La tempesta finanziaria sconquassa le borse internazionali, gela la propensione all’acquisto, rimette in discussione le scelte tutte, da quelle quotidiane a quelle a breve-medio-lungo periodo.
I mass media esaltano lo “scoop”, titolano la “crisi”, ovunque trasmettono “paura e insicurezza”. Anche le migliori “Alchimie di marketing” anche se sfornano novità a ritmo quotidiano frenano “la tendenza al ribasso” e non permettono l’arresto di certe situazioni di mercato, vedi grande distribuzione e mercato auto. Il “Barile dell’oro nero”, il gasolio e la benzina, il dollaro usa, l’Euro, i derivati, le c.d. catene di Sant’Antonio usate nella “Finanza Creativa” del mondo bancario e assicurativo, il vortice della speculazione, l’assenza di “Etica professionale” per le Banche di Affari e per i suoi Leaders ha consolidato varie situazioni di default.
Le transazioni immobiliari sono calate in generale in Italia anche i prezzi di acquisto in alcune città italiane per alcune tipologie e location di immobili. Particolari abitazioni, soprattutto nelle aree metropolitane erano pregiate a basso contenuto di qualità -servizi.
Secondo l’OMI, Osservatorio Mercato Immobiliare, pubblicato a cura dell’Agenzia del Territorio il numero medio delle transazioni immobiliari è diminuito. Ci sono alcuni analisti che prevedono situazioni di pesante appiattimento del mercato RE mentre altri pronosticano una tenuta dei prezzi solo per immobili con rapporto coerente tra location/tipologia e qualità/prezzo
A dare energia/linfa al mercato immobiliare sarà speriamo la manovra fiscale relativa all’introduzione della Cedolare Secca del 21% sui redditi di locazione, novella che permette di dare fiducia reale all’investimento immobiliare finalizzato al reddito immobiliare caratterizzato da flussi di cassa mensile.
Tutti in generale concordano su prospettive positive di un miglioramento delle quotazioni e delle transazioni per immobili di pregio e di “Rapporto Coerente” rispetto alla generalità del prodotto del RE. È ormai consolidato con prove schiaccianti che l’acquisto e l’investimento immobiliare è sempre stato e sempre sarà il “Bene Rifugio per Eccellenza” con l’opportunità di fare buoni affari di investire il capitale, di capire l’inflazione e di generare plusvalenze oltre e di gran lunga superiore alla perdita del potere di acquisto della moneta.
Se è vero che i tempi di vendita del prodotto immobiliare si sono allungati ma è anche vero che tutte le negatività dei Mass Media sull’economia e sul mercato dei mutui e del RE hanno trasmesso forti negatività, insicurezze incertezze diffondendo paura e timore.
Certamente le trattative relative agli affari immobiliari sono più lente e molto più complesse e richiedono maggiore abilità professionale per l’intermediario immobiliare e maggior liquidità e Merito Creditizio per l’acquirente/investitore.
Nel costituirsi il prezzo delle case di abitazione di norma tiene ed è sempre molto poco trattabile quando il “Prodotto Immobiliare” è stato assoggettato in sintonia con la preventiva ricerca di mercato relativa alle tipologie e caratteristiche coincidenti con le aspettative degli acquisti di zona.
La linfa della “Quiete dopo la Tempesta” potrebbe essere la novella di una manovra fiscale nuova rivolta alla Introduzione di “Agevolazioni fiscali” con “Tassazione Unica” per imprenditori che dedicano attività di investimento nel Mercato Immobiliare, defiscalizzazione di utili e plusvalenze se reinvestite nel mercato del RE.
Oggi la Governance Italiana dovrà prendere “il Toro per le Corna” e generare un trend di positività con “Alchimie Fiscali” questa volta “Pro investitore RE” per dare energia al più importante carro trainante di tutte l’economia l’edilizia in genere ed in particolare il mercato immobiliare.
È necessario altresì introdurre ulteriori norme di garanzia nelle transazioni immobiliari, responsabilizzare ed elevare la figura dell’Agente Immobiliare professionista dell’intermediazione immobiliare affinché la stessa possa essere maggiormente da una parte il Regista del mercato e dall’altra il Garante del risparmio investito.
Armando Barsotti
Centro Studi Fiaip
L’altra faccia della crisi
di 4 Novembre 20111
Maurizio 5 Novembre 2011 il 05:54
30 anni di mutuo voi lo chiamate investimento? I nostri nonni si son costruti e pagati la casa facendo sacrifici e senza un soldo in max 10 anni. Sarà il vostro settore a subire il colpo più grosso per la troppa speculazione che tutta la filiera ha effettuato. In bocca al lupo