Federalismo, Confedilizia: nuova tassa rifiuti, nuova patrimoniale?
”Se va avanti il progetto di legare la tassa rifiuti alla rendita catastale, vuol dire che s’è fatta la scelta di istituire una nuova patrimoniale, dopo l’Ici”.
Così dichiara il Presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, che aggiunge: ”La rendita conserva il vecchio nome (oggi fuorviante) di quando gli estimi erano rappresentativi dei redditi, ma oggi la ”rendita” è invece rapportata al valore degli immobili.
La Tarsu (condannata alla sopravvivenza dalla incapacità – e soprattutto dalla non convenienza – dei Comuni di trasformarla in tariffa, come pure dalla legge previsto), se rapportata alla rendita a valore, sarebbe quindi una nuova patrimoniale pura e semplice, che si aggiungerebbe all’Ici (non ancora del tutto abolita neppure per le prime case) e ad altre forme di incivile tassazione dei beni, perché al di là del fatto che producano o meno un reddito per i loro proprietari.
Se il federalismo deve essere questo, la delusione di chi credeva in una riforma basata sulla competitività tra enti com’è in tutto il mondo (quella competitività, a favore del parassitismo fiscale, che i Comuni sono riusciti ad evitare) è grande. Dobbiamo purtroppo concludere che la lobby dei Comuni (che ha il gioco facile, perché di Comuni ce ne sono di ogni appartenenza politica) sta ottenendo quel che voleva: di trasformare il federalismo in una panacea per lo spreco degli enti locali ed in un salasso per i contribuenti.
Dov’è il cambiamento, se tutto sommato rimarrebbe di fatto in piedi il sistema dei trasferimenti e con loro l’irresponsabilità degli enti locali? L’esempio più eclatante si ha col federalismo demaniale: che prevede la consegna agli enti locali anche delle opere di bonifica, ma per le quali (eccettuati i reliquati di nessun valore, una presa in giro) il Governo non risulta neppure avere ancora individuato l’amministrazione centrale deputata a curare le istruttorie per la consegna… Altro che federalismo, questo è centralismo allo stato puro”.