L’Italia deve ridurre drasticamente la produzione di rifiuti e il loro conferimento in discarica. Il commento sul Rapporto Rifiuti Apat 2007
“I rifiuti sono un’emergenza nazionale; quella campana è solo la punta dell’iceberg. L’aumento della produzione nazionale di rifiuti (cresciuti di 860.000 tonnellate tra il 2005 e il 2006) vanifica, infatti, completamente i progressi della raccolta differenziata (cresciuta, nello stesso anno, di poco più di 700.000 tonnellate)”. Questo il commento del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ai dati presentati dall’Apat nel suo Rapporto Rifiuti 2007.
“Per rendere sostenibile il suo ciclo dei rifiuti, – prosegue Cogliati Dezza – l’Italia si deve porre immediatamente due obiettivi: ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti e ridurre il loro smaltimento in discarica, dove finiscono ancora per il 50%. Occorre evitare la scorciatoia dell’eccessivo incenerimento, e pianificare e adottare, invece, una strategia nazionale che metta a sistema il principio della penalità e della premialità”.
“Bisogna penalizzare economicamente molto più di quanto fatto finora l’interramento dei rifiuti, con una nuova ecotassa regionale, e la produzione eccessiva da parte dei cittadini e delle aziende, applicando la tariffa puntuale (che cresce in maniera proporzionale alla produzione di rifiuti indifferenziati) – spiega il presidente di Legambiente -. E utilizzare, poi, le risorse ricavate solo per incentivare la diffusione delle buone pratiche per la prevenzione dei rifiuti e quella delle raccolte domiciliari, già adottate con successo in diverse parti d’Italia”.
“Solo così – dice Cogliati Dezza – il nostro Paese potrà raggiungere l’obiettivo minimo di legge del 65% di raccolta differenziata entro il 2012, lasciando al recupero energetico solo la frazione combustibile non riciclabile del restante 35%. Ed evitando, anche, la costruzione di troppi impianti d’incenerimento, il cui sovradimensionamento otterrebbe il dannoso risultato di ostacolare il riciclaggio”.
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