Tra un anno sarà obbligatoria. Immobiliare.it analizza la situazione in Italia
L’Italia non è ancora preparata a difendersi dai rumori: i migliori edifici sarebbero appena in classe B. Lombardia ed Emilia Romagna le regioni meno in ritardo
Il prossimo anno entrerà in vigore la direttiva dell’Unione Europea che prevede la classificazione dell’isolamento acustico secondo il numero di decibel che ogni locale è in grado di assorbire. In risposta a questi test verrà determinata una classifica simile a quella attualmente in uso per la classificazione energetica degli immobili e i parametri di qualità nella realizzazione di un edificio residenziale si arricchiranno di un elemento chiave per il benessere abitativo.
Secondo un’analisi condotta da Gruppo Immobiliare.it attraverso i dati raccolti dal suo sito NuoveCostruzioni.it, il 10% dei cantieri in Lombardia viene realizzato con criteri che permetterebbero una collocazione in classe B o superiore; in Emilia Romagna il 9% rispetta gli stessi criteri e se queste sono le regioni italiane meno in ritardo nel recepire la norma, dall’altra parte in Calabria solo il 2% dei cantieri sembra essere pronto a costruire nel rispetto delle nuove regole.
Il clacson delle auto imbottigliate nel traffico che ti sveglia all’improvviso, i tacchi della vicina del piano di sopra che non ti permettono di addormentarti, il corso di violino del figlio dei dirimpettai che disturba il sonno; spiacevoli esperienze che chi abita in città ed in un condomino ha vissuto. Chiunque abbia condiviso queste esperienze è cosciente della brutta sensazione, del profondo fastidio che ne derivi, di come ci si senta quasi aggrediti nella propria casa, con conseguente perdita della tranquillità soprattutto quando certi episodi sono frequenti e ripetuti.
Carlo Giordano, Amministratore Delegato del Gruppo Immobiliare.it, afferma: ”Questi problemi rientrano nella sfera del cosiddetto comfort abitativo, che riguarda quasi tutte le case costruite in Italia prima del 1995, anno in cui venne promulgata la Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico, con cui, per la prima volta, venivano fissati i principi dei requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti per realizzare abitazioni più vivibili e confortevoli’‘
Ma quanto costa la realizzazione di un appartamento che garantisca un buon isolamento acustico? In fase di costruzione i prezzi sono abbastanza contenuti.
Secondo gli studi effettuati da NuoveCostruzioni.it, per un bilocale di 60mq in un condominio il costo si aggira sui 1000 euro, mentre per un trilocale di 90mq la cifra è di circa 1200 euro. Ovviamente questi costi sono indicativi e possono variare fortemente in funzione del numero di finestre, delle prese d’aria, della presenza o meno di fonti di rumore (come ad es. impianti di condizionamento, deumidificazione, caldaie, ascensori, ecc).
Sensibilmente più elevati sono i costi di interventi su una casa già esistente, senza considerare i grossi disagi che lavori di questo tipo comportano, anche solo per sostituire i serramenti e le prese d’aria il costo si aggira sui 1000 euro ad infisso.
Nonostante i costi per isolare acusticamente gli immobili nuovi siano tutt’altro che esorbitanti, l’Italia è ancora molto indietro nel processo di messa a norma e in Lombardia, come detto regione in testa alla classifica delle nuove costruzioni ”silenziose”, solo il 6% dei costruttori si dichiarano pronti e già attrezzati per soddisfare appieno i criteri per realizzare immobili che possano ottenere la classe A.
Con queste premesse è piuttosto facile capire il motivo per cui l’implementazione della norma, varata dalla UE nel 2008 con un limite massimo di 2 anni per la ratifica da parte dei singoli Paesi membri, sia stata posticipata sia nel 2010 che nel 2011. E se tanto ci dà tanto, anche nel 2012 dovremmo continuare a sopportare gli zoccoli del vicino.