Bosch e Basf lavoreranno fianco a fianco per le ricerche sul fotovoltaico organico (FVO). Hanno siglato di recente una partnership per lo sviluppo di una nuova generazione di pannelli fotovoltaici che renderanno l’energia solare più competitiva, contribuendo in modo fattivo alla riduzione delle emissioni dei gas serra e alla conservazione delle risorse non rinnovabili. Un impianto fotovoltaico permette la conversione diretta di luce solare in energia elettrica (1). Il nome deriva da “photos”, (dal greco luce), e “volta”, (da Alessandro Volta, il pioniere degli studi sull’elettricità).
Bosch si è impegnata nello sviluppo di una nuova generazione di pannelli fotovoltaici, offrendo una tecnologia in grado di coniugare sicurezza energetica ed efficienza economica. Lo scopo è quello di utilizzare nuovi materiali, diversi dal tradizionale silicio, processi di produzione e tecnologie di installazione per rendere le celle solari organiche più convenienti ed efficienti nel lungo periodo.
L’obiettivo è di passare, entro il 2015, dall’attuale 5% al 10% della radiazione solare assorbita, che può essere convertita in energia elettrica, con una vita utile della cella solare di almeno 20 anni. La nuova tecnologia permetterà così di aprire la strada alla produzione di energia sostenibile e renderà più competitiva l’energia solare.
La cella organica comprende vari strati, che vengono depositati su un supporto di vetro o su una lamina metallica. Dato che lo spessore complessivo è di soli 250 milionesimi di millimetro, le celle solari organiche hanno una enorme gamma di possibili applicazioni: sono flessibili e sottili quanto un foglio di plastica trasparente. La loro grande leggerezza e la possibilità di produrle in qualsiasi colore permetterà di utilizzarle per i caricabatteria pieghevoli destinati ai cellulari, o per essere applicati sui tettucci delle auto. Si prevede che queste nuove tipologie di celle solari saranno pronte per la commercializzazione (non soltanto per applicazioni di nicchia) a partire dal 2015 e che la loro principale area di applicazione sarà nel settore dell’edilizia, dove le celle prenderanno la forma di uno strato sottile di plastica che ricoprirà i tetti, le finestre o le facciate.
Verso abitazioni totalmente autosufficienti dal punto di vista energetico
Nel 2006 la vendita globale di moduli fotovoltaici è arrivata al valore di 8 miliardi di euro. Secondo le previsioni, il segmento dovrebbe crescere del 20% annuo tra il 2007 e il 2020. Il ministero federale tedesco per la formazione e la ricerca (BMBF) offrirà 60 milioni di euro per le ricerche finalizzate allo sviluppo di questo interessante mercato. I partner industriali dell’iniziativa, tra i quali Bosch e BASF, società chimica leader mondiale nel suo settore, programmano invece di spendere sino a 300 milioni di euro. Questa iniziativa per promuovere il fotovoltaico organico è un esempio di unione sinergica volta a favorire l’investimento in nuove tecnologie a tutela dell’ambiente.
Nel contesto dell’iniziativa il Gruppo Bosch si occuperà dei problemi correlati alla produzione industriale insieme allo sviluppo di soluzioni appropriate. Si vuole utilizzare il fotovoltaico organico per rendere l’energia solare disponibile a un prezzo vantaggioso, con l’obiettivo finale di rendere l’abitazione autosufficiente dal punto di vista energetico.
Bosch ha già fatto importanti progressi in quest’ambito; la società ha già lanciato con successo diverse tecnologie per la produzione di energie rinnovabili, fra cui i collettori solari per la generazione di acqua calda, dispositivi per unità eoliche e bruciatori alimentati a biocombustibili oppure a pellet di legno.
I vantaggi dei materiali organici, rispetto ai semiconduttori inorganici sono particolarmente evidenti nell’ambito delle metodologie produttive. La produzione non richiede grandi quantità di energia ed è quindi decisamente più conveniente.
I moduli fotovoltaici a base di silicio costano circa tre euro per watt picco (Wp), l’unità di misura per la potenza prodotta dalle celle solari. Usando la nuova tecnologia organica si ritiene che, in condizioni comparabili, le celle solari potranno costare meno di un euro per Wp. Per fare un altro esempio, oggi, un metro quadro di moduli solari costa circa 350 euro; grazie al fotovoltaico organico possiamo puntare a ottenere costi inferiori ai cento euro.
(1) La conversione energetica avviene grazie a un dispositivo, la cella fotovoltaica, costituito da un materiale semiconduttore, opportunamente trattato, all’interno del quale si crea un campo elettrico che orienta le cariche elettriche generate dalla interazione della radiazione solare con la struttura elettronica del materiale semiconduttore, dando origine ad un flusso di corrente elettrica. La struttura base di una cella organica è semplice: detta “a sandwich” è composta da un substrato, generalmente vetro ma anche plastica flessibile, e da una o più sottilissime pellicole, che contengono i materiali fotoattivi, frapposte tra due elettrodi conduttivi di cui almeno uno trasparente.
La Divisione Termotecnica del Gruppo Bosch
Leader europeo nella produzione di caldaie e scaldabagni a gas, la Divisione Termotecnica del Gruppo Bosch è presente sul mercato internazionale con 12 marchi, tra i quali, Buderus, Junkers, e.l.m. leblanc, presenti in Italia.
La Divisione, grazie al know-how acquisito e alla coerenza con le linee aziendali di ricerca e innovazione, sicurezza e rispetto dell’ambiente, ha raggiunto traguardi importanti in termini di efficienza, consumi e riduzioni delle emissioni inquinanti.
Nel 2006, con i suoi 12.900 collaboratori, ha visto aumentare il proprio fatturato da 2,6 a 2,8 miliardi di euro. L’andamento favorevole sul mercato delle caldaie a risparmio energetico è stato il fattore determinante della crescita. Tuttavia, sono stati i sistemi che utilizzano fonti di energia rinnovabile a portare a maggiori crescite sulle percentuali di fatturato, con il contribuito importante della produzione di collettori solari di ultima generazione.
Le maggiori crescite sulle percentuali di fatturato sono state conseguite con i sistemi che utilizzano fonti di energia rinnovabili quali, per esempio, la nuova generazione di pannelli solari, presentati per la prima volta nel 2006. La loro quota – che comprende oltre ai pannelli solari anche le pompe di calore elettriche e le caldaie per combustibili solidi – è aumentata fino a raggiungere l’11% del fatturato complessivo. A livello internazionale, la domanda di sistemi orientati al risparmio delle fonti di energia crescerà sempre più. In questo contesto, la Divisione Bosch Termotecnica porterà avanti la propria espansione e, sin d’ora, prevede anche per il 2007 una crescita superiore a quella del mercato.