Da Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio: turismo, 13,5 miliardi di tasse non pagate
Il fatturato del comparto, compreso l’indotto, toccherà nel 2011 i 185 mld di euro, pari al 12% del PIL. Le presenze italiane e straniere ufficialmente si equivalgono, anche se, soprattutto per la componente italiana, va considerato che, specie nelle accommodations di tipo familiare, nelle pensioni e nei B&B, talvolta viene omessa la registrazione.
Il giro d’affari in “nero” del turismo in Italia nel 2011 supera la bella cifra di 36 mld di euro (scontrini non emessi, Iva non dichiarata, imposte sul reddito evase ecc.). Il mancato introito per le casse dello Stato è pari a 13,5 miliardi di euro: poco meno di un terzo della manovra “lacrime e sangue” che il governo si accinge a varare. Evadono principalmente, ma non esclusivamente pensioni, B&B, accommodations di tipo familiare, stabilimenti balneari, bar, ristoranti ecc.
Sono le stime prudenziali del Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia che elaborano il dato del PIL, previsto per il corrente anno in 1560 mld di euro, e tengono conto, inoltre, dei flussi del turismo italiani e stranieri (circa 170 milioni di presenze per entrambi i settori), dell’incidenza del “turismo familiare” (ospiti di parenti e amici), dei flussi del fine-settimana, del turismo organizzato (tour operator), del turismo fluttuante, roulottes, viaggiatori individuali, crociere e quant’altro.
L’intero comparto, compreso l’indotto, fattura 185 mld di euro, pari al 12% del PIL, cifra che non si discosta di molto da quella degli anni precedenti, eccezion fatta per il 2009.
Per indotto si intende quanto non si può considerare spesa diretta di consumo turistico: a titolo di esempio, l’acquisto di alimentari di chi passa le vacanze a casa propria o nei campeggi, le spese per generi quali carburante, indumenti, souvenir (specialmente gli stranieri approfittano delle vacanze in Italia per acquisti – dagli abiti agli alimenti – di cui è ricca l’offerta tanto che il nostro Paese viene considerato, a livello mondiale, al primo posto per la combinazione dell’offerta paesaggistica, culturale ed enogastronomica.
Sull’entità dell’evasione fiscale, notevoli le differenze tra macroaree del Paese: il “nero”, al Nord, si aggira sul 20% ma raggiunge il 35% nel Sud e nelle Isole.
Fonte: www.assoedilizia.com
Evasione fiscale nel settore turismo. Uno Studio Cescat Assoedilizia agosto 2011
di 3 Settembre 20111
Villaggi Lazio 7 Settembre 2011 il 16:35
Oramai l’evasione fiscale raggiunge ogni branca del business, è un fenomeno in continua ascesa