Nel mirino anche estero-residenze fittizie, elementi rilevanti per il redditometro, commercio abusivo. Un accordo importante, quello siglato oggi dall’assessore al Bilancio del Comune di Torino, Gianguido Passoni, e dal direttore regionale dell’agenzia delle Entrate, Gianni Giammarino. È il primo protocollo d’intesa in Italia sulla compartecipazione degli enti locali alla lotta all’evasione fiscale, che consentirà al Comune di incassare il 30% delle somme recuperate dall’erario. Si tratta di una svolta decisiva, che segna il punto di arrivo di un lungo percorso. Infatti, già il “collegato” alla legge finanziaria per l’anno 2006 prevedeva la partecipazione dei Comuni all’accertamento dell’evasione fiscale. Una partecipazione gratificata dal riconoscimento di una quota pari al 30% delle somme recuperate a titolo definitivo a seguito di segnalazioni qualificate da parte del Comune che abbiano garantito il buon esito dell’accertamento fiscale.
Il 3 dicembre 2007, poi, un provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate ha individuato le prime specifiche tecniche per l’applicazione concreta della norma e ha demandato alle direzioni regionali la definizione degli accordi con i Comuni interessati. Il protocollo d’intesa siglato oggi stabilisce il primo accordo quadro. All’agenzia delle Entrate dovranno pervenire da parte del Comune segnalazioni “qualificate”, cioè che abbiano elementi probatori immediatamente utilizzabili ai fini dell’accertamento fiscale. I settori d’intervento riguardano il commercio, le professioni, l’urbanistica, la proprietà edilizia, le residenze fittizie all’estero, la disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva.
Il primo settore di intervento, sul quale interverrà un protocollo specifico, si avvarrà dell’apporto della polizia municipale. Si punterà innanzitutto sul contrasto agli affitti in nero, grazie a un questionario da utilizzare negli ordinari controlli sul territorio, finalizzato ad acquisire le informazioni di interesse dell’agenzia delle Entrate per l’espletamento delle attività di controllo fiscale. La polizia municipale, inoltre, segnalerà alla direzione regionale eventuali situazioni sintomatiche di evasione fiscale riguardanti le proprietà edilizie e il patrimonio immobiliare di particolari categorie di contribuenti.
La collaborazione non è limitata al controllo delle locazioni, ma comprende anche interventi specifici per smascherare le residenze fittizie all’estero, il commercio abusivo, e il possesso di particolari beni, indicatori di capacità contributiva superiore a quella dichiarata. Seguiranno ulteriori accordi per regolare le modalità di intervento in altri settori di interesse o competenza degli uffici comunali. “Dagli enti locali – sottolinea l’assessore Passoni – può giungere un contributo determinante nella lotta all’evasione fiscale. L’accordo con l’agenzia delle Entrate darà risultati sicuramente importanti in termini di accertamento e recupero delle somme non versate all’erario. Mi auguro – conclude l’assessore – che l’esempio di Torino venga presto seguito da altri Comuni”. “È un giorno importante”, afferma il direttore Giammarino. “L’aspetto più significativo dell’intesa è l’aver stabilito una sinergia istituzionale, per fare fronte comune contro l’evasione fiscale. Da oggi il comune di Torino sarà un prezioso alleato del Fisco, a tutta vantaggio della collettività”.