I nuovi sistemi di produzione e distribuzione di energia interessano il cittadino in maniera sempre più diretta e sono in aumento le comunità locali che presentano esigenze energetiche e ambientali specifiche. L’energia prodotta a misura delle diverse realtà territoriali, come ad esempio per quelle agricole, contribuisce a risolvere i problemi della collettività locale, grazie allo sfruttamento delle risorse disponibili, come le biomasse e i rifiuti. La realizzazione di impianti energetici di microgenerazione permette un ottimale utilizzo di una o più fonti rinnovabili, e poiché riguardano da vicino le problematiche della cittadinanza, hanno una maggiore accettazione sul territorio.
“Il progetto sviluppato dall’ENEA”, ha detto il Presidente, Luigi Paganetto, “vuole incentivare l’efficienza energetica, lo sviluppo di tecnologie legate alla produzione di energia a basso impatto ambientale, il trasferimento e la collaborazione con il sistema imprenditoriale per una maggiore competitività e favorire un incremento dell’occupazione a livello locale. Anche nel nostro Paese va diffusa, come nel Nord Europa, la cultura dell’autoproduzione di energia nell’edilizia.”
In Italia, però, non esiste un sistema “chiavi in mano” e chi si vuole dotare di un impianto per l’autoproduzione è costretto a rivolgersi ad operatori diversi per integrare negli edifici i pannelli fotovoltaici, le apparecchiature di controllo ed i sistemi di illuminazione. Il nostro territorio, come tutta l’area Mediterranea, a causa delle peculiarità climatiche e urbanistiche, non consente di adottare le tecnologie utilizzate altrove e ha bisogno di uno specifico modello per la generazione distribuita.