Innanzitutto cos’è il Real Estate in Italia? Il ”Manifesto del Real Estate”, presentato a Eire 2011, definisce il ”Real Estate” in Italia un ambito costituito da un insieme di imprese e uomini ”specialisti” di finanza, diritto amministrativo e societario, progettazione urbana e architettonica, promozione e gestione immobiliare, marketing, innovazioni tecnologiche, formazione delle risorse umane, ricerca e lo sviluppo
Il ”Manifesto del Real Estate” rappresenta sinteticamente la proposta di lavoro lanciata a istituzioni, Associazioni e operatori dell’immobiliare: un documento programmatico che propone un codice deontologico per la sostenibilità e un linguaggio comune per l’urbanistica. L’obiettivo del Real Estate è quello di riqualificare, rigenerare, contribuire a ripensare lo spazio, rendendolo più bello e fruibile. Un obiettivo mirato per il quale occorre però fare sistema. Il Manifesto propone quindi un ”codice deontologico per la sostenibilità”, un decalogo dell’ecosostenibilità che determini l’attività economica del Sistema.
Nel documento infatti si legge: ”Il Real Estate è chiamato innanzitutto a riqualificare e rigenerare. Non quindi a sottrarre spazio ma, piuttosto, a contribuire a ripensarlo, rendendolo più bello e fruibile. Edifici sostenibili, ecocompatibili, ad alto risparmio energetico e altamente integrati con energie alternative e rinnovabili. Tutto ciò comporta una progettazione urbana, architettonica e gestionale che si attenga rigorosamente ai principi di eco-sostenibilità universalmente riconosciuti; una qualità che non riguarda solamente lo specifico immobiliare ma il contesto urbano in cui esso viene realizzato”.
Il sistema immobiliare italiano mette in risalto una necessità inderogabile: una legislazione quadro nazionale che definisca parametri urbanistici unitari per tutto il Paese, un’uniformità di regole e criteri urbanistici per la costruzione e lo sviluppo progettuale, una Istituzione pubblica nazionale e locale che sia interlocutore reale e primario.
Necessario è anche un patto tra il Real Estate e il mondo delle banche e della finanza per il rilancio e lo sviluppo dell’Italia, attraverso una vera valutazione dei progetti realmente sostenibili economicamente. E infine, un mercato globale per una vera politica di marketing immobiliare, per attrarre investimenti e quindi occupazione e ricchezza nel nostro Paese. In questo senso le opportunità per il Real Estate italiano non mancano, ma è soprattutto necessario fare veramente ”sistema” per poter operare con successo al di là dei confini nazionali.
Il Manifesto conclude con una segnalazione abbastanza significativa: ”C’è un ‘modello italiano’ anche nello sviluppo urbano, fatto di ‘urbanità‘ che si collegano tra di loro in un modo virtuoso e molto diverso dal modello di sviluppo delle grandi megalopoli internazionali. Il modello urbanistico italiano, connaturato alla nostra millenaria cultura e all’amore per il bello, può diventare un modello per il mondo intero. Un’occasione per portare ”fuori” la nostra originalità e fantasia, ma anche per imparare da chi – così lontano da noi – sta crescendo con freschezza ed entusiasmo sorprendenti”.
”Svolta green” per l’immobiliare italiano con il Real Estate
di 21 Giugno 2011Commenta