Bella, buona e brava, é l’idea sviluppata da 6 architetti siciliani, protagonisti del terzo ciclo del lab design, il laboratorio pratico di progettazione organizzato dall’Ordine Provinciale degli Architetti di Catania.
In sinergia con un’azienda locale che si occupa di progettazioni riguardanti l’arredamento ed una di Pordenone, nasce, dopo un primo e secondo ciclo, il prototipo di cucina [b3], appunto bella, buona e brava.
Sotto la guida del direttore del progetto Roberto Forte, insieme a 6 giovani architetti Giuseppina Bruno, Anna Calabrese, Giovanni Gugliotta, Alessandro Licciardello, Carla Sorrentino e Solaria Sclafani; nasce quindi un prototipo di cucina che “comunica il ciclo dei materiali coi quali é composta, i limiti della propria eco compatibilità, invitando l’uomo a procedure di natura etica da esportare”, come dichiarano i sei progettisti siciliani.
Una cucina “perfetta” che educa chi la vive alla tutela ambientale.
L’idea di base dei progettisti, quella di creare una cucina dal “design esteticamente bello ma soprattutto buono perché attento all’impatto ambientale e bravo perché sfrutta le risorse energetiche che produce, riducendo al minimo i costi”.
Una vera e propria innovazione nell’ambito dell’home design che va ben al di là di un progetto puramente didattico e formativo, ma che si proietta concretamente verso il circuito industriale.
Un progetto concreto che porta in un ambiente familiare come quello della cucina, uno spazio quotidiano dove poter applicare uno stile di vita sostenibile. Aspetto da non sottovalutare soprattutto in un momento in cui l’eco sostenibilità non rappresenta affatto solo un’esigenza commerciale, ma di tutta la società.