attuale, mentre quelli “contrari” sono scesi dal 55% al 45% (gli indecisi hanno seguito l’identico andamento europeo, salendo dall’8 al 11%). Rispetto al medesimo sondaggio di tre anni fa – osserva Eurobarometro – sono proprio gli italiani che hanno fatto registrare il maggior incremento a favore, cosa tanto più significativa in quanto in Italia non ci sono centrali elettronucleari in servizio, ma sono invece molto attivi i movimenti di opposizione.

Nel complesso dell’Unione i “favorevoli” sono aumentati di 7 punti percentuali, raggiungendo il 44%, mentre i contrari sono diminuiti di 10 punti, al 45%. Benché il reale livello di conoscenze sia fortemente condizionato dalla maggiore o minore vicinanza di impianti in esercizio, e siano ben 15 i Paesi UE che utilizzano l’energia nucleare, secondo Eurobarometro le conoscenze degli europei sulla tecnologia nucleare sono comunque limitate, in particolare sugli aspetti relativi alla sicurezza e alla gestione dei rifiuti. La grande maggioranza dei cittadini, ad esempio, non fa distinzione tra le diverse tipologie di rifiuti nucleari, ed è convinta che tutti i rifiuti, senza eccezione, siano “pericolosissimi”.

A fronte di questa relativa “ignoranza” (o forse proprio per questo) sono proprio gli aspetti della sicurezza e della gestione dei rifiuti quelli considerati fondamentali dagli oppositori. Quasi il 40% dei contrari afferma che sarebbe disposto a cambiare opinione se esistesse una soluzione definitiva e sicura per la gestione dei rifiuti radioattivi. Mentre la maggioranza (sempre del gruppo degli oppositori) ritiene che sia necessario opporsi a tale tecnologia proprio perché è convinta che non esista una soluzione accettabile per i rifiuti. Non solo, gli europei riconoscono che l’energia nucleare ha numerosi aspetti positivi. La grande maggioranza ammette che il ricorso al nucleare è vantaggioso perché permette di diversificare positivamente le fonti di energia (64%), riduce la dipendenza dagli idrocarburi (63%) e consente di lottare efficacemente contro l’effetto serra (62%). Sugli aspetti favorevoli predomina, tuttavia, la percezione dei rischi, connessi in particolare alle scorie prodotte dai reattori e, in misura minore, ai timori dei possibili effetti sulla salute e sull’ambiente di eventuali fughe radioattive.
In conclusione appare evidente come negli ultimi anni sia cresciuta una attitudine positiva nei confronti dell’energia nucleare. È sempre più sentita l’esigenza di una maggiore informazione imparziale, come pure di poter partecipare direttamente ai processi decisionali, ad esempio riguardanti la localizzazione e la tipologia dei depositi finali dei rifiuti.

www.enel.it

Commenti (2)

  1. Sì, fu un grave errore il referendum contro il nucleare, che comportò anche un rallentamento dello sviluppo della fisica nucleare, quindi della conoscenza e, in ultima analisi, fu un ostacolo allo sviluppo della civiltà. Tutti sanno bene che le riserve di petrolio della Terra non sono illimitate: ne avremo ancora per alcune decine di anni. E dopo, che faremo? Sicuramente occorre sfruttare anche tutte le possibili risorse naturali: energia solare, eolica, etc. Ma queste ultime non potranno mai coprire tutto il fabbisogno di energia, sempre crescente, del nostro pianeta. Unica soluzione: l’energia nucleare, la stessa prodotta sul Sole. E allora, cosa aspettiamo? Siamo già in forte ritardo rispetto agli altri Paesi. Vedrete, se il progetto verrà affrontato con impegno dal Parlamento, che il prezzo del petrolio calerà e così, finalmente, i produttori di greggio torneranno a considerare che la ricchezza ed il benessere dei loro paesi non devono provenire dal sottosuolo, ma dal lavoro della gente. Naturalmente, i fisici dovranno essere coinvolti ed incoraggiati per migliorare gli impianti nucleari, in modo da renderli privi di pericoli. Concludendo, voglio precisare che l’energia nucleare a cui principalmente mi riferisco non è quella prodotta dalla “fissione” (che comporta scorie radioattive), ma quella proveniente dalla “fusione” (che non produce tali scorie, o ne produce pochissime e non pericolose), il cui studio è ancora poco sviluppato (… sussistono tuttora problemi tecnici che si spera di risolvere in qualche decennio …), perché alcuni Paesi non hanno incoraggiato molto la ricerca e, per risolvere il problema energetico, hanno preferito comprare il petrolio, preoccupandosi più del presente che del futuro, peraltro non così lontano. Comunque, meglio tardi che mai.

  2. Caro cittadino, dimentichi che sul Sole non ci vive nessuno….. 🙂 Il nucleare crea più danni che benefici, informati! Non tutti sanno inoltre che anche di uranio ce nè poco e anche con le centrali nucleari prima o poi rimarremmo a secco di “carburante” per farle funzionare e allora cosa faremo? l’unica alternativa sono le risorse naturali e la riduzione dei consumi (leggiti il libro di Pallante: La decrescita felice). Io ho scritto all’ENEL ho proposto che sul mio tetto installino dei pannelli fotovoltaici, che mi importa del conto energia se devo tirar fuori 20.000 euro? l’energia prodotta in eccesso gliela regalo! io non pago i pannelli e la corrente che utilizzo, l’ENEL non mi paga l’affitto del tetto per produrre energia, energia che può rivendere alle fabbriche, ai negozi o ai cittadini che non “concedono” il loro tetto per i pannelli, semplice no? forse troppo semplice e soprattutto anti economico per i petrolieri e quindi la mia resta utopia. E l’ENEL non mi risponde….. forse perchè sono il solo a fare questa proposta, ma se fossimo in tanti….. FORZA ALLORA!

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