Ci sono tre tipi di agevolazioni che in questo momento stanno avendo molto successo e riguardano le abitazioni principali. Si tratta del bonus ristrutturazioni, del conto termico e del risparmio energetico.
Anche se spesso arriva in calce, adesso lo prendiamo in esame subito, si tratta del conto termico:
è la possibilità per tutte le opere che migliorano l’efficienza energetica (e tra questa ad esempio anche l’acquisto di caldaie o scaldaacqua a pompa di calore, esclusi dal bonus del 65%). Il conto termico non è un incentivo fiscale ma un contributo diretto. C’è un plafond di 700 milioni di euro e le domande si possono fare sul sito www.gse.it. Il contributo dipende dal tipo di intervento e dalla zona climatica in cui si trova l’immobile: ad esempio l’installazione di una pompa di calore per un impianto di piccola potenza dà luogo a incentivi da 3.404 a 5.261 euro erogati in due anni, una scaldaacqua a pompa di calore fino a 150 litri dà diritto a 400 euro in un anno; si sale a 700 euro ma restituiti in due anni per impianti di capienza superiore.
Per quanto riguarda il bonus risparmio energetico, senza entrare nel merito dei tre scaglioni di reddito, diremo che
Il bonus fiscale per le opere finalizzate al risparmio energetico è del 65% con restituzione fiscale in dieci anni.
Resta fuori soltanto il bonus ristrutturazioni. Sempre con l’aiuto del Corriere della Sera ne introduciamo i termini:
La detrazione del 50% per i lavori interni spetta per le opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Attenzione ai termini: quelle citate sono tutte categorie edilizie ben definite, che necessitano di autorizzazione dal Comune e che si possono realizzare solo con un progetto di un tecnico abilitato.