Acquisto prima casa, sostegno al credito per i giovani
Prende il via l’iniziativa ”Diritto al futuro” rivolta a tutti i giovani, a sostegno del lavoro, della casa, dello studio
In particolare, le misure riguardano: un lavoro stabile per i giovani genitori precari; accesso al mutuo per le giovani coppie con contratti atipici; un prestito garantito per gli studenti che desiderino proseguire gli studi dopo la scuola superiore iscrivendosi all’università, frequentando specializzazioni post laurea o approfondendo la conoscenza di una lingua; un’alleanza tra risorse pubbliche e private per investire sul talento giovanile, l’istituzione di un apposito fondo volto a cofinanziare progetti per la promozione della capacità imprenditoriale tra i giovani under 35, favorendo e supportando la nascita o l’avvio di nuove imprese e sviluppando imprese già costituite, sostenendo il talento l’immaginazione e la creatività; promuovendo lo sviluppo dell’innovazione tecnologica.
Inoltre, accordi con le regioni per finanziare attività in favore dei giovani e accordi con province e comuni, per finanziare attività in favore dei giovani e in particolare: la creatività urbana, i servizi agli studenti universitari, il rafforzamento degli Informagiovani, progetti di sicurezza stradale, ambiente e occupazione.
L’obiettivo è quello di consentire alle giovani coppie coniugate o ai nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori, con priorità per quelli i cui componenti non risultano occupati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, di accedere a finanziamenti agevolati per sostenere le spese connesse all’acquisto della prima casa.
Caratteristiche dei beneficiari mutuatari
‐ giovani coppie coniugate (con o senza figli) o nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori;
‐ età inferiore a 35 anni (tale requisito deve essere soddisfatto da entrambi i componenti il nucleo familiare);
‐ reddito ISEE complessivo non superiore a 35 mila euro; non più del 50% del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF deve derivare da contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
‐ non essere proprietari di altri immobili ad uso abitativo.
Caratteristiche dell’immobile
‐ adibito ad abitazione principale;
‐ non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi) e non deve avere una superficie superiore a 90 metri quadrati;
‐ non deve avere le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969.
Nel rispetto delle competenze regionali in materia di politiche abitative è stata acquisita l’intesa con le Regioni in sede di Conferenza Unificata del 7 ottobre 2010.
Fonte: Assocond-Conafi