Ne parla La Stampa presentandola come un sistema di fusione della natura con l’architettura. Si chiama casa in pendenza, o così la chiamano tutti ed è stata realizzata a Bolzano. Siamo nel contesto più ampio delle Strutture in Pendenza.
Il cuore della presentazione fatta dal quotidiano torinese insiste sui materiali e sulla scelta del posizionamento della struttura.
Un edificio costruito seguendo l’andamento del terreno, giocando con le forme del paesaggio, una villa che si fonde con il contesto in cui si trova. Anzi, in cui il contesto influisce sull’impianto progettuale. La copertura della casa, per esempio, sono vigneti, che rafforzano la simbiosi con il paesaggio. L’edificio è una casa, ma anche una cantina, che da questa struttura esce rafforzata, definendo e determinando gli spazi in una sorta di dialogo tra esterno ed interno.
In continuità con la struttura esterna, l’interior della casa in pendenza è caratterizzato da un flusso di corrispondenze geometriche sia nella suddivisione degli spazi che negli arredi. Le collezioni di rubinetteria CEA sono state scelte per l’ambiente cucina e per l’ambiente bagno.
Si tratta di un involucro in pietra naturale di Novacella che insiste in un terreno collinoso, non disturba affatto il paesaggio viticolo bolzanino ma ne diventa parte integrante. Lo studio Bergmeisterwolf architekten è sempre stato all’avanguardia nei suoi progetti e non è la prima volta che si dedica a questa idea della casa in pendenza. Il suo obiettivo in ogni costruzione è quello di armonizzare il paesaggio con la materia scelta per l’edificio. Non soltanto uno stile di costruzione ma una vera e propria filosofia.