Per il secondo anno consecutivo l’imposta sulla prima casa viene abbassata senza dover ricorre all’addizionale Irpef. De Corato: “Per il 2008 previsti investimenti per 69 milioni di euro in più”
L’Ici a Milano scende ancora. Il Comune, infatti, ha portato quella sulla prima casa al 4,4 per mille, senza fare ricorso alla addizionale Irpef o ad altri inasprimenti finanziari. Il vice Sindaco Riccardo De Corato in commissione Bilancio ha illustrato le linee di indirizzo per il bilancio 2008 e la delibera che riduce dal 4,7 al 4,4 per mille l’Ici sulla prima casa.
“Con l’ennesimo abbassamento dell’Ici sulla prima casa – ha dichiarato il vice Sindaco– il Comune di Milano dimostra grande sensibilità al problema dell’abitazione. E la manovra è doppiamente meritevole, perché non seguita da inasprimenti tariffari, né dal ricorso all’addizionale Irpef”.
“Lo ‘sconto’ per il 2008 – ha spiegato De Corato – segue all’abbassamento dell’aliquota al 4,7 per mille già attuata nel 2007. E a cinque anni consecutivi, dal 2002 al 2006, di tariffa invariata al 5 per mille”.
La situazione milanese è diversa da quella di altri grandi comuni. Per esempio a Torino l’aliquota sulla prima abitazione nel 2007 è stata al 5,25 per mille, mentre a Roma è del 4,6. Entrambe queste città, però, applicano una addizionale Irpef dell’ 0,5, tassa che Milano non ha mai applicato
“La manovra sull’Ici – ha proseguito De Corato – non comporterà comunque alcun taglio ai servizi. Tanto è vero che per il 2008 sono previsti aumenti di spesa corrente per 69 milioni di euro. Spese dedicate prioritariamente alla sicurezza, alle politiche per la famiglia, ai progetti di salute e mobilità, alla prosecuzione del piano di pulizia dei graffiti, alla lotta alla contraffazione”.
“Spese che potranno essere sostenute – ha concluso De Corato – grazie soprattutto alle entrate dovute al recupero da evasione. Entrate che sono salite da circa 5 milioni nel 2000 ai 47 milioni previsti per il 2008. E in fase di accertamento e riscossione da anni le previsioni vengono sostanzialmente rispettate”.