Mediazione creditizia: appello di Fiaip ai membri del Parlamento
– ”Fiaip chiede lo stralcio della riforma dei mediatori creditizi dal decreto e l’apertura di un Tavolo di Concertazione con le categorie interessate
– La scure del Governo farà chiudere 60mila piccole e medie imprese e penalizzerà l’indotto di oltre 240.000 unità lavorative”
In una lettera inviata a tutti i membri del Parlamento, Fiaip, la Federazione Agenti Immobiliari professionali, fa appello ai rappresentanti di tutti gli schieramenti politici affinché si prenda atto che con l’ingresso della riforma sulla mediazione creditizia, che Venerdì sarà esaminata dal Consiglio dei Ministri, si faranno chiudere 60.000 Pmi operanti nel settore dell’intermediazione creditizia, e si penalizzerà l’indotto composto da oltre 240.000 unità lavorative, operatori riconosciuti dal mercato credito, da tutti gli istituti creditizi grandi e piccoli, che si troveranno dall’oggi al domani senza un lavoro. Fiaip pur apprezzando i principi e i contenuti per la parte relativa al credito al consumo, non condivide la riforma della professione del mediatore creditizio, così come inserita nel decreto.
Il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2008/48/CE, relativa ai contratti di credito ai consumatori, e al coordinamento del Titolo VI del testo unico bancario con altre disposizioni in materia di trasparenza e la revisione della disciplina dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi già nelle scorse settimane era stato oggetto delle osservazioni della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali che oggi chiede lo stralcio delle norme riguardanti i mediatori creditizi e degli agenti immobiliari dalla riforma del credito al consumo, e auspica l’apertura di un Tavolo di concertazione con le categorie interessate per provvedere a ridisegnare entro la fine dell’anno il complesso della professione.
Fiaip, pur consapevole che il cambiamento per i mediatori creditizi e gli agenti immobiliari sia necessario, così come auspicato in più occasioni, a fronte delle osservazioni pubbliche allo schema di decreto fatte nel corso delle Audizioni parlamentari, e nella fase di procedura di consultazione gestita dal Tesoro, ha sempre sottolineato come il decreto sia in contrasto con la delega legislativa e dunque costituzionalmente illegittimo, penalizzi le agenzie immobiliari che non potranno più segnalare i mutui, e lede il principio di indipendenza e di terzietà dei mediatori e delle società di mediazione dal mondo bancario. Fiaip, ha inoltre ribadito, in più occasioni, come sia necessario garantire la possibilità per gli agenti immobiliari di intermediare in via accessoria i mutui immobiliari.
Fonte: Fiaip