Esaminando la domanda cumulata dei primi otto mesi del 2011 e confrontandola con lo stesso periodo degli anni precedenti, risulta sempre inferiore con variazioni da 1 a 3 punti percentuali a seconda dell’anno preso in esame: -10% se confrontato con il 2010, -12% con il 2009, -9% con il 2008 e -11% rispetto al 2007.
Analizzando, invece, l’andamento della domanda cumulata per i primi otto mesi nei diversi anni, solo il 2009 sul 2008 presenta un segno positivo (+4%), mentre tutti gli altri permangono negativi, -3% per il 2010 sul 2009 e -2% per il 2008 sul 2007.

Analizzando la domanda di mutui su base mensile, si conferma il calo della domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane, iniziato a marzo di quest’anno e con un mese di agosto che registra un -18% (dato ponderato sui giorni lavorativi), rispetto al corrispondente mese del 2010. Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.
La distribuzione per fasce di durata conferma lo spostamento della quota parte di domanda di mutui nelle classi superiori ai 20 anni, dinamica in atto già da un anno.
La classe che registra il maggior incremento rimane quella compresa tra i 25 e i 30 anni (con quasi 1,6 punti percentuali in più), che si conferma essere anche quella maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota pari quasi al 31% del totale.
Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, invece, continua lo spostamento verso le classi fino a 100.000 euro; ad agosto 2011 l’importo medio torna sui valori di gennaio 2011, intorno ai 136.000 euro.
Analizzando, infine, la domanda in base all’età dei soggetti richiedenti mutui ipotecari, la classe dai 35 ai 44 anni risulta la più numerosa, con una quota del 35% sul totale; la classe che registra l’aumento maggiore, invece, è quella dei clienti dai 45 ai 54 anni, con un incremento di 0,6 punti percentuali e che si attesta su una quota pari a oltre il 20% del totale.
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