Gli Italiani hanno nuovamente fiducia nel mercato immobiliare: il 54% di loro crede sia il momento giusto per comprare casa.
Questo è il primo dato ricavato dall’elaborazione dell’Indice Immobiliare.it sulla fiducia dei consumatori. L’indagine è stata svolta su un campione di oltre 5.000 uomini e donne che, avendo negli ultimi sei mesi effettuato una ricerca o pubblicato un annuncio immobiliare, sono interessati al tema della ricerca di immobili.

I risultati rivelano ottimismo da parte degli Italiani: se per il 54% di loro è un buon momento per acquistare casa, per il 16% del campione analizzato prevale l’idea che il mercato sarà in condizioni migliori il prossimo anno ed occorrerà, quindi, attendere un po’ prima di pensare a comprare casa. Pensa non sia un buon momento per acquistare, invece, il 15% degli intervistati. Per quanto riguarda l’altra faccia della medaglia, vale a dire l’idea che sia il momento adatto per vendere casa, dall’indagine è emersa una generale titubanza: la percentuale di chi ritiene sia un buon momento per farlo si ferma al 13%, contro il 61% di chi pensa l’esatto contrario.
Il motivo è principalmente riscontrabile nel fatto che la valutazione dell’immobile è spesso più bassa di quanto non fosse 2-3 anni fa, per questo chi possiede un immobile è restio a venderlo, rimandando la decisione in vista della ripresa dei prezzi. Preferirebbe, infatti, attendere un anno nella speranza di tempi migliori, il 12% del campione.
Per quel che concerne i sentimenti circa l’andamento dei prezzi degli immobili emerge, ancora una volta, ottimismo: nel 43% dei casi prevale l’idea che, nei prossimi dodici mesi, i prezzi di vendita resteranno sostanzialmente stabili, mentre per il 29% degli intervistati addirittura caleranno; solo nel 20% del campione censito la sensazione è di segno opposto, con l’idea che invece si assisterà a un incremento dei prezzi degli immobili.
Secondo l’Ance la crisi continua a mordere il settore delle costruzioni: -6,4% investimenti nel 2010. Per il 2011 rileva un peggioramento rispetto alle aspettative evidenziate nell’Osservatorio dello scorso novembre, con una flessione del 4% rispetto alla precedente indicazione del 2,4%; preoccupano anche le previsioni per il 2012: -3,2% degli investimenti.
Gli eventuali effetti benefici del Piano città, previsto nel recente Decreto sviluppo del Governo, potrebbero cominciare a dare i primi frutti solo sul finire del prossimo anno. In cinque anni, dal 2008 al 2012, il settore delle costruzioni avrà così perso il 22,3% in termini reali, riportandosi ai livelli di produzione osservati nel 1994.
Soffrono tutti i comparti e, in particolare, la produzione di nuove abitazioni è al -35,5% ma anche l’edilizia non residenziale privata (uffici, capannoni industriali), è diminuita del 19,2%. I lavori pubblici, nello stesso periodo, sono scesi del 28,7%. A tenere sono solo gli interventi di ristrutturazione che mantengono i livelli produttivi dell’anno precedente al +0,5% e al +0,9% nel quinquennio.
Anche le compravendite che nel 2010 avevano segnato una modesta ripresa (+0,4%), nel primo trimestre del 2011 tornano a scendere con un -3,7%. Questi numeri si traducono in pesanti ricadute sulla tenuta della struttura produttiva e sull’occupazione nel settore.
Produzione edilizia giù dell’1,1% nell’area euro e dello 0,9% nell’Ue allargata a 27, nel mese di maggio. Lo comunica Eurostat, precisando che il mese precedente era aumentata dell’1,2% nell’Eurozona, mentre era calata dello 0,5% nei 27 Paesi. Su base annuale, rispetto a maggio del 2010, la produzione edilizia e’ scesa dell’1,9% nell’area euro e dell’1% nell’Ue a 27.
Per quanto riguarda l’Italia, il dato relativo a maggio è confidenziale, mentre ad aprile era stato registrato un +0,8%. Su base mensile, i cali più rilevanti sono stati registrati in Slovenia (-9,8%), Olanda (-2,3%) e Slovacchia (-1,3%), mentre gli aumenti più significativi si registrano in Ungheria (+6,5%), Polonia (+3,7%) e Romania (+2,9%).
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