La centrale energetica di nuova generazione basata sull’impiego di energia solare e ideata dalla Ricerca Enel ha ricevuto il premio “Io vivo sostenibile”, patrocinato da Ministero dell’Ambiente, Regione Liguria e Legambiente. La motivazione è nella funzionalità e nella capacità di integrarsi all’interno di paesaggi naturali o di luoghi caratterizzati da rilevante interesse artistico. La Ricerca di Enel ha ideato e progettato, insieme all’Università di Pisa, una centrale energetica di nuova generazione, basata sull’impiego di energia solare, il “Diamante” che, per le sue caratteristiche architettoniche, è adatta a inserirsi, senza creare disarmonie, nei più delicati e svariati contesti paesaggistici di cui l’Italia è ricca. Inoltre, i pannelli fotovoltaici, montati sulle facce di una struttura geodetica di Füller, producono energia elettrica che, quando non viene usata, è conservata sotto forma di idrogeno per essere utilizzata quando il sole non c’è. Il tutto sintetizzato con una costruzione di dimensioni “auree”, fatta di componenti di vetro e acciaio prefabbricati che creano un nuovo tipo di centrale, funzionale e suggestiva, in grado di realizzare una armonia compositiva globale tra architettura, tecnologia e natura.
Per questo innovativo impianto, alla Ricerca di Enel è stato assegnato il premio “Io vivo sostenibile”, patrocinato da Ministero dell’Ambiente, Regione Liguria e Legambiente, nato con l’obiettivo di riconoscere ad enti pubblici, associazioni ambientaliste, imprese e privati cittadini l’impegno preso per fornire un contributo innovativo a sistemi, tecnologie e prodotti in un’ottica di sviluppo sostenibile, rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale.
In particolare, il “Diamante” ha vinto il riconoscimento nella categoria “Ricerca: nuove tecnologie per lo sviluppo sostenibile”, che premia il progetto di un impianto innovativo per la produzione di energia da fonti rinnovabili che nello stesso tempo sia funzionale e presenti la capacità di integrarsi all’interno di paesaggi naturali o di luoghi caratterizzati da rilevante interesse artistico. L’obiettivo – si legge nella motivazione – è attivare percorsi virtuosi di diffusione e valorizzazione delle fonti di energia rinnovabile e sviluppare le tecnologie verso una crescente integrazione degli impianti nell’ambiente circostante.
Il Diamante è costituito da una sfera dal diametro di 8 metri, sorretta da una base alta 4 metri. Trentotto pannelli fotovoltaici al silicio policristallino sono disposti sulla calotta superiore e nel lato orientato a sud. La superficie sferica restante è coperta da 42 pannelli di vetro che proteggono la costruzione dal vento. All’interno, tre sfere del diametro di due metri fungono da serbatoi per l’accumulo d’idrogeno, mediante la tecnologia avanzata degli idruri metallici. L’energia elettrica prodotta è in grado di soddisfare le esigenze di due appartamenti. Il Diamante risulta così una struttura versatile e dinamica, smontabile e rimontabile agevolmente, su cui sarà possibile sperimentare i più evoluti sistemi fotovoltaici man mano che il loro sviluppo tecnologico, che si prevede molto intenso nei prossimi anni, li renderà disponibili sul mercato. Per le prime installazioni del Diamante si stanno studiando due importanti ambientazioni, entrambe nella regione Toscana: il Parco di San Rossore e la villa medicea di Pratolino.
Un Diamante per vivere sostenibile
di 5 Maggio 2008Commenta