“Solo una politica energetica coerente e lungimirante consentirà di restituire al nostro Paese quei ritmi di crescita elevati e duraturi e la forte competitività che gli appartengono”. Lo ha affermato l’AD di Enel, Fulvio Conti all’inaugurazione del 101° anno accademico della Facoltà di Economia all’Università La Sapienza di Roma
«È il momento di opporsi fermamente alla cultura del no a tutti costi, all’atarassia amministrativa che mina lo sviluppo economico e industriale dell’Italia: solo una politica energetica coerente e lungimirante consentirà di restituire al nostro Paese quei ritmi di crescita elevati e duraturi e quella forte competitività che gli appartengono, e che gli permetteranno di colmare il divario, accumulatosi pericolosamente negli ultimi anni, con altri Paesi industrializzati e con grandi economie emergenti. Non dobbiamo avere paura del futuro».
Cosi l’Amministratore Delegato di Enel, Fulvio Conti, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta martedì 20 novembre a Roma, per il 101° anno accademico della Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza. Nel suo discorso su “Energia e Sviluppo”, l’illustre ex studente della facoltà ha spaziato dal ruolo centrale del settore energetico al contributo di Enel al sistema Paese, dall’evoluzione del mercato europeo all’innovazione tecnologica e le sfide future.
Conti ha ricordato tra l’altro come, nonostante l’aumento di circa il 150% della componente tariffaria legata al costo del combustibile, tra il 1996 e il 2006, il prezzo dell’energia elettrica abbia registrato una sostanziale stabilità (+1,3%). L’AD di Enel ha detto che non è la mancanza di concorrenza nel mercato quanto l’eccessiva dipendenza dal costo del gas a creare un maggior livello dei prezzi, incidendo per il 60% sul costo della materia prima.
Secondo Conti, per il quale un accordo sul post-Kyoto dovrà basarsi su caratteristiche innovative, nei prossimi cinque anni saranno necessari circa 30 TWh aggiuntivi per coprire l’incremento di domanda di energia elettrica in Italia. «Pensare di coprire l’intero incremento mediante l’uso di rinnovabili – ha dichiarato l’AD – non è realistico».
Sviluppo delle fonti rinnovabili e promozione di efficienza e risparmio energetico costituiscono, infatti, capisaldi importanti di una politica energetica equilibrata. Ma da soli non bastano: devono essere accompagnati da una politica di ricerca e investimenti nelle tecnologie di generazione che utilizzino le fonti fossili tradizionali, assieme al nucleare di nuova generazione e alla cattura-sequestro geologico della CO2.
Dunque, la chiave di volta per risolvere la sfida del cambiamento climatico e assicurare sviluppo sostenibile e duraturo è in definitiva la tecnologia, che può consentire di dare una risposta alle aspirazioni di sviluppo di 6 miliardi di persone, stabilizzando e progressivamente riducendo le emissioni di gas serra.