Il disagio dei rifiuti nell’area napoletana ha raggiunto un livello intollerabile. Le responsabilità degli amministratori locali di incapacità o di collusione con la camorra sono evidenti e non vanno occultate. Troppi gli impegni presi e ancora di più quelli disattesi. La protesta così esasperata nasce proprio dalla sfiducia dei cittadini. Il “rifiuto” dei cittadini campani nei confronti dei termovalorizzatori, accolti invece in altre città non è da attribuire alla disinformazione, ma solo alla sfiducia nelle istituzioni locali.
Cinque proposte di Adiconsum:
1. Prevedere che unitamente al termovalorizzatore ci sia anche la produzione di energia elettrica e di teleriscaldamento.
2. Rendere conveniente ai cittadini la presenza del termovalorizzatore garantendo alle famiglie che abitano nelle vicinanze luce elettrica e riscaldamento gratuiti per 10 anni (un beneficio stimabile in circa 1.000 euro l’anno per 10 anni).
3. Massima trasparenza sulla scelta delle aree. Richiesta alla Commissione europea della nomina di tre esperti per monitorare il rispetto dei lavori previsti.
4. Porre sul tavolo del Governo anche la rimozione dei rifiuti tossici presenti nelle decine di discariche abusive. Esse rappresentano non solo un grave rischio per la salute, ma anche una mina per l’economia del territorio.
5. Diffidare delle false soluzioni come le cause per risarcimento che portano onorari agli avvocati, ma non risolvono il problema. Fare causa può essere una proposta allettante, ma se anche tutti i cittadini facessero causa ed ottenessero un risarcimento, il suo onere ricadrebbe ancora una volta sulle loro spalle in termini di tariffa o di tasse da pagare.
Adiconsum chiede al Presidente del Consiglio, Romano Prodi, quali siano state le vere ragioni delle dimissioni di Bertolaso da Commissario, e quali siano stati gli ostacoli che hanno impedito un decreto sulle proposte presentate.
Per informazioni, Adiconsum nazionale
Fonte: Adiconsum – ufficio stampa