Costruire in bioedilizia, la luce naturale per un abitare sano

Vivere in ambienti poco luminosi può causare una serie di patologie più o meno gravi. E può renderci anche di cattivo umore

Infatti, anche il nostro umore cambia in funzione della quantità di luce a cui siamo esposti: la luce naturale, sia diretta che riflessa, stimola la produzione di serotonina, il neuro-trasmettitore la cui carenza determina proprio la depressione. Questo spiega perché il buonumore esploda nei mesi estivi più luminosi e perché diminuisca quanto più ci allontaniamo dall’equatore. Tuttavia oggi trascorriamo, a volte senza possibilità di scelta, il 90% della nostra vita al chiuso, in spazi spesso o sempre all’ombra.

Se cambia la nostra condizione psico-fisica cambia anche lo spazio. Per dimostrare la relazione tra lo spazio in cui viviamo e la nostra condizione psico-fisica, il Dott. Tolja ha condotto alcuni esperimenti sui suoi studenti: li ha sottoposti a particolari esercizi allo scopo di riprodurre in loro precise condizioni psico-fisiche, poi ha chiesto loro di disegnare una stanza. Ricorrendo ad esercizi di anatomia esperienziale che utilizzano il tatto, il movimento o il respiro, ha sviluppato una condizione sensoriale: un viaggio all’interno del corpo al fine di percepire e prendere coscienza di ogni componente anatomica.

Facendo sviluppare invece calcoli matematici, ha attivato una condizione razionale. “L’essere umano è organizzato per pensare e per interagire con l’ambiente con tutto il corpo: non solo con la parte corticale del cervello che presiede alle funzioni razionali, ma anche con gli organi, i tessuti, le ossa, la pelle, i muscoli, il respiro, la voce…” sottolinea Tolja.

Trovandosi in diverse condizioni psico-fisiche, cosa disegnano gli studenti?

“Dopo un esercizio finalizzato in particolare alla percezione delle viscere, disegnano finestre più grandi, ne aprono molte soprattutto sui lati e spesso disegnano anche quello che c’è fuori dalle finestre: fanno disegni più luminosi, addirittura disegnano i raggi di luce. Questo perché si attiva il Sistema Nervoso Parasimpatico, gli organi si rilassano, il livello di serotonina aumenta e con essa aumenta la sensazione di benessere. Quando le viscere sono aperte, anche la visione si apre e diventa più luminosa, lo spazio diventa più denso e più abitato: c’è un senso di appartenenza al mondo esterno, siamo aperti alle relazioni con gli altri.

Quando invece si trovano in una condizione razionale, restringono l’apertura delle finestre: si attiva il Sistema Nervoso Corticale che ha a che fare più con la ragione che con l’esperienza sensoriale. In questa condizione l’organismo si trova in uno stato di contrazione e isolamento. Il primo caso, portato all’estremo produrrebbe una casa di vetro, il secondo un bunker“.

Lo spazio ideale è dato dall’alternanza tra luce e buio. Buio e luce sono inseparabili, ci insegna la Natura: per questo vanno interpretati come complementari e non come opposti. La luce all’interno di un edificio deve avvicinarsi il più possibile, in quanto a ritmo, intensità e qualità, a quella esterna: bisogna vivere il decorso della luce del giorno, soprattutto nelle stanze più importanti.

L’architettura moderna produce spesso bunker o case di vetro. Spazi troppo luminosi causano stress, spazi troppo poco luminosi o illuminati artificialmente provocano, invece, una perdita della sincronizzazione con la Natura che viene pagata in termini di malattie e disagi psicologici

Quando si acquista casa, dunque, bisogna ricordare anche queste considerazioni e pensare non solo al prezzo, alle rate del mutuo, a tutte le problematiche legate all’acquisto di una casa, ma anche a quella necessità vitale per la nostra salute che è la luce naturale. Comprar casa significa anche questo.

Fonte: il cambiamento.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>