Applicazione della Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) anche all’edilizia al posto dell’attuale permesso di costruire
In base al decreto legge sviluppo che il governo presenterà il 6 maggio prossimo, per quanto riguarda l’edilizia il primo intervento riguarderà l’ambito di applicazione della Scia, e cioè della segnalazione certificata di inizio attività, che sostituisce i titoli autorizzativi e consente di iniziare un’attività da subito, senza dovere aspettare la licenza dell’amministrazione e senza dover aspettare a lungo i controlli dell’ente pubblico (come invece previsto per la Dia, denuncia di inizio attività).
Il problema, dopo il varo della Scia, è stato se si applicasse o meno al settore edilizio: i dubbi derivavano da una non felice formulazione della norma istitutiva. Nonostante alcuni chiarimenti ministeriali è necessaria una certezza legislativa, che dovrebbe arrivare appunto con il decreto legge sviluppo. La Scia edilizia riguarderà tutti gli interventi edilizi minori. Per le nuove costruzioni o ristrutturazioni pesanti ci vorrà o il permesso di costruire o la super Dia. Peraltro la Scia edilizia, sempre per interventi minori, dovrebbe trovare spazio anche per le opere in aree vincolate, a condizione che venga conseguito il parere favorevole dell’autorità preposta alla tutela del vincolo.
In materia di appalti c’è la possibilità di innalzamento dell’asticella per l’uso della procedura negoziata, che sarà ammessa per i lavori di importo fino a un milione di euro. La stazione appaltante dovrà invitare almeno dieci imprese e sarà obbligata a pubblicizzarne i nomi in modo da assicurare il più possibile la rotazione dei soggetti prescelti. Il decreto dovrebbe poi snellire la fase della gara e in particolare le dichiarazioni previste per attestare il possesso dei requisiti di partecipazione alla selezione.
Si tratta, in particolare, dell’articolo 38 del codice degli appalti, che elenca le dichiarazioni da formularsi in sedi di richiesta di partecipazione, relative ad esempio ai requisiti di moralità.
Fonte: Ance