Per quanto riguarda l’andamento delle consistenze dei mutui in Italia la tendenza rimane sempre improntata alla crescita.
Dopo un iniziale periodo di flessione, avvenuto tra il I e il II trimestre del 2008, l’andamento ha ripreso ad aumentare, fino a raggiungere il volume record di 305.825 milioni di euro nel IV trimestre 2010, facendo registrare un aumento pari al +1,46% rispetto al III trimestre dell’anno. Grazie alla base dati interna dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, sezione mediazione creditizia, è stata analizzata la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo di mutuo.
A livello nazionale è stata rilevata una discreta crescita di tale indicatore: nel 2010 il ticket medio nazionale è pari a circa 124.700 euro. Rispetto a quanto rilevato nell’anno 2009 (118.000 euro) si è dunque riscontrato un aumento del +5,67%. Il valore nel IV 2010 è cresciuto di circa 200 euro rispetto alle rilevazioni del III trimestre 2010 denotando un continuo aumento durante tutto il corso dell’anno scorso. La crescita risulta uniforme in tutte le Macroaree d’Italia anche se più marcata nell’Italia Meridionale (+7,17%) e più modesta nell’Italia Nord Orientale (+2,20%)
A livello regionale il ticket medio di mutuo continua ad essere difforme sul territorio nazionale. La regione con valore più alto è nel 2010 è la Toscana, con un ticket medio di mutuo pari a 138.600 euro, mentre la regione con il valore più basso è stata la Basilicata con 78.000 euro di media per pezzo. Tendenzialmente i valori medi più elevati si confermano nelle regioni del centro e del nord e quelli più bassi nelle regioni Meridionali ed Insulari.
Sul fronte dei tassi d’interesse i rapidi interventi al ribasso effettuati a partire dal secondo semestre 2008 dalla Banca Centrale Europea sul tasso di riferimento BCE, hanno inciso significativamente sulle quotazioni dei tassi Euribor ed Eurirs, che riguardano rispettivamente i mutui a tasso variabile e a tasso fisso. Il movimento al ribasso del tasso Euribor a 3 mesi (365) iniziato nell’ottobre 2008 ha continuato a caratterizzare i primi mesi del 2010, fino a toccare il valore minimo di 0,64% nel mese di marzo 2010, ben al di sotto del Tasso di Riferimento BCE che era pari all’1%.
Partendo da questi valori assistiamo, nei mesi successivi, ad una progressiva ripresa delle quotazioni che alla fine dell’anno 2010 hanno riportato il tasso Euribor a dei valori simili a quelli del tasso di riferimento BCE; l’ultima quotazione dell’anno (dicembre 2010) è pari allo1,02% Le recenti tensioni socio-politiche in Medio Oriente e la spinta inflazionistica da esse generata hanno indotto la Banca Centrale Europea a ritoccare al rialzo di +25 punti base il Tasso di riferimento BCE dopo un periodo di oltre due anni in cui era fermo ai minimi storici, lasciando presumere per l’anno in corso ulteriori aumenti.
Nel primo periodo dell’anno il tasso Euribor 3 mesi ha anticipato questa tendenza e il 28 aprile 2010 fissa come ultima quotazione 1,37%, ossia gli stessi valori di due anni fa (1,38% il 29 Aprile 2009). Anche l’Eurirs a 20 anni ha continuato a calare in seguito agli interventi della Banca Centrale Europea toccando il minimo storico a Settembre 2010 con una quotazione media mensile di 3,03%. Rapida la risalita delle quotazioni che hanno fatto registrare già nel mese di dicembre 2010 un media mensile del 3,70%; dall’ultima rilevazione effettuata ad aprile 2011 risulta un valore pari allo 4,05%. Il saggio si riporta dunque sui livelli di Novembre 2009 quando la media mensile fu proprio 4,05%.
Sulla base delle dinamiche dei tassi a fine Aprile 2011 ipotizziamo di dover sottoscrivere un nuovo mutuo ipotecario dell’importo di 120.000 euro per una durata di 20 anni ad uno spread indicativo di 1,50bps: se scegliessimo un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata mensile indicativa di 828 euro; se optassimo invece per un mutuo a tasso variabile avremmo un risparmio pari a 173 euro mensili in quanto la rata ammonterebbe a 655 euro.
Considerazioni per l’anno 2011
In un contesto di mercato quale quello appena illustrato i segnali di miglioramento complessivo registrati su base annua lasciano ipotizzare un trend delle erogazioni sostanzialmente simile anche per l’anno 2011. Di contro le tensioni inflazionistiche in corso potranno spingere la Banca Centrale Europea ad ulteriori seppur minimi ritocchi del Tasso di Riferimento. Tenuto conto che ciò influenzerebbe i parametri di riferimento ai quali i mutui sono indicizzati e che ad oggi il costo di approvvigionamento di fondi da parte degli istituti eroganti è tendenzialmente in aumento, è ipotizzabile che a sua volta i costi (spread) dei prodotti per l’acquisto dell’abitazione potrebbero subire degli aumenti, comportando di fatto una potenziale uscita di una parte della clientela dall’accesso al credito. In quest’ottica il Gruppo Tecnocasa si aspetta che le due tendenze si bilancino, consentendo una tenuta delle erogazioni nel 2011 sui livelli dell’anno appena trascorso. In questo scenario assume sempre più importanza il consulente del credito, figura nella quale il Gruppo Tecnocasa ha sempre creduto e che oggi più che mai diventa punto di riferimento determinante.
Le consistenze dei mutui in Italia nel 2010
di 25 Maggio 2011Commenta