Nuove tecnologie a supporto dell’ingegneria
Le applicazioni basate su web, comunemente denominate cloud, sono destinate a diventare lo standard per tutte le applicazioni informatiche. Già da alcuni anni in Autodesk si parla di infinite computing per sottolineare le pressoché infinite capacità di calcolo e simulazione offerte da queste nuove tecnologie rispetto all’analisi computazionale tradizionale: lo stesso lavoro che un computer può fare in 10.000 secondi viene svolto da 10.000 computer in un secondo.

A partire dal 2009 e nel corso del 2010, per rendere sempre più semplici e accessibili le proprie tecnologie di progettazione, Autodesk ha presentato alcune anteprime di applicazioni cloud based. Sul sito di Autodesk Labs (http://labs.autodesk.com/) sono già scaricabili applicazioni cloud based, come HomeStyler, Showroom, AutoCAD WS, PhotoFly, Project Neon, Inventor Optimization. Inoltre, la software house sta già sperimentando alcuni software completamente distribuiti su cloud: Project Twitch consente agli utenti di accedere alle versioni complete di AutoCAD, Inventor, Revit e Maya attraverso un browser Web.
Attualmente il servizio è disponibile solo per il Nord America in quanto è necessario che gli utenti si trovino a breve distanza dal test server. Con Twitch, le applicazioni vengono eseguite su server remoti, i quali inviano la grafica delle applicazioni sugli schermi dei computer degli utenti. Ciò avviene in modo così rapido da rendere praticamente impercettibile qualsiasi ritardo tra l’utente remoto e l’applicazione CAD basata sul server.
Poiché l’hardware del computer dell’utente non viene caricato eccessivamente, i software potrebbero presto essere eseguiti anche su notebook o addirittura su iPad! Il solo requisito necessario è un collegamento affidabile a Internet.
Anche l’ingegneria strutturale sarà presto attraversata da questa rivoluzione tecnologica: Autodesk Revit Structure 2012 è predisposto per fornire all’utente la tecnologia cloud e le nuove suite Autodesk 2012 prevedono la possibilità di avvalersi di servizi in cloud computing.
In pratica, al Cloud saranno sempre più delegati il calcolo intensivo e la simulazione, lasciando all’applicazione “desktop” le attività meno impegnative in termini di risorse.
Prima che l’analisi abbia inizio, sarà possibile eseguire una verifica per validare il modello dal punto di vista analitico. Mentre l’analisi viene effettuata in remoto nel cloud, grazie al supporto dei server, l’utente potrà decidere quale tipo di analisi eseguire e diversi tipi di analisi potranno essere effettuate contemporaneamente.
La potenza di calcolo quindi viene demandata esternamente, mentre il PC dell’ingegnere è libero di continuare a progettare in tutta tranquillità. Mentre l’analisi è in corso, l’utente potrà continuare a lavorare al modello in Revit Structure, con un impatto minimo sulle capacità del processore.
Quando i calcoli sono terminati, l’utente riceve una notifica dei risultati (come stato tensionale e deformazione), i quali potranno poi essere scaricati dal server e visualizzati direttamente in Revit Structure sotto forma di mappe o diagrammi.
Questo approccio rivoluzionario consentirà agli utenti di utilizzare il software in rete senza la necessità di installazioni locali: vedremo ulteriormente cambiare il modo di lavorare a cui siamo abituati, allontanandoci sempre più dall’approccio tradizionale e sfruttando possibilità di dialogo già introdotte dalla metodologia BIM fino a poco tempo fa inimmaginabili.
Interscambio e interoperabilità saranno alla base dell’attività dell’ingegnere, che dovrà aprirsi allo scambio e all’integrazione dei dati.
Per gli ingegneri non sarà più necessario adeguare la potenza di calcolo delle macchine alla performance del software, né sarà più indispensabile attendere che il calcolo venga ultimato prima di procedere in altre attività: il modello di calcolo verrà processato in remoto, lasciando completamente indisturbata la capacità di lavoro della macchina locale, che si comporterà essenzialmente come periferica di lavoro.
Spostando il peso del calcolo sul server saranno sufficienti dei client molto leggeri (notebook, iPad, …) per poter utilizzare il software. Questo porterà a una maggiore mobilità e riduzione degli investimenti in hardware.
Non ci sarà più neanche la necessità di scaricare, installare, aggiornare e manutenere i software mediante successivi service pack, che nel corso di una release possono costituire un numero notevole di aggiornamenti. Inoltre, restando in ambito di interoperabilità, anche i programmi di interfaccia tra i vari software concorrenti a un’unica soluzione saranno automaticamente allineati, evitando spiacevoli sorprese legate al disallineamento tra le versioni.
Il rischio della perdita del dato, per un guasto improvviso o per una caduta di tensione ad oggi demandato alle attività di backup del singolo utente viene praticamente azzerato. Il backup dei dati sarà automaticamente gestito dal Cloud portando una semplificazione del sistema e una riduzione dei costi. Inoltre, poiché i dati risiederanno nel Cloud, non sarà più necessario preoccuparsi di “Pack&Go” giganteschi; sarà sufficiente dare l’accesso ai dati ai collaboratori.
I servizi online estenderanno il valore del desktop e stanno già cambiando il modo in cui gli utenti utilizzano le applicazioni.
È una trasformazione importante, che crea nuovo valore per i clienti, riduce i costi di deployment e vendita, elimina le complessità di acquisto e valorizza l’utilizzo di un portafoglio esteso di prodotti, che è la medesima filosofia alla base delle nuove suite Autodesk 2012.
www.autodesk.it

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