Iride, la società nata dalla fusione delle due ex aziende elettriche municipalizzate AEM e AMGA e controllata dai Comuni di Torino e Genova, sta valutando l’ipotesi di fusione con altre aziende energetiche dell’Emilia Romagna. Si tratta di Enìa (nata dalle ex municipalizzate di Parma, Piacenza e Reggio Emilia) e di Hera (nata dalle ex municipalizzate di Bologna, Modena, Ravenna, Ferrara, Forlì, Imola, Cesena, Rimini). L’argomento è stato discusso oggi a Torino nella seduta congiunta della Prima Commissione consiliare e della conferenza dei Capigruppo del Consiglio comunale, presieduta da Gioacchino Cuntrò. Sono intervenuti il vicesindaco Tom Dealessandri e l’amministratore delegato di Iride, Roberto Garbati. L’audizione dei vertici dell’azienda era stata chiesta dal gruppo consiliare di Alleanza Nazionale, in seguito alle dichiarazioni del sindaco di Parma, Pietro Vignali, che aveva ipotizzato l’ingresso nel mercato della produzione di energia nucleare del nuovo colosso energetico che potrebbe nascere dalla fusione delle tre società.
Se le tre aziende, tutte quotate in borsa a Milano, si aggregassero, darebbero vita a un gruppo multiregionale (il primo in Italia) da oltre 11.000 dipendenti e con una capitalizzazione di oltre 5 miliardi di euro, in grado di servire più di 6 milioni di cittadini. Il nuovo soggetto assumerebbe una grande valenza strategica e sarebbe in grado di competere nel mercato del nucleare. “Il nucleare” – ha spiegato l’ingegner Garbati – “è una prospettiva da prendere in considerazione. E’ giusto preoccuparsene ora, per poi prendere le decisioni del caso”. Decisioni che, ha ribadito il vicesindaco Dealessandri, saranno politiche. “La discussione è ancora aperta, anche a livello nazionale” – ha affermato il numero due di Palazzo Civico – “E non mi risulta che alcuna delle tre società abbia progetti orientati in questa direzione”. Attualmente, le tre aziende hanno aperto una trattativa in esclusiva per valutare le ipotesi di una possibile integrazione industriale e societaria, attraverso uno Steering Committee (Comitato di coordinamento) composto dai vertici delle tre società. I risultati degli studi e le proposte sono attesi in autunno. Poi, la parola passerà ai rispettivi azionisti, quindi anche al Comune di Torino, per la decisione definitiva.
Torino verso il nucleare…?
di 19 Giugno 2008Commenta